IL FRIGORIFERO PERFETTO
Cosa faremmo senza frigorifero nelle nostre cucine?
Il frigorifero è senza dubbio sul podio degli elettrodomestici che hanno cambiato in maniera radicale e positiva la nostra vita, in termini di gestione degli alimenti e di conseguenza della qualità del nostro tempo.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi di come organizzarlo al meglio, semplici regole che ci possono aiutare ad ottenere un frigorifero perfetto!
IL FRIGORIFERO
Il nome deriva dal latino frigus (freddo) e fero (portare).
Il primo brevetto di questa “macchina del freddo” è da far risalire al XIX secolo.
Nei tempi antichi l’unico modo con cui si poteva mantenere un ambiente a temperature basse era quello di costruire ghiacciaie sotterranee, caricate durante l’inverno con neve e ghiaccio.
I frigoriferi moderni, oltre che essere di una bellezza estetica sempre in aggiornamento, sono delle macchine talmente perfette e con determinate caratteristiche che variano da modello a modello e da prezzo a prezzo.
È per questo che i suggerimenti che voglio darvi per una perfetta organizzazione dell’interno dei nostri frigoriferi, devono anche essere a volte rivisti proprio in funzione di quello che vi ho detto prima.
COME ORGANIZZARLO
Il frigorifero deve sempre avere una temperatura interna di circa 4-5 gradi nella parte centrale, con una variabile di 2-10 gradi nelle altre zone.
All’interno del frigorifero alcune aree sono più fredde di altre e la corretta disposizione degli alimenti è essenziale per la conservazione ottimale.
Le confezioni vanno sempre tenute staccate dalla parete di fondo del frigorifero: è una zona umida dove si condensano goccioline di acqua e di brina.
Nei cassetti posti sul fondo riporre frutta e verdura, che devono essere pulite grossolanamente e tolte dalle confezioni del supermercato.
Si possono avvolgere in carta da cucina o messe negli appositi sacchetti per alimenti per evitare che si formi umidità e condensa, cose che fanno marcire velocemente vegetali e ortaggi.
Pulire spessissimo questi cassetti!
Nel ripiano sopra i cassetti di frutta e verdura si colloca la carne e il pesce, che sono freschi e crudi.
Però per alcuni modelli di frigorifero viene consigliato di metterli nel ripiano più in alto. In questo caso troverete apposite scritte e/o disegni.
La parte centrale è l’ideale per riporre salumi già aperti, pasta già preparata, carne e verdure cotte, avanzi dei pasti precedenti, minestroni, zuppe.
Il consiglio naturalmente è di metterli in appositi e pratici contenitori trasparenti: mantengono la freschezza, non diffondono odori e ci permettono di vedere ciò che contengono.
Sul primo ripiano si troverà il posto per formaggi, yogurt, affettati confezionati, uova.
Nei ripiani della controporta è possibile sistemare bibite, burro, latticini, latte, uova, se non le avete sistemate in un’altra posizione.
Importante: assicurare sempre la circolazione dell’aria interna del vano frigorifero non ammassando al suo interno troppo cibo.
Pulire e igienizzare con regolarità e sbrinare il freezer.
PIZZA, LA PAROLA ITALIANA PIÙ FAMOSA AL MONDO
Hai detto pizza?
Eh sì, tutti pazzi per la pizza!
In ogni stagione, con ogni clima, a pranzo, a cena o nel cuore della notte.
Abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda di parlarci proprio di questo alimento.
PIZZA, LA PAROLA ITALIANA PIÙ FAMOSA AL MONDO
La pizza è un prodotto gastronomico salato, consistente in un impasto a base di farina, acqua e lievito.
Questo impasto viene spianato e condito tipicamente con pomodoro e mozzarella, per poi essere cotto in forno a legna.
È originario della cucina napoletana del XIX secolo.
È l’alimento italiano più conosciuto nel mondo, insieme alla pasta.
Lo sapete che l’UNESCO ha dichiarato nel 2017 l’arte del “pizzaiolo napoletano” come patrimonio immateriale dell’umanità?
Di pizza ce n’è davvero per tutti i gusti: soffice dalla crosta o cornicione (come lo chiamano a Napoli) rigonfio, bassa e croccante, alta e morbida.
Ogni condimento che si distacchi dalla gloriosa pizza Margherita è permesso!
Una gioia per gli occhi, per l’olfatto e soprattutto per le nostre papille gustative… il profumo della pizza, che meraviglia!
Ma… c’è un ma!
