PIRAMIDE ALIMENTARE E COMPORTAMENTALE

Quante volte ci siamo dati l’obiettivo di “mangiare bene”?
Uno strumento da seguire è la Piramide Alimentare, che ci spiega in modo efficace quali e quanti cibi vanno preferibilmente assunti.
Ce ne parla la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.

PIRAMIDE ALIMENTARE

La “Piramide Alimentare” è un grande edificio virtuale in cui trovano posto gli alimenti in base alla loro rilevanza nell’alimentazione quotidiana e alla frequenza con cui dovremmo consumarli, per preservare salute e benessere.
Il termine Piramide Alimentare è stato ideato nel 1992 dal dipartimento statunitense dell’agricoltura ed è un semplice espediente grafico per comunicare in modo sintetico ed efficace i principi della corretta alimentazione.
Il valore della Piramide Alimentare è duplice: da un lato rappresenta una eccellente sintesi delle principali conoscenze acquisite dalla medicina e dagli studi sull’alimentazione, dall’altro è un potente strumento di educazione al consumo che, grazie alla sua efficacia forma grafica e alla sua indubbia semplicità, svolge un importante ruolo promozionale a vantaggio di tutti quegli alimenti (in primis frutta e verdura), che essendo “unbrandend” non vengono pubblicizzati dalle aziende produttrici.

PIRAMIDE COMPORTAMENTALE

Attualmente il termine ha lasciato il posto al più nuovo “Piramide Comportamentale” che è simbolo di un sano ed equilibrato stile di vita e ci deve guidare nella scelta degli alimenti e dei comportamenti quotidiani.
È formata da più sezioni contenenti i vari gruppi alimentari, con l’aggiunta di una sezione dedicata all’attività fisica e in alcuni casi anche alla socialità e alla convivialità (giustamente!).
Ciascun gruppo alimentare deve essere presente nella nostra dieta in modo proporzionale alla grandezza della sua sezione.
Alla base troviamo gli alimenti che possiamo utilizzare più spesso mentre al vertice quelli che è meglio limitare.
Lo sapete che esiste anche una Piramide esclusivamente dell’attività fisica?

IL CHICCO PREZIOSO DELL’UVA

Bianca, rossa, nera, l’uva è la protagonista di settembre.
Ce ne parla la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, sempre attenta alla stagionalità degli alimenti, per una dieta sana, che rispetti il ciclo naturale.

STORIA DELL’UVA

L’uva è uno dei frutti più antichi e più diffusi al mondo.
L’analisi di molti reperti fossili indica che i vitigni selvatici esistevano già più di 65 milioni di anni fa ed erano presenti su tutta la superficie del globo, anche in luoghi incredibili come l’Alaska e la Groenlandia.
Naturalmente questa distribuzione si è molto ristretta durante le glaciazioni.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

L’uva è la frutta più coltivata al mondo dopo l’arancia, ma solo una minima parte del raccolto è consumato come frutta, la maggior parte è destinata alla produzione di bevande alcoliche.
Due tipi di nutrienti emergono nella composizione dell’uva: gli zuccheri e le vitamine del complesso b.
Gli zuccheri sono presenti in percentuali che variano dal 15 al 30 % e sono predominanti il glucosio e il fruttosio, cioè zuccheri che passano direttamente in circolo, senza bisogno di essere digeriti.
Le vitamine sono la b6, la b1, b2 e b3, ma anche vit c, vit a e vit e.
L’uva contiene anche minerali come il potassio, il ferro e la fibra vegetale (pectina).
Possiede anche numerose sostanze che non rientrano in alcun gruppo classico di nutrienti, ma che svolgono all’interno del nostro organismo numerose funzioni. sono i composti fitochimici: acidi organici, flavonoidi, antocianidi e soprattutto il famosissimo resveratrolo.

L’UVA IN TAVOLA

Si può giustamente affermare che questo delizioso frutto apporta energia alle nostre cellule e che favorisce il buono stato di salute delle nostre arterie, specialmente di quelle coronariche.
Inoltre ha un’azione benefica sulle malattie epatiche, sulle malattie del tratto intestinale (ha un leggero effetto lassativo), sulle malattie dei reni, sulla gotta, sui processi favorenti il cancro.
È anche un ingrediente molto versatile, si può infatti utilizzare in piatti salati come il risotto o la schiacciata con l’uva.
Voi come la preferite?
Con i formaggi, nelle torte, negli arrosti, al naturale…oppure sotto forma di vino?

