RISCOPRIRE IL CARDO

La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci offre sempre spunti interessanti per variare la nostra alimentazione, alla scoperta di cibi poco utilizzati.
Mantenere un’alimentazione varia ed equilibrata è importante, per sentirsi in forma e vivere le giornate con energia.

IL CARDO

Oggi vi parlo di un ortaggio dalle molte qualità, ma che è stato quasi dimenticato, ingiustamente. In effetti, quanti di voi usano il cardo nelle loro cucine?
Ma lo sapete che è straricco di sostanze benefiche per il nostro organismo?
Il cardo (cynara cardunculus) è un alimento tipico della stagione fredda ed appartiene alla stessa famiglia della camomilla e del carciofo, quella delle Composite.
La parte della pianta che si usa in cucina è la costa delle foglie, carnosa e larga, con un sapore a metà strada tra l’amarognolo e il dolciastro.
Una volta era molto usato nella cucina tradizionale, oggi, non si sa il perché, molto meno.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

È costituito soprattutto da acqua, ma si trovano anche carboidrati e proteine, mentre i grassi sono assenti. Possiede tanta fibra e le calorie sono solo 12 per 100 grammi di prodotto.
È un tripudio di minerali:
potassio
ferro
calcio
zinco
magnesio
Contiene vitamina C e vitamine del gruppo B

PERCHÉ FA BENE

Contiene principi attivi che sostengono il fegato, i reni, lo stomaco, il pancreas, l’intestino.
Il più importante è la SILIMARINA, che protegge le cellule del fegato, migliora il controllo della glicemia, riduce il colesterolo LDL, quello cattivo.
Oltre alla silimarina contiene quercitina, apigenina, tannini, tocoferoli, kaempferolo.

Il cardo ha una potente azione drenante e diuretica, che favorisce l’eliminazione di tossine e scorie. Previene in tal modo anche la ritenzione idrica e la cellulite.
Ha un’azione emolliente e disinfiammante sulla mucosa gastrica, diminuendo la possibilità di bruciore e di fastidioso reflusso gastroesofageo.
Contrasta la stitichezza e può aiutare nel dimagrimento.

Il cardo si può consumare crudo (cardo gobbo di Nizza Monferrato o cardo di Bologna), lessato o aggiunto a zuppe e minestre.
Va pulito con molta cura e una volta ben pulito si può usare anche come antipasto, contorno, preparazione di torte salate, sformati, primi piatti.
E voi, avete qualche ricetta da suggerire?

LA SALUTE DEGLI OCCHI

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, misteriosi e romantici, raccontano molto di noi e delle nostre emozioni.
Ma pensiamo mai a come mantenerli in salute?
Abbiamo chiesto alla dottoressa Chiara D’Adda alcuni consigli.

COME PROTEGGERE GLI OCCHI

Fra i buoni propositi per l’anno nuovo, che ne dite se mettiamo anche il dovere di conservare la salute dei nostri occhi?
Gli occhi sono tutti belli, non per niente si dice che siano lo specchio dell’anima, ma è importantissimo anche tenerli in salute e far sì che questa bellezza duri a lungo.
Bisogna proteggerli perché i raggi UV possono provocare danni che spesso non si avvertono nell’immediato, ma a posteriori.
Perciò è consigliato l’uso di occhiali da sole molto protettivi non solo d’estate, quando il sole è alla massima potenza, ma anche d’inverno, quando il sole è basso all’orizzonte e anche in presenza di nuvole, capaci di diffrangere il raggio luminoso e aumentare la presenza di radiazioni.
Poi mettiamoci anche la sollecitazione data dall’uso quasi continuo di smartphone, computer, schermi televisivi, lampade a led, maxischermi ecc…
Non abusiamo di questi dispositivi!
Manteniamo una distanza di almeno 70 centimetri dal computer e di 30 -40 centimetri da smartphone e tablet.
È importante anche tenere una buona postura per evitare contratture cervicali che rallenterebbero la fisiologica lacrimazione.
Gli occhi non sono un apparato a sé stante, ma si relazionano con tutto l’organismo e anche il nostro stile di vita si riflette sulla loro salute.