CONTROINDICAZIONI
A volte dopo una piacevole serata in pizzeria, la notte può passare con disturbi intestinali, meteorismo, sete, insonnia.
Il giorno dopo la nostra pancia può essere molto più gonfia del normale.
Questo perché, purtroppo, vengono utilizzate farine troppo ricche di glutine, amido resistenti, con aggiunta di additivi e stabilizzanti.
Queste farine possono non essere compatibili con il nostro intestino e vi assicuro che sta aumentando il numero delle persone (di ogni età e in perfetta salute) che non riescono a tollerare la pizza, per una progressiva caduta della qualità delle farine usate e dei tempi di preparazione.
Inoltre il tempo della preparazione dell’impasto e della lievitazione è fondamentale per avere una pizza sana.
Per concludere potremmo dire che è importantissimo avere dei punti di riferimento su cui contare, pizzerie conosciute e/o che espongono i contenuti delle farine usate e i tempi di lievitazione.
Se siamo sicuri, via libera a una stupenda pizza, ma senza esagerare con il consumo settimanale o il nostro giro vita ne risentirà in modo tragico!
È importantissimo e doveroso sapere ciò che mangiamo!
ORTORESSIA, L’OSSESSIONE PER IL MANGIAR SANO E NATURALE
Oggi la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci parlerà di un argomento non molto conosciuto, ma che si sta tramutando in una patologia a tutti gli effetti, considerando che un numero sempre crescente di persone ne mostra, più o meno velatamente, i sintomi: l’ORTORESSIA!
Prova a pensare:
– Sei così attento all’alimentazione sana da rinunciare a cene e uscite?
– Pianifichi la dieta e la spesa fin nei minimi dettagli?
– Hai eliminato gli alimenti che sospetti essere nemici della salute?
– Ti documenti in modo ossessivo circa gli effetti degli alimenti sul tuo organismo e sulla possibilità che ti facciano ingrassare?
ATTENZIONE!
L’ORTORESSIA NERVOSA È L’OSSESSIONE PER IL MANGIAR SANO E NATURALE.
Detto così potrebbe sembrare una cosa da poco, poiché l’attenzione al mangiar bene e ad uno stile di vita sano è una parte importante del nostro modus vivendi ed è qualcosa di molto positivo per la nostra salute.
Purtroppo può diventare una sorta di fanatismo, con un comportamento estremo e ripetitivo di controllo sul cibo, che nulla ha a che fare con il benessere .
Questo disturbo fu diagnosticato per la prima volta nel 1997 dal medico inglese Steven Bratman.
Il nome deriva dal greco Orthos “giusto” e Orexis “appetito”.
Descrive una condizione para-patologica caratterizzata da un comportamento alimentare eccessivamente rigido e una fissazione verso il cibo sano, biologico e puro.
Chi soffre di questo disturbo non è preoccupato della quantità dei cibi che introduce nella propria dieta, ma dalla qualità.
Questo comporta una ricerca maniacale di cibi naturali, non contaminati da sostanze chimiche artificiali e da analisi esasperate sull’origine, la lavorazione e il confezionamento degli alimenti.
L’ossessione può riguardare anche la componente calorica dei cibi, riferita al contenuto di grassi e zuccheri.
In Italia, secondo recenti ricerche, circa il 15 % degli individui soffrirebbe di ortoressia, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%).
Ripeto ancora una volta che questo interesse verso il cibo è in condizioni normali positivo, ma diventa problematico quando l’attenzione per l’alimentazione sana diventa L’ASPETTO PIÙ IMPORTANTE DELLA VITA di una persona.
Di conseguenza si può assistere ad una restrizione sempre più rigida dei cibi permessi.
La persona affetta da ortoressia diventa quasi un’asceta alimentare.
Mangiare cibo sano è bellissimo, ma non quando diventa il fulcro ossessivo della nostra vita!
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
L’appuntamento odierno con la rubrica FOOD IS LIFE è dedicato all’intolleranza al lattosio.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega quali sono i sintomi, come procedere la diagnosi e la terapia.
Soffrite di:
• Digestione lenta
• Gonfiore addominale (a volte doloroso)
• Flatulenza, meteorismo, crampi addominali severi
• Stanchezza, senso di pesantezza dopo i pasti
• Diarrea, feci non formate, stipsi, alternanza di diarrea e stipsi
• Mal di testa
• Problemi cutanei
È molto probabile che siate intolleranti al lattosio!
Il lattosio è costituito da due zuccheri: il galattosio e il glucosio.