NUTRIRE LA PELLE

Quanto ci piacciono le ferie?
E quanto ci piace stare al sole?
Dobbiamo imparare a proteggere nel modo adeguato la nostra pelle, iniziando da una corretta alimentazione.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega cosa fare.

I CONSIGLI DELLA NUTRIZIONISTA

Mi auguro che siate riusciti a fare un periodo di vacanza, e che abbiate preso abbastanza sole in modo d’avere una buona provvista di vitamina D, così preziosa, e una bella abbronzatura.
Questo è valido sia per chi è stato al mare, al lago o in montagna!

Bisogna anche dire che la nostra pelle un po’ (tanto) risente della troppa esposizione ai raggi solari e allora è buona norma cercare di proteggerla con cure quotidiane e anche con l’alimentazione.

Sapete già che nell’essere umano la pelle (o cute) è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario e protegge i tessuti sottostanti, con funzione di barriera e protezione dagli insulti esterni.
Ed è importantissimo, per svariati motivi, averne la massima cura.
È essenziale proteggere la pelle anche dall’interno prima, durante e dopo l’estate, questo vuol dire che i buoni comportamenti a tavola sono essenziali per mantenere una pelle sana e protetta.

PROTEGGERE LA PELLE CON LA GIUSTA ALIMENTAZIONE

Ecco alcuni consigli, da mettere subito in pratica:
Abbondante apporto di acqua, anche sotto forma di tisane, tè, minestroni e minestre.
• Assunzione di frutta e verdura, soprattutto di colore verde e arancione. Sono ricche di betacarotene, antiossidante per eccellenza delle cellule della nostra cute. Si trasforma in vitamina A. Via libera perciò a spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, zucca, carote, agrumi, albicocche, frutti di bosco…
• Acidi grassi omega 3 che rendono la pelle più elastica e forniscono una protezione naturale contro le scottature.
• È importante assumere, sebbene in quantità limitata, latte, latticini, un ricciolo di burro (troppo a lungo demonizzato), lievito di birra, avocado, frutta secca, semi oleosi, olio EVO, kefir, yogurt
Non dimenticate di fare almeno una volta all’anno una visita dermatologica con la mappatura dei nei.
Molto importante è anche applicare buone creme protettive, nutrienti, emollienti.

Proteggi la pelle nel giusto modo, è molto importante!

SORRIDERE CON IL CIBO

La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ha deciso di parlare di sorriso.
Ma cosa c’entra con l’alimentazione?
Scopriamolo insieme, nell’articolo settimanale della rubrica Food is Life!

BENESSERE ALIMENTARE, BENESSERE MENTALE

Vi siete rilassati in vacanza?
Avete riso e scherzato?
Benissimo, perché dicono che il sorriso allunghi la vita!
Non esiste un reale benessere se non si cura anche la dimensione mentale e interiore del nostro essere.
Bisogna però aver cura anche di quello che portiamo sulla nostra tavola e assicurare il rifornimento completo dei cibi chiave per il nostro benessere mentale.
Ossia bisogna portare in tavola cibi che contengono sostanze che assicurano e partecipano alla sintesi dei cosiddetti neurotrasmettitori della felicità e della carica energetica.
I nomi di questi neurotrasmettitori sono un po’ difficili: acido gamma-aminobutirrico, L-glutamato, dopamina, acetilcolina, serotonina, noradrenalina, L-triptofano e altri.

I CIBI CHE FANNO SORRIDERE

Per fortuna sono contenuti in cibi e alimenti di uso comune: pesce, carne (soprattutto quella bianca), uova, latticini, legumi, tantissimi vegetali, frutta e verdura. E non dimentichiamo i tanto bistrattati carboidrati, perché modificano il rapporto tra alcuni aminoacidi nel sangue a favore del triptofano, che può così facilmente raggiungere le cellule nervose e aumentare la propensione alla serenità e all’allegria.