OCCHI E ALIMENTAZIONE

Come possiamo aver cura dei nostri occhi con l’alimentazione?
Ci vuole un regolare consumo di frutta e verdura, perché così si fornisce un ampio spettro di sostanze benefiche. Contengono vitamine e antiossidanti capaci di evitare la secchezza oculare che può portare a gravi alterazioni della cornea.
Forniscono ostacolo ai meccanismi che sono alla base della degenerazione maculare ed hanno quindi una spiccata azione anti-age.
Via libera ad alimenti ricchi di:
vit. E ⇒ olio di germe di grano, olio extravergine d’oliva, frutta secca a guscio
vit. C ⇒ agrumi, peperoni, kiwi ecc
vit. B2 ⇒ cereali legumi, verdure a foglia verde
vit. A⇒ uova, pesce, burro, formaggio ecc
zinco ⇒ carni rosse, cereali integrali, germe di grano

Non si possono dimenticare i mirtilli ed in generale tutti i vegetali di colore viola-blu.
Contengono antocianosidi che sono potenti antiossidanti, migliorano l’attività retinica e la circolazione sanguigna dei capillari oculari, funzioni necessarie per conservare in salute cornea e cristallino e per contrastare le malattie della vista, in particolare quelle che si presentano in età avanzata.
Bere tantissima acqua, non fumare, usare poco sale e pochissimo zucchero.
Usare buoni colliri.
Occhio al make-up per gli occhi e struccarsi sempre prima di andare a dormire.

VINCERE FREDDO, ABBUFFATE E PIGRIZIA

Come ci sentiamo in questi gironi di festa in cui, inevitabilmente, mangiamo molto e in modo sregolato?
Lo sa bene la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, che raccoglie ogni anno gli stati d’animo delle persone che si rivolgono a lei a gennaio, dopo le grandi abbuffate, per “sistemare” appetito, stomaco e intestino!

FREDDO, ABBUFFATE E PIGRIZIA

Complici le temperature rigide, il cielo grigio, il sole che sorge tardi e tramonta presto, l’organismo è portato fisiologicamente ad impigrirsi.
Inoltre con il freddo non è raro cedere alla tentazione di assumere una dose di grassi e carboidrati eccedenti il personale fabbisogno energetico.
Aggiungiamo le festività che stiamo vivendo, che ci mettono il carico da novanta con cene ed aperitivi, stravolgendo il nostro quotidiano tran-tran… e qual è il risultato?
Ci si sente appesantiti? Raffreddati? L’umore è un po’ grigino?

L’ALIMENTAZIONE CORRETTA

Probabilmente abbiamo bisogno di una sferzata di energia, di ritrovare la voglia di fare movimento e di prendere in mano la propria vita.
Si può partire senz’altro migliorando le nostre abitudini a tavola!
Bisogna dare la preferenza a carote, zucca, spinaci, verze, cavoli, broccoli.
Sono ricchi di vitamina C e di minerali come potassio, ferro, fosforo.
L’ideale è consumare la verdura cruda o cotta al vapore, per non disperdere nell’acqua di cottura le proprietà nutrizionali.
Come condimento scegliere sempre l’olio extravergine d’oliva che favorisce l’assorbimento dei carotenoidi, utilissime sostanze ad azione antiossidante, contenute in particolare in carote e zucca. Portate in tavola verze e cavolfiori, che affettati sottilmente possono essere consumati crudi, facendo delle ottime insalate e fornire così sostanze protettive per l’apparato gastrointestinale.
Via libera a finocchi, cipolle, porri, gustosi sia crudi che cotti, e ricchi di quercitina, flavonoide che aiuta il nostro sistema immunitario oltre ad avere proprietà diuretiche.
Ottima soluzione pratica se si pranza spesso fuori casa è quella di bere centrifugati che mixano frutta e verdura di ogni tipo. Questo anche durante il pranzo.

L’INTESTINO

Proteggete l’intestino prediligendo l’uso di cereali integrali, ricchi di fibre, e di yogurt, ricco di probiotici.
Fate entrare nella vostra quotidianità alimentare la frutta secca, i semi oleosi, che forniscono importantissimi omega 3 e 6.
Prediligete carne bianca e pesce (anche azzurro) , cucinati nel modo più semplice possibile.

Mangiate poco, leggero ma sostanzioso !
Fate una colazione che vi dia energia per tutta la mattinata
Coccolatevi con tè, tisane, infusi!
E vincete la pigrizia, anche solo facendo camminate a passo veloce, quotidianamente.

