☀ L’abbronzatura è servita ☀
Che siate al mare, in montagna, al lago o in un parco, sentirete sicuramente l’energia del sole penetrare nella vostra pelle. Il sole è un toccasana per la mente e per il corpo, ma attenzione: la pelle è uno degli organi che più subisce l’esposizione ai raggi UV. Per evitare fastidiose scottature, meglio avere la giusta preparazione. Questo appuntamento con la Dott.ssa Chiara D’Adda è dedicato a un carrello tutto estivo, dedicato alla vostra pelle e all’abbronzatura selvaggia che avete sempre desiderato.
Finalmente le vacanze!
Vi fate baciare dal sole estivo sulla spiaggia, abbracciare dai boschi della montagna e avvolgere dalle musiche dei festival cittadini.
Eh sì, l’estate fa proprio bene, sia al corpo che alla mente. Ci regala quell’aspetto tonico e salutare che abbiamo desiderato per tutto l’anno, che dona così tanto ai freschi vestiti bianchi di pizzo Sangallo!
Se siete le classiche lucertole che ricaricano le batterie con la luce solare, non dimenticatevi però che c’è un organo che subisce particolarmente l’eccessiva esposizione al sole: la pelle.
PREPARATE LA VOSTRA PELLE
Una preparazione preventiva, duratura nel corso del tempo, è fondamentale non solo per ottenere un’abbronzatura omogena che duri nel tempo, ma anche per evitare scottature.
Oltre all’utilizzo degli appositi prodotti solari che permettono di creare un’alta barriera protettiva contro i raggi UV, anche l’alimentazione gioca un ruolo importante.
Sicuramente avrete già sentito parlare del betacarotene, precursore della vitamina A, associato principalmente al miglioramento della salute della pelle riducendone la sensibilità quando esposta ai raggi solari.
Accanto a vitamine e betacarotene non dobbiamo però dimenticarci di altri elementi antiossidanti e antinfiammatori. Questi aiutano a regolarizzare il microcircolo e rinforzare i capillari in sofferenza per le alte temperature e per l’eccessiva esposizione al sole.
L’ABBRONZATURA È SERVITA
La stagione estiva dovrebbe riempire la tavola di alimenti ricchi di:
- acido lipoico
- licopene
- betacarotene
- luteina
- zeaxantina
- vitamina A, B e C
- acido folico
- coenzima Q10
- Omega 3.
Foglio e penna in mano! Ecco la lista della spesa per un’abbronzatura selvaggia:
- Pomodori: ricchi di licopene che dona elasticità alla pelle, stimolando la rigenerazione del collagene.
- Carote, cavoli, bietole, peperoni rossi, fragole, mango, melone, anguria: gli alimenti migliori per un’abbronzatura perfetta, duratura e senza scottature. Questi contengono betacarotene che favorisce la produzione di melanina, utile a neutralizzare la produzione di radicali liberi in risposta ai raggi UV. L’assunzione di betacarotene aiuta a prevenire l’invecchiamento cutaneo, oltre che ad alcune patologie degenerative.
- Patate, spinaci, broccoli ricchi in acido lipoico, un potentissimo antiossidante.
- Cicoria, piselli, uova, prezzemolo, cavoletti di Bruxelles: contengono luteina che protegge gli occhi dall’azione dei raggi UV.
- Mele, pesche e tutti i vegetali di colore giallo arancione per un pieno di vitamina A.
- Frutti di bosco, agrumi, kiwi, peperoni, ortaggi a foglia verde. Contengono vitamina C che, oltre a mantenere la pelle elastica, sarebbe in grado di prevenirne le macchie dovute all’avanzare dell’età.
- Germe di grano, olii vegetali e avocado per un boost di vitamina E. Presente anche il coenzima Q10 in grado di migliorare l’idratazione e l’elasticità della pelle.
- Legumi: contengono polifenoli e saponine, dei potenti antiossidanti.
- Yogurt naturale e formaggi: aumentano l’acido folico, indispensabile nella riparazione delle fibre di collagene ed elastina.
- Frutta secca, pesce azzurro e frutti di mare, fonte importante di Omega 3 e Omega 6.