LA FLORA BATTERICA

Le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato che il nostro intestino produce in autonomia molti di questi neurotrasmettitori, soprattutto la serotonina.
L’80% di questa molecola è sintetizzato a livello intestinale, partendo dal triptofano contenuto in determinati alimenti.
Anche per questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, è importantissimo prendersi cura della nostra flora batterica, con una alimentazione sana e bilanciata.
Il modello ideale è quello mediterraneo, nella sua forma più pura:
cereali integrali e non, pseudocereali, legumi, olio di oliva extra vergine, frutta fresca, verdure fresche, ortaggi, pesce, semi oleosi, frutta secca grassi buoni… e concedersi ogni tanto qualche gratificazione, anche se calorica!

COLORI IN TAVOLA

Il colore esercita sulla mente umana una importantissima influenza ed è addirittura in grado di modificare la nostra chimica organica.
Quando siamo di umore un po’ grigio, aggrappiamoci ai colori, vedrete che funziona!
Il colore diventa fondamentale anche nel cibo, per tantissimi motivi.
A Ferragosto infatti, le tavole sono sempre più allegre e colorate.
La dottoressa Chiara D’Adda ci spiega quanto sono importanti i colori nell’alimentazione.

I COLORI DELLA FRUTTA E DELLA VERDURA

Quando vai a fare la spesa dal tuo fruttivendolo di fiducia o al mercato, non rimani affascinato dalla meraviglia di colori che creano la frutta e la verdura?
Un vero e proprio arcobaleno!
Lì, davanti a te, pronto per essere scelto e portato sulla tua tavola.
La frutta e la verdura, non solo sono sanno essere belle da vedere, ma grazie al loro preciso e personale colore risultano essere un elemento fondamentale per il benessere del nostro corpo.
Cosa produce il colore nelle verdure?

I Fitonutrienti

I fitonutrienti (o fitochimici) sono piccoli composti nutrienti creati dalle piante per proteggersi dai batteri e dai virus per loro nocivi. Quando mangiamo le piante, il nostro corpo assume questi fitonutrienti protettivi.
Questi composti protettivi sono proprio quelli che vanno ad offrire alla frutta e alla verdura i loro magnifici colori: il sedano verde, la melanzana viola e il rosso del peperone ecc…ecc

Recenti studi hanno evidenziato l’importanza di avere una dieta “colorata”, cioè mangiare una grande quantità di verdura dai colori più svariati.
Questa dieta protegge le cellule contro i danni dei radicali liberi e in alcuni casi può DIMINUIRE la possibilità di sviluppare cellule cancerogene, malattie cardiache ed ipertensione.
Le verdure, da sempre fanno bene, ma se giochi con i colori fanno ancora meglio!

Ogni colore è dato da un fitonutriente particolare, ne esistono migliaia, la ricerca sta ancora studiando, ma proviamo a fare un piccolo elenco.

Colore Giallo – Arancio:

I vegetali di colore giallo o arancio sono ricchi di carotenoidi. Il beta-carotene, contenuto ad esempio nelle carote e nella zucca, viene convertito in vitamina A da parte dell’organismo, in modo tale da mantenere in salute occhi e mucose. Secondo alcuni studi, gli alimenti ricchi di carotenoidi possono ridurre il rischio di cancro e patologie cardiache, oltre che migliorare le funzioni del sistema immunitario.
Gli agrumi di colore giallo o arancio sono ricchi di vitamina C e acido folico, elemento molto importante durante la gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro. Frutta e verdura di colore giallo-arancio: albicocche, arance, ananas, carote, mango, limoni, mandarini, pesche, papaia, peperoni gialli.

Colore Verde:

Il colore verde è dovuto essenzialmente alla presenza della clorofilla. Alcuni tra i vegetali di questo colore, come spinaci, piselli, peperoni verdi, cetrioli e sedano, contengono luteina.
La luteina, in sinergia con la zeaxantina, presente in particolare in mais, peperoni rossi e arance, contribuisce al mantenimento della salute degli occhi.
Spinaci e broccoli sono una fonte preziosa di acido folico e di ferro. La frutta e la verdura verde: broccoli, avocado, spinaci, zucchine, asparagi, insalata, kiwi, lime, uva, cetrioli, sedano, verza.