CARCIOFI: ORIGINE, PROPRIETÀ E BENEFICI

Sta arrivando la stagione dei carciofi!
Sono degli ortaggi amatissimi dagli italiani, tanto che il nostro paese è il primo produttore al mondo.
Si raccolgono in autunno e in primavera e per questo sono già presenti nei negozi di frutta e verdura, anche in questa stagione.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda saprà convincervi che, oltre ad essere buoni, sono anche ricchi di proprietà nutrizionali.

ORIGINE DEI CARCIOFI

Il Carciofo, nome scientifico Cynara Scolymus è una pianta della famiglia delle Asteracee (o Composite), coltivata in Italia e in altri paesi per uso alimentare e anche medicinale, quindi capite la grande importanza?
Documentazioni storiche sembrano indicare che la domesticazione del carciofo possa essere avvenuta in Sicilia a partire dal primo secolo, circa.
Proprio in orti familiari della Sicilia centro-occidentale pare sia avvenuta la diffusione di questa pianta, già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente a carattere selvatico. Il nome sembra derivare dall’arabo kharshuf
A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci e la leggenda narra che prenda il nome da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata in carciofo.
Nel XV secolo il carciofo era già consumato in Sicilia, poi in Toscana e poi in Francia, introdotto da Caterina de’ Medici.

PROPIETÀ NUTRIZIONALI E BENEFICI

I carciofi sono fonte preziosa di numerosi composti, presenti in minuscole quantità, ma che svolgono un’azione fisiologica fondamentale e che sono molto utili per la nostra salute.
La loro palatabilità è eccezionale e naturalmente sono buonissimi!
Nel carciofo si trova:

CINARINA: agisce sulle cellule del fegato per aumentare la produzione di bile e su quelle dei reni per aumentare il filtrato glomerulare, per aumentare la produzione dell’urina.
Grazie alla cinarina sono presenti: cinarosido, cinaropicrina, acidi organici (malico, lattico, citrico, glicolico, glicemico).

STEROLI: sostanze, nella loro struttura chimica, simili al colesterolo ma di origine vegetale. Producono l’interessante effetto di limitare l’assimilazione del colesterolo nell’intestino.

Il carciofo è digeribile e ben tollerato, sia dai sani che dai malati, e lo si può considerare un alimento medicinale, particolarmente indicato nei seguenti casi:
malattie epatiche
malattie biliari
disturbi renali
colesterolo troppo elevato
diabete
malattie della pelle.
Questo perché il carciofo contiene sostanze che contribuiscono a far funzionare meglio il fegato.

Lo sapete che il carciofo contiene calcio, più del latte?
Che il carciofo non contiene grassi?
E che contiene una particolare fibra alimentare detta INULINA?
L’inulina rappresenta il nutrimento di microrganismi probiotici intestinali, di conseguenza contribuisce allo sviluppo di una microflora positiva (si avrà un intestino sano, con uno stato di eubiosi intestinale) e i composti che derivano dalla sua fermentazione sembrano coinvolti nella prevenzione del tumore del colon.
Attenzione però che la conservazione per lungo tempo e non adeguata dei carciofi può causare una perdita importante di inulina, perciò il miglior metodo di conservazione risulta quello in frigorifero (o comunque al freddo) a 4 gradi e avvolti in pellicola di Domopak.

COME SI PREPARANO E SI USANO

Crudi, arrostiti, cotti (se cotti, meglio a vapore, perché così conservano la maggior parte dei sali minerali e degli oligoelementi).
Fatene il “pieno” intanto che è ancora la loro stagione!
E voi avete qualche ricetta particolare?
Nella vostra Regione come si consumano di preferenza?

L’IMPORTANZA DEGLI AGRUMI

Quanto ci piacciono gli agrumi, sia nel gusto, che alla vista?
Buoni, colorati e soprattutto… ricchi di proprietà nutrizionali!
Ce ne parla oggi la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.

ORIGINE E DIFFUSIONE DEGLI AGRUMI

Il nome “agrume” deriva dal latino “agrimen”, che significa agro. Dal punto di vista botanico sono anche noti con il nome di “esperidi”, in riferimento all’undicesima fatica di Ercole, durante la quale il semidio riuscì a cogliere le mele d’oro nel giardino custodito dalle ninfe Esperidi.
Tutti gli agrumi provengono dall’Asia, in particolare dalla Cina e dall’India ed erano coltivati già 3000 anni fa.
In Italia la produzione attuale di agrumi si concentra nelle regioni meridionali, con la Sicilia in prima fila, seguita dalla Calabria. In Europa, l’Italia è al secondo posto per produzione, dopo la Spagna.