Il primo è essenziale per la formazione delle strutture nervose, il secondo rappresenta il substrato energetico primario dell’organismo.
DIAGNOSI
Ricordatevi sempre che la diagnosi di questo tipo di intolleranza deve essere sempre confermata da un medico che si accerterà tramite test validati scientificamente.
Il più accurato e diffuso è il “Breath test”, esame semplice e non invasivo che consiste nel soffiare in un rilevatore, il quale valuta la presenza di gas idrogeno nell’aria espirata.
L’intolleranza al lattosio è una condizione patologica in cui il consumo di latte e derivati provoca una reazione non allergica, ma che si manifesta con disturbi del tratto gastrointestinale
L’intolleranza al lattosio può essere primaria o secondaria e quindi transitoria.
Nel primo caso il nostro organismo non produce le LATTASI per un difetto genetico e per questo motivo i sintomi si manifestano sin dalla prima infanzia.
Nel secondo caso, si può soffrire di una intolleranza transitoria, in cui si assiste alla temporanea perdita delle lattasi. Infezioni o lesioni del tratto gastrointestinale, mutazioni dietetiche repentine sono i fattori causali più comuni alla base di questa condizione.
In alcuni e rari casi, l’intolleranza al lattosio può essere dovuta non tanto alla carenza di lattasi, quanto alla deficienza degli enzimi proteolitici necessari alla digestione delle proteine del latte.
COSA FARE SE VIENE CONFERMATA LA DIAGNOSI DI INTOLLERANZA AL LATTOSIO?
Il vostro medico di fiducia, il medico nutrizionista o lo specialista in allergologia, saprà senz’altro consigliarvi nel modo giusto, togliendo alcuni alimenti causa di malessere e dandovi un regime dietetico ad hoc!
DIVERSI TIPI DI CAFFÈ
“Un caffè ristretto in tazza grande, molto caldo, con del latte di soia temperatura ambiente e mezza bustina di zucchero di canna. Grazie.”
Le richieste di caffè al bar sono talmente varie che si prestano ad essere ironizzate.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci ha parlato la scorsa settimana del caffè e dei suoi valori in termini di contenuti e di effetti sull’organismo umano.
Oggi ci fornisce delle alternative al caffè espresso, le possiamo trovare al bar, oppure prepararle a casa.
CAFFÈ D’ORZO
L’origine di questo prodotto viene fatta risalire alla seconda guerra mondiale. Visto che il costo del caffè classico era talmente elevato ed era anche introvabile, si è creato un surrogato economico e facile da produrre. In Europa il suo consumo si è via via ridotto, ma in Italia è molto diffuso.
È una bevanda totalmente priva di caffeina (in effetti chiamarlo Caffè è alquanto un controsenso) e si ottiene tramite l’infusione di orzo tostato e macinato. Si può preparare con la moka classica o con le macchine da espresso.
Il suo consumo favorisce il controllo del glucosio nel sangue.
Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, antiossidanti e contiene ferro!
Benefico effetto sulle funzioni intestinali!
CAFFÈ DI CICORIA
Si ricava dalla radice di cicoria, che viene raccolta in autunno, ripulita dalla terra, fatta essiccare e poi tostata e polverizzata.
Ha un gusto molto amaro, e naturalmente non contiene caffeina.
Ricco di polifenoli, inulina, vitamine C – P – K, calcio, ferro, magnesio, fosforo.
È digestivo, depurativo, nutre e migliora la flora batterica, per merito dell’inulina in esso contenuta.
Ha effetti antiossidanti, anti diabetici, lassativi.
Meglio non consumarlo in gravidanza, perché può stimolare le contrazioni uterine.
CAFFÈ AL GINSENG
È una bevanda di origine asiatica, dove è diffusa da tanti anni.
Nei primi anni duemila si è diffuso anche in Italia, primo paese occidentale a farne uso in modo significativo.
Il Ginseng è una pianta dalle cui radici si ricava una droga utilizzata da sempre nella medicina tradizionale cinese come tonico energizzante, utile per contrastare stress e affaticamento. Attenzione al consumo se si soffre di ipertensione, ipertiroidismo, insonnia, stati di ansia, irritabilità, agitazione psicomotoria.
Attenzione se si assumono antidepressivi, ansiolitici, anticoagulanti orali.
CARI ALLERGICI, FATE ATTENZIONE A CIÒ CHE MANGIATE!