Colore Bianco:

La frutta e la verdura di colore bianco contengono all‘allicina, un composto solforganico (presente soprattutto nell’aglio), che studi recenti hanno collegato all’abbassamento del colesterolo nel sangue e della pressione sanguigna, così come ad una possibilità di riduzione del rischio di cancro allo stomaco e di patologie cardiache.
Vegetali come banane e patate sono considerati ottime fonti di minerali come il potassio.
Frutta e verdura bianca: rapa, banana, aglio, finocchio, cipolla, scalogno, sedano rapa, cavolfiore, patate, porro, asparagi bianchi, pesche bianche, pere.

Colore Rosso:

Gli ortaggi di colore rosso devono la loro sfumatura a sostanze come il licopene e gli antociani. Il licopene, presente ad in pomodori, angurie e pompelmo rosa, si pensa che possa aiutare a prevenire la formazione di alcuni tipi di cancro, con particolare quello alla prostata.
Gli antociani, presenti ad esempio in fragole e lamponi, agiscono come potenti antiossidanti e preservano la salute del cuore.
Frutta e verdura rossa: fragole, pomodori, anguria, peperoni rossi, ciliegie, lamponi, mirtilli rossi, ribes, arancia rossa, amarene, ravanelli, cavolo rosso, cipolle rosse, radicchio rosso.

Colore Viola- Blu:

Gli alimenti dal colore viola blu sono ricchi di antociani.
Gli antociani sono dei potenti antiossidanti nei confronti delle cellule del nostro organismo e ci possono proteggere dal rischio di cancro, ictus e patologie cardiache.
Il consumo di mirtilli potrebbe inoltre contribuire al miglioramento della memoria e ad un invecchiamento in salute e nelle donne può aiutare come integratore naturale per combattere la cistite.

Ortaggi e frutta viola – blu: melanzane, mirtilli, prugne, patate viola, verza viola, carote viola, more, fichi, uva nera.
I vegetali sono un’importantissima fonte di nutrimento e di benessere per il nostro corpo, bisogna imparare a conoscerli e a renderli un elemento indispensabile nelle nostre diete.

BAMBINI AL MARE: CONSIGLI PER L’ALIMENTAZIONE CORRETTA

Quando i bambini sono in ferie e giocano in spiaggia o in riva al mare, il tempo per loro si dilata.
E si può dire che, a parte gelati e ghiaccioli, sono poco interessati al cibo, distratti dai giochi in acqua e con la sabbia.
Spetta allora ai genitori garantire un’alimentazione sana, equilibrata, con pietanze fresche, ma anche golose.
La dottoressa Chiara D’Adda ci offre oggi qualche consiglio.

IDRATAZIONE DEL BAMBINO AL SOLE

Esporsi al sole, con le dovute protezioni, evitando le ore più calde del giorno, quindi tra le 12 e le 15, fa tanto bene all’umore e alla salute dei piccini.
È essenziale e fondamentale mantenere un buono stato di idratazione e offrire ai nostri bambini acqua a temperatura ambiente o leggermente fresca, mai acqua ghiacciata anche se la tentazione è forte dato il caldo.
Le bibite gasate e con molto zucchero sono da evitare: con il caldo non dissetano affatto.
Danno sollievo momentaneo, ma poi fanno venir ancora più sete.

ALIMETAZIONE CORRETTA ANCHE IN FERIE

Il consiglio è poi quello di dare ai bambini pasti poco abbondanti ma frequenti. In tal modo garantiamo loro la giusta energia e li lasciamo liberi di giocare e fare spesso il bagno, perché la digestione non sarà lunghissima.
Sì a frutta e verdura di stagione, magari già sbucciata e tenuta al fresco in borse termiche, in questo modo garantiamo l’apporto adeguato di sali minerali e le vitamine.