FAMIGLIA DEGLI AGRUMI

L’elenco degli agrumi comprende
• Limone
• Lime
• Arancia e arancia amara
• Clementina
• Mandarino
• Pompelmo
• Bergamotto
• Finger lime
• Kumquat
• Kaffir lime
• Pomelo
• Cedro
• Chinotto
• Calamondino
• Mapo

La polpa è succosa e la buccia è più o meno ruvida. È una scorza commestibile, quando non trattata chimicamente ed è particolarmente aromatica grazie alla presenza di olii essenziali.
Sotto la buccia è presente un rivestimento spugnoso, chiamato albedo.

PERCHÉ FANNO BENE

Perché il consumo di agrumi è raccomandabile?
Perché contengono una marea di componenti importantissimi per la nostra salute!
• Minerali, come potassio, calcio, magnesio
• Acido folico, nutriente essenziale
• Zuccheri in quantità moderata, perciò tollerati dai diabetici
• Vitamine, oltre alla famosissima C, anche carotenoidi, B1 e B2
• Acidi organici, come l’acido citrico che rinforza l’azione della vit. C.
• Fibra vegetale in forma di pectina, che combatte il colesterolo
• Flavonoidi, potenti antiossidanti, antiinfiammatori
• Limonoidi

Grazie a questa straordinaria composizione chimica il consumo di agrumi aumenta la resistenza alle malattie infettive, protegge le arterie, ha una funzione antiallergica, alcalinizzante, remineralizzante.
Aiuta nei casi di accumulo di acido urico, aiuta nella cura e prevenzione di disturbi oculari.
Importantissimo è l’effetto anticancerogeno, dovuto sia alla quantità notevole di vit. C sia agli elementi fitochimici presenti.
Si può concludere che oltre ad essere molto buoni per le nostre papille gustative, gli agrumi sono alimenti essenziali per la prevenzione del cancro, grazie alla loro capacità, sia di agire direttamente sulle cellule tumorali, sia di incrementare il potenziale antitumorale di altre sostanze fitochimiche presenti nell’alimentazione.

E allora? Consumatene più che potete!

ECCO PERCHÉ I FAGIOLI FANNO BENE

Il fagiolo, un alimento molto nutriente e dal sapore intenso.
Si stimano più di 500 varietà di fagioli, ma spesso ne viene sottostimato il valore nutrizionale o il potenziale nella preparazione dei piatti da servire in tavola.

Nei tempi passati, ma neppure troppo distanti da noi, i legumi ed in particolare i fagioli, erano considerati un alimento povero, un piatto misero, forse perché la carne scarseggiava sulle tavole del popolo meno abbiente ed era invece presente nel menù giornaliero dei nobili e dei ricchi.
In effetti per questo motivo erano anche chiamati “la carne dei poveri”.
Sono semi che si trovano all’interno del cosiddetto baccello.
Nessuno che abbia mangiato un piatto di fagioli può dire di essersi alzato da tavola ancora affamato, perché, oltre che a dare un senso di sazietà intenso, sono davvero nutrienti.
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Le varietà principali di fagiolo sono
• Fagioli borlotti
• Fagioli bianchi
• Fagioli cannellini
• Fagioli neri
• Fagioli con l’occhio
• Fagioli messicani o della regina
• Fagioli lima

Contengono:
• Proteine, la cui percentuale varia dal 21 al 24% a seconda della tipologia del fagiolo
• Fibre vegetali, che aiutano a prevenire la stitichezza e abbassano il livello del colesterolo
• Folati, essenziali alla funzione cellulare e alla crescita e salute dei tessuti
• Ferro, potassio, fosforo, calcio, magnesio
• Niacina (vit B3) e acido pantotenico
• Vitamina C, che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo
• Amido (carboidrati) a lento rilascio, ovvero provoca un aumento più graduale degli zuccheri nel sangue rispetto ad altri amidi. Sono quindi efficaci nel regolare i livelli glicemici e nel prevenire il diabete

Unica nota negativa, scarseggiano in metionina.
Ma per ovviare a questo piccolo deficit e ottenere una proteina completa, è sufficiente combinare l’assunzione dei fagioli con altri cibi contenenti metionina, come cerali, sesamo, lievito di birra.