Come promesso la dottoressa Chiara D’Adda oggi ci propone un approfondimento sul tema allergie crociate, tanto importante in questi mesi di primavera, un incubo per chi soffre di allergia!
Le reazioni crociate avvengono quando gli anticorpi diretti verso uno specifico allergene riconoscono molecole allergeniche simili presenti in un’altra fonte allergenica.
Nelle reazioni crociate anche le vie di esposizione dell’allergene possono essere diverse: sono comuni le allergie crociate tra allergeni inalati (pollini, graminacee, acari ecc…) e cibo.
Non è automatico che questi cibi diano allergie, ma è sempre meglio (soprattutto se si è allergici in grado severo), fare attenzione nell’eccessivo consumo.
CROSS ➡️ ALLERGIE / ALIMENTI
✅ COMPOSITE, da marzo a settembre.
🔴 Attenzione al consumo di: miele, camomilla, olio di semi di girasole, tarassaco, cicoria, dragoncello, ginepro, lattuga, sedano, carota, finocchio, zucchine, zucca, prezzemolo, cetriolo, anguria, melone, banana, castagne, arachidi, noci, nocciole, mela, pistacchio, anice.
✅ GRAMINACEE, da febbraio a marzo – luglio.
🔴 Attenzione al consumo di: frumento, grano, mais, segala, orzo, avena, anguria, melone, pesche, prugne, albicocche, ciliege, arance, mandorle, kiwi, fragole, pomodoro, sedano, bietole, arachidi.
✅ URTICACEE, da marzo a ottobre.
🔴 Attenzione al consumo di: gelso, basilico, camomilla, piselli, melone, ciliegie, pistacchi.
✅ PARIETARIA, da giugno a ottobre.
🔴 Attenzione al consumo di: piselli, basilico, limoni, meloni, ciliegie, gelso, pistacchio, arachide, fagiolo, kiwi, patata.
✅ AMBROSIA/ASSENZIO, da maggio a settembre.
🔴 Camomilla, banana, anguria, melone, carità, zucca, sedano, lattuga, cicoria, tarassaco, prezzemolo, pepe verde, miele, olio di girasole.
✅ POLIGONACEE, da aprile a luglio.
🔴 Grano saraceno.
✅ LATTICE
🔴 Banana, kiwi, ananas, avocado, castagna, melone, papaia, passiflora.
✅ ACARI
🔴 Lumache, molluschi, gamberetti, crostacei.
✅ ALTERNARIA, FUNGHI, MUFFE.
🔴 Alimenti che contengono muffe (aceto, funghi, sottaceti, maionese, formaggi stagionati, yogurt, lievito di birra, salumi e pesce affumicati, conserve, frutta secca).
Quindi, cari allergici, fate attenzione a ciò che mangiate!
ETCIÙ… ALLERGIA PRIMAVERILE IN VISTA
È arrivata finalmente la bella stagione!
Ma non per tutti, visto che oltre il 30% della popolazione italiana, soffrendo di allergie di vario tipo, teme proprio questi mesi, che divengono sinonimo di naso che cola, starnuti, tosse, solletico alla gola, occhi arrossati, lacrimazione abbondante e fastidiosa, prurito.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda affronta questo tema.
COSA VUOL DIRE ESSERE ALLERGICI
La causa di queste manifestazioni è dovuta a una reazione alterata del sistema immunitario verso alcune sostanze che l’organismo riconosce come non compatibili, producendo di conseguenza anticorpi particolari che provocano la liberazione di istamina e altre sostanze pro-infiammatorie dalle cellule immunitarie. Si evidenzia cioè una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti di sostanze normalmente non pericolose per l’organismo.
A scatenare questa risposta sono porzioni delle proteine presenti nella sostanza cui si è allergici.
In questo periodo è molto importante, per i soggetti allergici, porre molta attenzione alla possibilità di ALLERGIE CROCIATE con gli alimenti che si assumono.
Ciò che mangiamo è sempre di cruciale importanza per i soggetti allergici.
Fortunatamente non vale per tutte le allergie, per esempio non tutte le persone allergiche ai pollini hanno necessariamente un’allergia crociata agli alimenti.
IL CALENDARIO POLLINICO
Nel dubbio è sempre una buona cosa procurarsi e consultare un “CALENDARIO POLLINICO”, cioè un elenco che vi mostra la stagionalità e di conseguenza il periodo dell’anno a rischio per le vostre allergie. E soprattutto vi elencherà gli alimenti che in quel periodo possono dare una reazione crociata, se assunti.