Naturalmente il cibo da spiaggia deve essere adatto da mangiare al massimo con una forchetta, per cui evitare pietanze da tagliare o da affettare.
Meglio lasciare a casa le tanto amate teglie di pasta al forno e lasagne, tanto amate dalle nonne di una volta, e optare per piatti unici e freschi e completi.
Il piatto unico è il principe dell’estate anche in spiaggia!

IL PRANZO E LA MERENDA IN SPIAGGIA

Idee?
Farfalle fredde con pomodorini, melanzane e olive nere
Pasta fredda con tonno e pomodorini
Fusilli al pesto
Insalata fredda di farro, orzo o avena, evitando però la giardiniera (il gusto acidulo non piace ai bimbi), ma verdure grigliate, uova sode, prosciutto cotto a dadini, mozzarella.
Riso freddo con piselli e prosciutto cotto.
Oppure tramezzini di vario tipo, comodi e veloci e sempre a disposizione.

A merenda ghiaccioli e gelati sono permessi (ci mancherebbe!), ma meglio se non sono consumati quotidianamente.
Si possono dare anche crackers integrali, barrette ai cereali, gallette di riso, frutta secca, semi oleosi, yogurt, tocchetti di verdure da sgranocchiare.
Buona cosa munirsi di un thermos contenente spremute o centrifugati fatti in casa o tè leggerissimo.

Genitori, puntate su sicurezza, semplicità e leggerezza.
Piacerà a tutta la famiglia!

IPOTENSIONE: COS’È E COME COMBATTERLA

Vi è mai capitato di sentirvi stanchi, avere dei capogiri o la vista annebbiata?
Sono tutti sintomi che potrebbero essere collegati ad una pressione bassa.
Ce lo spiega la dottoressa Chiara D’Adda, qualificata nutrizionista, che ci elenca quali sono i sintomi e i rimedi per chi soffre di ipotensione.

PRESSIONE ALTA, PRESSIONE BASSA

La pressione arteriosa è la pressione, ovvero la forza, che il cuore esercita per far circolare il sangue nel nostro corpo, attraverso i vasi.
Il valore è dato da due numeri: il primo è la pressione sistolica, il secondo la pressione diastolica. È un parametro importantissimo, spia di tante patologie, e di conseguenza bisogna sempre tenerlo sotto controllo.
Di solito si dà molta importanza agli innalzamenti della pressione arteriosa. Questi valori elevati danno origine ad una patologia facilmente curabile con appositi farmaci e un corretto stile di vita, stiamo parlando dell’IPERTENSIONE.
Ma esiste anche un altro fenomeno, seppur meno dannoso, che consiste nell’avere un valore pressorio molto basso, cioè IPOTENSIONE. Se ne può soffrire in modo cronico, oppure si può incorrere in periodi di pressione bassa in determinati momenti.
D’estate, quando fa molto caldo e/o c’è molta umidità, l’ipotensione è in agguato e può colpire anche persone che hanno solitamente una pressione regolare.

SINTOMI DELL’IPOTENSIONE

Quando l’abbassamento della pressione è importante, si possono avere vertigini, capogiri, confusione, sonnolenza, vista annebbiata, sudori freddi, senso di svenimento o svenimento vero e proprio.
Oppure solo una stanchezza generalizzata, spossatezza per cui si sta meglio sdraiati a letto.

RIMEDI E CORRETTA ALIMENTAZIONE

Ci si può aiutare con una corretta alimentazione? Certamente!
Se ne soffrite in modo cronico:
1) evitare le bevande alcoliche, non effettuare pasti troppo abbondanti, evitare le diete chetogeniche prolungate, le tisane diuretiche.
2) Fare pasti poco abbondanti, ma frequenti.
3) Aumentare il consumo di alimenti contenenti ferro, vitamina C, vitamina B12, acido folico. Aumentare il consumo di centrifugati di frutta e verdura
4) Consumare liquirizia pura (meglio radice di liquirizia), caffè (a piccole dosi, se no si può avere l’effetto contrario), gingseng, eleuterococco, karkadè (infuso di fiori di ibisco)
5) Consumare cioccolato, frutta secca, banane, salvia, zenzero, banane, datteri, uva, mandorle, patate, spinaci, zucchine
6) Idratarsi in modo corretto
7) Integrare con Sali minerali
8) Se il calo pressorio è forte, consumare subito una piccola porzione di cibo molto salato, come per esempio un piccolo boccone di grana o parmigiano, una piccola quantità di prosciutto crudo, crackers salati.
9) Stendersi tenendo le gambe sollevate, possibilmente in un ambiente fresco e ventilato.