I FAGIOLI NELL’ALIMENTAZIONE

Naturalmente sono anche molto buoni e versatili nella preparazione.
Si possono preparare come primi piatti, aggiungendoli nei sughi, oppure inserendoli nelle più svariate zuppe sia calde che fredde.
Si possono servire anche come secondi piatti, sazianti e di altissimo valore nutritivo, è possibile anche utilizzarli per fare polpette deliziose o hamburger.
Ora si trovano in commercio anche paste fatte con le farine dei più svariati legumi.

COME ABBINARLI

Ci sono alcune regole da seguire per far sì che questi preziosi alimenti siano consumati nel modo eccellente.

Abbinamenti sì: con pasta, riso e altri cereali.
È l’abbinamento migliore che permette di assorbire al meglio le proteine dei legumi.
Ed è anche uno dei più semplici da realizzare.
Ottimo anche l’abbinamento con le verdure, soprattutto in funzione depurativa, visto l’alto contenuto in fibre per il corretto transito intestinale.

Abbinamenti no: legumi e frutta
Non andrebbero consumati nello stesso pasto.
La frutta è infatti molto digeribile se mangiata da sola, ma meno se associata ad altri alimenti, perché l’assorbimento degli zuccheri della frutta viene rallentato dagli altri alimenti e questo genera gonfiore intestinale e rallentamento digestivo.
Questo è vero particolarmente se alla frutta si associano legumi, che come è noto tendono a dare già loro un po’ di gonfiore.

Abbinamenti ni: attenzione a latte, formaggio, uova e pesce.
La composizione di aminoacidi nei due tipi di alimenti è molto diversa e per questo si potrebbero verificare problemi di digestione. Meglio consumarli in pasti diversi.

Abbinamenti plus: è possibile ed originale aggiungere ai nostri legumi, mandorle, nocciole, noci, semi oleosi (esempio zucca, sesamo, girasole, lino, canapa), pistacchi, anacardi.
Rappresentano una fonte importante di vitamine, minerali e grassi polinsaturi, i cosiddetti grassi buoni.

LA POLENTA FA INGRASSARE?

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, si è mai chiesto: la polenta fa ingrassare?
Quante calorie ha la polenta? Mangiarla fa bene alla salute?
Oggi la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda risponde alle nostre domande, raccontandoci tutto ciò che da sapere di questo alimento della tradizione italiana, diffusissimo, come ben sapete, in particolare nel nord Italia.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI DELLA POLENTA

È il piatto tipicamente autunnale ed invernale, fra i piatti più colorati da portare in tavola, ed è pure buonissimo!
È un antichissimo alimento italiano a base di farina di mais o altro cereale.
Contiene i principali gruppi di nutrienti: carboidrati, grassi, vitamine, proteine, sali minerali, fibre.
I carboidrati contenuti sono complessi, quindi vengono assimilati lentamente e danno energia duratura e saziano a lungo.
Contiene piccole quantità di vitamine del gruppo B, vitamina A e vitamina E.
Povera di grassi, se non viene utilizzato il latte nella sua preparazione, non contiene colesterolo.
Contiene anche piccole quantità di calcio, ferro, magnesio, zinco, fosforo, sodio.
Ogni 100 gr di polenta forniscono circa 350 calorie.
È adatta a coloro che sono intolleranti al glutine del grano e di altri cereali, in quanto non ne contiene!

TIPI DI FARINA E DI POLENTA

Accanto alla classica farina di mais o di grano saraceno (polenta taragna) sono ora diffusi prodotti diversificati: si può scegliere tra i tipi profumati con tartufo e /o con funghi.
Esistono polente fatte con mix di quinoa, riso, amaranto ecc…
Una novità è rappresentata dalla polenta proteica, che affianca al mais anche farine di ceci e lenticchie, aumentando così il contenuto in fibre e proteine.
La nota negativa è la lunghezza della preparazione, ma a tutto c’è rimedio.
Arriviamo quindi alle polente precotte!
Non contengono additivi, sono preparate in modo sano: la farina viene cotta a vapore, quindi rimacinata per diventare più fine, infine fatta asciugare.
Più la precottura è spinta, più veloce sarà la preparazione, alcuni tipi sono pronti in 2-3 minuti!
Le farine precotte di solito non contengono sale, ma è sempre meglio verificare.
Allungare la cottura di qualche minuto rende più cremosa la polenta istantanea.

LA POLENTA FA INGRASSARE?