La raccomandazione principale rimane quella di evitare di consumare gli alimenti responsabili di sindrome orale allergica, durante il periodo di pollinazione.
Secondo l’American College of Asthma and Immunology alcuni alimenti sono in grado di ridurre i sintomi e persino l’intensità delle allergie stagionali!
C’è da dire che il vostro bravo allergologo, vi avrà già fornito le informazioni necessarie, oltre che le cure mirate e giuste. E vi avrà invitato a conoscere le relazioni tra le piante e/o i pollini e gli alimenti vegetali.
Ne consegue una dieta opportuna, al fine anche di evitare squilibri o carenze nutrizionali.
Siete allergici alle betulacee?
Attenzione al consumo di mela, pera, pesca, ciliegie, prugne, frutta secca, kiwi, carote, sedano, prezzemolo, finocchio, fave, soia.
Questo è solo un esempio, nel prossimo appuntamento con FOOD IS LIFE andremo ad approfondire con nozioni più specifiche.
Alla prossima settimana!
FRUTTA SECCA, IL CIBO DELLA SALUTE
Fame nervosa? Voglia di uno spuntino?
Scegli la frutta secca!
La nutrizionista Chiara D’Adda oggi ci consiglia la frutta secca, spiegandoci le proprietà nutrizionali per una dieta sana.
In questo periodo così pieno di ansia generalizzata e di giornate passate in casa, è buona cosa organizzare le nostre spese alimentari e fare scorte di cibi di grande utilità, che ci fanno bene e che possono venire utili anche per fare da spezzafame o da spuntino, quando la noia e/o la fame nervosa prendono il sopravvento.
Non c’è alcun dubbio che la frutta secca rientri fra i cibi da mettere in dispensa!
Lo sapete che bisognerebbe mangiarne tutti i giorni, circa 30 grammi?
La comunità scientifica internazionale concorda nel considerare mandorle & company ingredienti complementari di una dieta sana.
È il cibo della salute per eccellenza!
PERCHÉ LA FRUTTA SECCA FA BENE
La frutta secca contiene grassi mono e polinsaturi, i quali contribuiscono all’equilibrio lipidico e ci aiutano ad elevare la parte buona del colesterolo, la cosiddetta HDL, ed è ricca di Omega 6.
In noci e semi di lino c’è pure un ottimo apporto di Omega 3.
Possono consumarla tutti, anche chi ha il colesterolo alto, anche se è d’obbligo una certa moderazione.
Il consumo va preferito a colazione, per aver la giusta carica per tutta la giornata.
Di contro è meglio non consumarla alla sera, dopo cena.
QUALE FRUTTA SCEGLIERE
Ogni varietà di frutta secca ha le proprie qualità, di cui vi do qualche rapidissimo cenno:
Mandorle ➡️ ricche di sali minerali (potassio, calcio, fosforo, magnesio) e di omega3, povere di colesterolo, contribuiscono al benessere generale ed intestinale.
Nocciole ➡️ contengono carotenoidi, che sono precursori della vitamina A (ottima per la salute della pelle e degli occhi), ricche di selenio, calcio, fosforo, magnesio, vitamina E, flavonoidi.
Pinoli ➡️ sono piccoli ma gustosissimi, ricchi di grassi buoni, proteine e minerali. Ricchissimi in fosforo. Un buon alimento per il nostro cervello.
Pistacchi ➡️ sono ricchissimi di potassio e perciò alleati degli sportivi. Contengono anche ferro, rame, magnesio. Ricchi di polifenoli, che svolgono azione antiossidante, antibatterica, antinfiammatoria.
Arachidi ➡️ molto proteiche, con un elevato contenuto di arginina.
Noci ➡️ forniscono energia al cuore! Contengono vitamina B6, acidi grassi essenziali, zinco, rame, manganese.
Attenzione, però: la frutta secca può essere causa di severe allergie!
Se siete confermati allergici, tenetevi ben lontano dall’assunzione e dalle eventuali contaminazioni del cibo che assumete.
Naturalmente quella che ho fatto è una rapidissima carrellata su questa frutta meravigliosa.
E non dimentichiamoci che, oltre alle conclamate proprietà nutritive, la frutta secca è anche buona!
VOGLIA DI CIOCCOLATO?
Quest’anno la Pasqua è passata tra isolamento e preoccupazione, molte famiglie non hanno potuto condividere la gioia tipica di questa festa.
Siamo però riusciti a mettere nella lista della spesa qualche colomba o dolce tradizionale, e soprattutto l’uovo di Pasqua, un must per grandi e piccini!