LA GRANITA FA BENE?

Come tutte le cose, anche la granita può diventare un alimento salutare, oppure no, a seconda di come la si prepara.
Ce lo spiega bene la nutrizionista Chiara D’Adda.

STORIA DELLA GRANITA

Ecco l’altro alimento sul podio per un’estate tutta da vivere: la GRANITA!
Si pensa che la granita sia nata in Sicilia, tra il nono e l’undicesimo secolo.
In questo periodo la Sicilia era sotto la dominazione araba e proprio dagli arabi trae le sue origini. Era chiamata Sharbat ed era una bevanda ghiacciata al sapore di frutta e rose.
I Siciliani unirono succo di frutta mischiato a neve.
A Messina veniva praticato il mestiere dei “nivaroli”, cioè di quegli uomini che d’inverno si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi.
Tutto l’anno si occupavano di conservare la “neve” nelle niviere (antesignane delle moderne celle frigorifere), preservandola dal calore esterno, così diffuso nella bella isola.
Poi nei mesi estivi la trasportavano sino in riva al mare, visto che in queste zone l’arsura e la calura erano insopportabili, e qui la vendevano per i più svariati usi.

LA GRANITA OGGI

Ai giorni nostri la granita viene considerata un dolce freddo, un composto liquido semi-congelato, preparato con acqua, zucchero e succo di frutta o altro ingrediente, tipo caffè, mandorla, pistacchio.
Se è solo a base di frutta, senza l’aggiunta di zucchero, la granita rappresenta l’equivalente di una spremuta, quindi utilissima ad ogni ora, anche per reintegrare i sali minerali persi col sudore.
Se viene aggiunto tanto zucchero o peggio ancora viene preparata con sciroppi dolcissimi, allora purtroppo diventa come una bibita ricca di zuccheri, senza una contropartita nutrizionale…anzi, a volte dopo il senso di primo refrigerio, fanno venire ancor più sete di prima.

UNA SANA GRANITA

Oltretutto tanti zuccheri assunti da soli, hanno una velocità di assorbimento molto elevata, fanno impennare la glicemia e l’insulina, insidiano la linea e la salute.
Il rimedio esiste, per non privarci di questa delizia: preparate le granite in casa, aggiungendo al ghiaccio tritato finemente della frutta frullata, senza aggiungere zucchero.
Se proprio amate le granite a base di sciroppi confezionati, limitatene l’assunzione ed evitate di consumarle da sole, così da ridurre il carico glicemico.

L’AVOCADO, SUPER FOOD PER ECCELLENZA

C’è un alimento che negli ultimi anni è decisamente salito sul podio dei “super food”: l’avocado!
Oltre ad essere buono, quali sono le caratteristiche che lo rendono sano?
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.

PROPRIETÀ DELL’AVOCADO

L’avocado è il frutto dell’omonimo albero della famiglia della Lauracee ed è originario del Messico, anche se ora è coltivato in tutto il mondo.
Esistono due tipi di Avocado:
Fuerte -> mantiene la buccia verde
Hass -> varietà più pregiata che ha una buccia rugosa viola scuro o addirittura nera.

A differenza della frutta che siamo abituati a portare sulle nostre tavole, l’avocado non è una fonte importante di carboidrati, mentre lo è di grassi, ma si tratta dei cosiddetti “grassi buoni”, quelli che ci fanno bene!
Sono grassi monoinsaturi, tipo quelli contenuti nell’olio di oliva, che hanno azione benefica su cuore, cervello e arterie.
In più l’avocado fornisce anche omega 6 e una piccola quantità di omega 3.
Riassumendo in poche parole le sue proprietà, si può affermare che è utile contro l’ipertensione, la ritenzione idrica, ideale per digerire bene e aiuta nel combattere la stipsi.
È indicato nella prevenzione del diabete, ottimo nel ridurre il colesterolo cattivo, snellente e antiossidante.
Fornisce tanta energia, per cui è ideale per chi segue regimi di dieta dimagrante e per chi fa attività sportiva.