Adesso ritorno alla domanda iniziale… NO, la polenta non fa ingrassare!
A fare ingrassare sono caso mai i condimenti utilizzati per accompagnarla o per rinforzarla.
La dose corretta a persona è 100 gr e può tranquillamente sostituire pane e pasta.
Ottima anche raffreddata e tagliata a fette da abbrustolire sulla piastra, da consumare anche nei giorni a venire.
Buona polenta a tutti!

COS’HAI NELLA ZUCCA?

La notte di Halloween è oramai passata, ma il consumo di zucca non deve passare mai!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda è sempre attenta alla stagionalità degli alimenti, il cui consumo ci permette di portare in tavola alimenti più ricchi di vitamine e sostanze nutrienti, che saranno di conseguenza più sani e saporiti.
Quindi oggi parliamo proprio della zucca!

LA ZUCCA

Io amo tantissimo questo dono della natura! Ed è per questo che ora vi racconto qualcosa di interessante su questo splendido vegetale.
L’autunno è la stagione per eccellenza della “signora zucca” ed in questa stagione la zucca la fa proprio da regina, anche se oramai la potete trovare in vendita quasi tutto l’anno.
Ma sapete che un’ottima regola è rispettare la stagionalità dei cibi che la natura ci offre, a seconda dell’area geografica in cui si vive.
Questa regola vale per tutti i cibi ed è alla base di una buona e sana alimentazione.

TIPI DI ZUCCA

La zucca è stata importata in Europa dai coloni spagnoli americani.
Le prime immagini storiche di zucche risalgono ai primi decenni del 1500.
Ma i romani antichi mangiavano zucche?
Si, ma non delle specie e del genere che consumiamo oggi
La zucca può avere forme svariate: sferica, ovale, schiacciata, a bottiglia e la buccia può essere arancione, verde, gialla, violacea. Liscia o molto rugosa e bozzoluta.
Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e ne esistono di specie diverse: maxima, pepo, moschata, ficifolia, argyrosperma ecc…
Esistono anche le zucche solamente decorative e non commestibili, che in questa stagione sono l’ideale per bellissime decorazioni e composizioni naturali.

USO IN CUCINA

È comunemente usata nella cucina delle più svariate culture, inclusa quella italiana e oltre alla polpa si possono consumare anche i semi.
Questi semi sono l’alimento con maggior contenuto di arginina e sono utilizzati come rimedio fitoterapico ad esempio nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.
Gli usi in cucina sono innumerevoli: al forno, al vapore, nel risotto, nel minestrone, nel ripieno dei tortelli, come hummus, come flan, come vellutate e anche in altri mille modi, tutti lasciati alla fantasia di chi si cimenta in cucina.
E anche la buccia, accuratamente lavata, può essere tranquillamente mangiata, perché ricca di nutrienti portentosi.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Da un punto di vista fitoterapico ha proprietà ipotensive, diuretiche, lassative e anche antitumorali. Va bene per i disturbi allo stomaco, per disturbi renali, per malattie delle coronarie e arteriosclerosi.
La zucca è una miniera di caroteni, provitamina A, vitamina C, vitamine del gruppo B.
Ricca di fosforo, ferro, magnesio e potassio, calcio. È ricca di fibra solubile e ciò le conferisce effetto saziante sull’appetito.
Ha però un indice glicemico abbastanza elevato e allora se siete in regime dimagrante, attenzione a non consumarne in elevate quantità!
Vi lascio con una curiosità: la zucca più grande mai coltivata ha raggiunto il peso record di 1147 kg…più di una tonnellata!

CAPELLI E ALIMENTAZIONE

I capelli sono considerati da molte persone come un elemento di bellezza. Come ci si pettina, il colore che diamo a loro, o che madre natura ci ha dato in dono, sono espressione della propria personalità e, a volte, la spia del momento che si sta vivendo. Bello o brutto che sia.
Per questo è molto importante e gratificante prendersi cura dei propri capelli, per far sì che restituiscano un’immagine di benessere sia fisico che psichico.

Quando però “perdiamo i capelli”, che fastidio!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi di capelli e alimentazione.

AUTUNNO E RINNOVAMENTO

D’autunno si presenta una perdita di capelli maggiore, che nella maggior parte dei casi è un fenomeno fisiologico, visto che il ciclo di crescita accelera a causa del cambio delle temperatura.
Si assiste al rinnovamento e questo è del tutto normale.
Qualcosa non funziona se questa perdita è eccessiva!

