CONSUMO DI CARNE

Il consumo di carne nella dieta umana ha origini antichissime.
Ad oggi i prodotti di origine animale forniscono circa un terzo delle proteine consumate dalla popolazione mondiale, possiamo quindi affermare che è un alimento rilevante dell’alimentazione quotidiana.
Certo è che, sempre più di frequentemente, il consumo di carne viene associato ad un’idea di alimentazione dannosa per la salute.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda affronta questo tema importante e delicato.

CARNE, UN ALIMENTO AD ALTO VALORE NUTRIZIONALE

All’alimentazione sana non si arriva creando tabù, ma esercitando il buonsenso e il quotidiano impegno nel conoscere le proprietà degli alimenti che inseriamo nella dieta.
A volte anche semplici informazioni vengono riportate con un sensazionalismo che travisa il reale valore delle raccomandazioni alimentari internazionali.
Queste raccomandazioni invitano ad una maggiore consapevolezza nei consumi piuttosto che ad una semplicistica negazione dell’intera categoria di prodotti.

La carne, al di là del credo che costituisce il libero arbitrio di una persona, è sicuramente un alimento di alto valore in un’alimentazione equilibrata e controllata, per tutta una serie di motivi:
Ottimo apporto di proteine e aminoacidi
Favorisce la sintesi di enzimi e migliora le reazioni metaboliche
Favorisce la sintesi di ormoni
Effetti positivi sui tessuti, in particolar modo quello muscolare
Fonte importantissima di vitamine del gruppo B (soprattutto B12)
Fonte importante di ferro, zinco, rame
Ossigenazione dei tessuti e importante arma per la prevenzione e la cura dell’anemia
Fonte di energia grazie ai grassi in essa contenuti
Alto indice di sazietà in quanto ricca di proteine complete (contengono tutti i 9 aminoacidi essenziali)
Aiuta la crescita, il mantenimento e la riparazione del nostro corpo.

UNO STILE DI VITA SANO

Occorre in primo luogo sottolineare che non abbiamo dati certi che mostrino come un’alimentazione priva di carne abbia un reale beneficio sulla salute, ma è il giusto consumo e uno stile di vita sano che riducono il rischio di patologie cardiovascolari e di patologie oncologiche.
Non è tanto il consumo o meno di carne a fare la differenza, quanto un adeguato consumo inserito in uno stile di vita virtuoso, che comprenda regolare attività fisica, peso nella norma, astinenza dal fumo e dall’alcol.
Sarebbe opportuno dunque non esagerare con la carne ma nemmeno privarsene.
La sua totale assenza nella dieta implica una riduzione di apporto di ferro (ferro con determinate caratteristiche) e di alcuni nutrienti importanti (come la vitamina B12).

I nostri nonni davano grande importanza alla carne e a quella rossa in particolare, perché dicevano che “la carne fa buon sangue”.
Poi, col tempo e con il progredire delle ricerche scientifiche, si è visto che sia la carne rossa che quella bianca, svolgono una funzione antianemica.
La quantità di ferro contenuta nelle carni bianche è di poco inferiore a quella delle carni rosse, eccezione fatta per quella di cavallo (50% in più delle altre carni).
È emerso inoltre che ad oggi, grazie a un’attenta selezione delle specie allevate e a tecniche di allevamento innovative, la carne italiana risulta avere una quantità di grassi molto ridotta rispetto al passato, al punto che la distinzione tra carni bianche (più leggere) e carni rosse (grasse) può essere considerata oramai un vecchio preconcetto.

QUANTA CARNE CONSUMARE

Per quanto riguarda la quantità lecita di carne da consumare, affinché non causi danni alla salute, è necessario dire che ognuno di noi ha bisogni diversi.
Dipende da molti fattori: dall’età (più si invecchia più il consumo può aumentare per contrastare la perdita fisiologica di massa muscolare), dallo stile di vita (più ci si muove più se ne ha bisogno), dal quadro clinico (pressione, colesterolo, azotemia, acidi urici alti).

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