MINERALI E VITAMINE

Questo frutto si caratterizza anche per il contenuto in minerali, in vitamine e in sostanze antiossidanti:
Carotenoidi (betacarotene)
Tocoferolo (vitamina E)
Betasitosterolo (sostanza che aiuta a ridurre il livello di colesterolo cattivo, LDL)
Potassio
Magnesio
Calcio
Vitamine del gruppo B
Colina (utile per la memoria e anticolesterolo)
Luteina (antiossidante che protegge occhi e vista)

Tenete presente che per 100 grammi di avocado corrispondono circa 160 kcal.
È raccomandato l’uso anche in gravidanza perché è un’ottima fonte di folina e di vitamine del gruppo B, fondamentali per il nascituro, ed è un ottimo antistipsi.

COME SI MANGIA

Si mangia in molti semplicissimi modi, a seconda del gusto personale.
Sbucciato e frullato, affettato, nello yogurt, sulle fette biscottate integrali, come contorno ad un piatto di pesce di mare, con altra frutta, come hummus.
Una curiosità: sapete che si può usare al posto del burro?
Per la sua consistenza cremosa, il suo contenuto in grassi buoni, il suo sapore delicato è una bella soluzione anche per i piatti adatti al consumo da parte dei vegani.

IL CIOCCOLATO FA BENE?

Fra pochi giorni si festeggerà la Santa Pasqua.
Qual è il simbolo culinario di questa festa, gradito ai bambini, ma anche dagli adulti?
L’uovo di cioccolato, naturalmente!
La nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi proprio del cioccolato.

IL CIOCCOLATO

Il rapporto di tutti noi con il cioccolato, è un rapporto si può dire di amore- odio.
C’è chi non ne può fare a meno, chi non lo sopporta, chi lo vede come un nemico “ingrassatore”, chi ne ottiene quiete, buon umore e serenità.
Chi impazzisce solo per il cioccolato fondente, chi lo ama solo al latte, c’è chi stravede per quello bianco.
Infine chi lo ama al naturale, e chi ama tutte le declinazioni e le aggiunte: nocciole, mandorle, pistacchi, creme, frutta, cereali, liquori ecc…
Ma devo ammettere che il più salutare è il cioccolato fondente.
Lo sapete che è stato prodotto per la prima volta nel 1879 a Berna da Rodolphe Lindt?
Si produce miscelando la pasta di cacao proveniente dai paesi di origine, con l’aggiunta di ingredienti e aromi.
Per normativa la percentuale di cacao deve essere specificata sull’etichetta.
Il cioccolato fondente contiene carboidrati, grassi, fibre e proteine in quantità maggiori rispetto al cioccolato al latte.
Circa 100 grammi di cioccolato fondente apportano dalle 500 alle 600 calorie, a seconda della tipologia

BENEFICI E CONTROINDICAZIONI

Oltre ad essere gustoso per il palato il cioccolato ha tantissime virtù.
Una di queste sembrerebbe la contribuzione al rilascio delle endorfine, sostanze in grado di portare allegria e buonumore.
Il contenuto in feniletilammina pare abbia un’influenza nel determinare la diminuzione della depressione.
Recenti e seri studi hanno messo in evidenza come una dose quotidiana di cioccolato fondente faccia bene al cuore e abbassi il colesterolo, grazie all’azione dei flavonoidi in esso contenuti.
Il cioccolato ha la capacità anche di ridurre la pressione del sangue, sempre grazie al contenuto di polifenoli.
È ricco di minerali come magnesio, rame, potassio, fosforo, zinco, calcio.
No ad eccessi in gravidanza e durante l’allattamento o in caso di malattie particolari: contenendo allergeni può dare reazioni allergiche.
Anche chi soffre di emicrania o di calcoli renali non ne deve abusare.
Il vero rischio è di incorrere in quello che io chiamo “il cioccolismo”, ovvero nella dipendenza da cioccolato!
Quindi mi raccomando: sì al cioccolato, ma consumato in modo e dose corretti!