L’alimentazione ha un importante ruolo per la salute dei capelli e uno scorretto regime alimentare abituale o diete dimagranti eccessive e prolungate e squilibrate, provocano carenze di alcuni nutrienti essenziali.

CIBI AMICI DEI CAPELLI

Quali sono i cibi da portare in tavola, per arginare la caduta dei capelli?
In generale è importante garantire un giusto apporto proteico e vitaminico, soprattutto gruppo B e E e C, e di sali minerali, mantenendo un alto livello di idratazione.
Via libera a:
• Frutta e verdura, per il loro apporto vitaminico e di sali minerali che nutrono la fibra del capello. Evviva le banane e l’avocado!
• Carne rossa (magra) e pesce per un giusto apporto di zinco e ferro e per garantire l’apporto di proteine. Ottimi anche i frutti di mare.
• Legumi, come fagioli e lenticchie i quali oltre che proteine forniscono anche loro ferro e zinco.
• Carne bianca e uova. Dato il loro elevato contenuto proteico sostengono la struttura del capello e gli danno forza dall’interno, rendendolo più robusto.
• Frutta secca, che contiene magnesio, potassio, ferro, omega 3 e altre vitamine.
• Semi oleosi
• Olio extravergine d’oliva
• Farine integrali
• Salmone, che apporta tanti omega3, che servono per nutrire i capelli inariditi e sfibrati. Una carenza di questi grassi buoni può deteriorare il cuoio capelluto e favorire la caduta dei capelli.

I CIBI CHE NON AIUTANO

Attenzione alle abitudini alimentari scorrette.
Meglio evitare di assumere troppi insaccati e formaggi grassi. Moderare la quantità di zuccheri.
Se il consumo di frutta e verdure è troppo scarso si ha una drastica riduzione di vitamine e minerali per nutrire i capelli.
Ricordatevi che anche lo stress prolungato e i traumi fisici e psichici influenzano negativamente la salute della nostra chioma.

IL PESCE AZZURRO, PERCHè FA BENE

Tutti i nutrizionisti raccomandano di introdurre nell’alimentazione il pesce.
Ma sapete il perché?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda!

IL PESCE AZZURRO

Sapete che il pesce viene distinto in due categorie?
Pesce bianco e pesce azzurro, e ciascuna categoria possiede delle caratteristiche peculiari.
Oggi vi parlo del pesce azzurro.
L’aggettivo azzurro si riferisce al colore blu del dorso del pesce ed è una dicitura generica.
Infatti i pesci possono anche avere una livrea verde scuro o leggermente bruna, oppure una colorazione ventrale argentea.
Tutti i pesci azzurri hanno un corpo affusolato, muscoloso ed evoluto per nuotare velocemente e ininterrottamente.
La maggior parte del pesce azzurro, quello destinato ad un consumo frequente, è di piccola o media taglia e si nutre di organismi di origine animale.
Ecco alcune caratteristiche che li contraddistinguono:
• Aroma e sapore molto intenso.
• Assenza di squame
• Buon rapporto qualità /prezzo
• Facile reperibilità nel mar Mediterraneo, quindi è un prodotto ittico sostenibile e che non rischia l’estinzione.
• La pesca utilizza tecniche e metodi a basso costo.

SALUTARE PERCHÉ RICCO DI OMEGA3

Il pesce azzurro è un vero toccasana per il corpo e per la mente.
Secondo alcuni recenti studi, basterebbe consumarlo almeno una volta a settimana per vedere i primi effetti positivi sulla salute.
Ciò è dovuto all’elevato contenuto di omega3, che sono grassi insaturi, cioè grassi buoni.
Gli studiosi hanno riscontrato che il consumo di pesce azzurro protegge gli anziani dalla demenza senile e previene l’ictus, proteggendo vene e arterie.
Per i diabetici è prezioso in quanto previene complicanze cardiovascolari, ma soprattutto è proprio un alleato contro l’insorgenza del diabete di tipo 2.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Il pesce azzurro, oltre alla ricchezza di omega 3, contiene molti sali minerali, come calcio, zinco, selenio, ferro potassio, iodio e fosforo.
Contiene anche vitamine, in particolare vitamina A, vitamina D e vitamine del gruppo B, oltre che proteine.
Una volta i piatti preparati con tali specie di pesce erano spesso considerati “cucina povera”, un termine oramai passato in disuso.

Vediamo se siete bravi… sapete i nomi dei principali pesci azzurri?
E avete delle ricette particolari da suggerire?