Di conseguenza la voglia di cioccolato scatterà puntuale: un bel pezzo da addentare di nascosto, come merenda, post pranzo o cena.
Cosa ne pensa la nutrizionista Chiara D’Adda?
Penso che soprattutto in questo periodo ansiogeno, una piccola coccola ce la meritiamo!
Ma se volete pensare anche alla vostra salute, ricordatevi che la regola è scegliere solo ed esclusivamente cioccolato fondente ad alta percentuale di cacao, consigliabile maggiore del 75%!
Il cioccolato è un alimento derivato dai semi della pianta del cacao, la Theobroma cacao.
Pensate che in epoca antichissima, presso la popolazione Maya, era chiamato “il cibo degli dei” e il suo consumo era riservato solo a sovrani, nobili e guerrieri.
Il cioccolato nero fondente è alleato della salute, della linea, del benessere psichico.
È una fonte generosa di flavonoidi, composti antiossidanti naturali.
Tanto maggiore è la percentuale di cacao amaro, tanto superiore è la presenza di flavonoidi.
Proteggono le arterie dai danni dell’aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come ictus e infarto.
Possono contribuire alla regolazione della pressione sanguigna, in senso positivo.
Detto questo, possiamo proprio affermare che il cioccolato fa bene al cuore!
Recenti ricerche rivelano un ruolo determinante nella prevenzione del declino cognitivo legato all’età senile.
Se la preoccupazione è la linea, sappiate che cioccolato fondente e dieta sono un’accoppiata approvata da tutti i nutrizionisti! Senza esagerare, naturalmente….
Innumerevoli studi hanno dimostrato come l’assunzione di cioccolato stimoli il rilascio di endorfine, sostanze in grado di aumentare il buon umore.
Fa sentire più felici ed è un antistress tutto naturale, inoltre è un ottimo spezza fame!
E se fosse anche afrodisiaco…?
ALIMENTAZIONE, CORONAVIRUS E FAKE NEWS
I social network sono una grande risorsa del nostro tempo: ci permettono di comunicare in modo immediato, raggiungendo molti destinatari in pochissimo tempo e permettendo alle informazioni di circolare in modo molto veloce.
Di contro, quello che viene a volte a mancare, è la veridicità delle notizie.
È molto importante come prima cosa verificare la fonte che ha scritto il post o l’articolo, per valutare se sono informazioni attendibili.
Ecco cosa scrive oggi il nostro medico nutrizionista Chiara D’Adda.
FAKE NEWS
Il termine FAKE NEWS in italiano vuol dire letteralmente “notizie false”.
Mai come in questo tragico periodo per il mondo le incontriamo quotidianamente, basta aprire un giornale o andare sui social.
Sono articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici con il deliberato intento di disinformare, creare scandalo o paura.
Vengono condivise anche da chi è in perfetta buonafede.
Intorno al tema “coronavirus” ci sono innumerevoli e pericolose fake news.
Io mi occuperò delle più pubblicate ed inerenti alla mia specialità, che è la medicina nutrizionale.
• Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da Covid 19
NOOO! L’aglio ha alcune proprietà antimicrobiche, ma non è preventivo nei confronti di questo virus.
• Bere tanta acqua lava via il virus dalle vie aeree e lo spinge nello stomaco, dove l’acidità lo distrugge.
NOOO! L’acqua fa benissimo, ma non serve a prevenire dal contagio.
• Mangiare tante proteine aumenta l’efficacia del sistema immunitario.
NOOO! Non ci sono evidenze che superare la dose giornaliera raccomandata (0,8 gr per 1 kg di peso corporeo, se non si fa lavoro fisico molto pesante) dia benefici aggiuntivi al lavoro del nostro sistema immunitario.
• Bere bevande molto calde uccide il virus.
NOOO! Il virus è in grado di replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37 gradi.
• Mangiare tante arance e limoni previene il contagio, perché la vitamina C ha azione protettiva nei confronti del virus.
NOOO! Non ci sono evidenze scientifiche che provino questa azione. Anche se si può dire che un’assunzione di vit. C, male non fa.
• Aumentare l’assunzione di vitamina D, protegge dall’azione del virus.
NOOO! Non fa senz’altro, male, ma non inattiva il virus
RICORDATEVI SEMPRE: distacco sociale, mascherina, lavaggio accurato e lungo delle mani con sapone, alcool o sostanze detergenti medicali.
Sono le misure essenziali per vincere questo nemico invisibile.