Ultimo ma non per importanza: l’acqua. È fondamentale bere in abbondanza per mantenere stabile il bilancio idrico.
E se vi addormentate al sole? Ovviamente vi risveglierete rosse come un peperone! Non temete: provate ad applicare un po’ di yogurt naturale bianco sulle scottature (evitando il contorno occhi), anche aggiungendo dell’aloe vera in gel. Lasciate agire la miscela per 20 minuti, quindi risciacquate con acqua fresca. Vi donerà subito una sensazione di freschezza e idratazione ristoratrice!
Sapore di mare ⛱
Di fronte alla spiaggia e al mare, i bambini faticano a frenare l’emozione e l’energia. Giocherebbero tutto il giorno fermandosi di tanto in tanto per mangiare un gelato al volo. Ma attenzione: il sole, soprattutto nelle ore più calde, può portare a disidratazione e perdita di energie. Come possiamo organizzare la loro giornata da un punto di vista alimentare? Seguiamo i consigli della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda per costruire una dieta da spiaggia perfetta. Siete pronti a fare le valigie?
Ancora poche settimane e moltissime famiglie italiane rallenteranno finalmente i ritmi quotidiani. Mare e montagna regalano momenti di relax e tranquillità, tra bagni, passeggiate e tanto sole.
Giorni spensierati anche per i bambini che, distratti dalla bellezza della natura e dalle varie attività giornaliere, faticano a fermarsi per consumare il pasto. Preferiscono infatti deliziarsi con gelati, ghiaccioli e granite.
Spetta quindi ai genitori garantirgli un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di nutrienti ma anche fresca e gustosa.
DIETA DA SPIAGGIA
Escluse le ore più calde (dalle 12.00 alle 15.00 circa) e con le dovute precauzioni, l’esposizione al sole giova molto all’umore e alla salute dei più piccoli.
Bisogna però prestare molta attenzione a:
1. IDRATAZIONE
È fondamentale mantenere uno stato di idratazione ottimale, proponendo più vote ai bambini acqua a temperatura ambiente o fresca (nonostante la tentazione, non proponetela mai ghiacciata!).
Meglio evitare bibite gassate o zuccherine che non dissetano affatto con il caldo sole estivo. Nonostante garantiscano un sollievo immediato, questo è solamente passeggero: la sete tornerà in pochi minuti e ancora più forte di prima.
2. ALIMENTAZIONE
Di fronte alla scarsa voglia di mangiare, meglio proporre ai bambini pasti poco abbondanti ma frequenti in modo tale da velocizzare la digestione.
Questo permette di garantire loro la giusta energia lasciandoli liberi di giocare e di tuffarsi spesso in acqua.
Anche in questo caso frutta e verdura di stagione sono ottime alleate per apportare i giusti sali minerali e le giuste vitamine. Per essere più comodi, può essere lavata, sbucciata e preparata preventivamente a casa per poi conservarla al fresco in borse termiche.
Meglio evitare pietanze che richiedono una consumazione più complessa, come le tanto amate teglie di pasta al forno o di lasagne. Optate per piatti unici, freschi e completi.
Il piatto unico è infatti re dell’estate anche in spiaggia.
SAPORE DI MARE
Ecco alcune idee per riempire le borse frigo:
- Farfalle fredde con pomodorini, melanzane e olive nere;
- Pasta fredda con tonno e pomodorini;
- Fusilli al pesto;
- Insalata fredda ai cereali (orzo, farro o avena). Meglio evitare la giardiniera che con il suo acidulo non viene apprezzata dai più piccoli. Provatela con verdure grigliate, uova sode, prosciutto cotto a dadini e mozzarella;
- Riso freddo con piselli e prosciutto cotto.
Se non siete da primi piatti, i tramezzini sono la soluzione perfetta: comodi, veloci e semplicemente personalizzabili.
Ghiaccioli e gelati sono ammessi a merenda, ma meglio evitare la consumazione quotidiana. Alterniamoli a crackers integrali, barrette ai cereali, gallette di riso, frutta secca, semi oleosi, yogurt o verdure tagliate a strisce e pronte per essere sgranocchiate.
Non dimenticatevi di munirvi di un thermos che potete riempire con spremute o centrifughe fatte in casa. Anche un tè molto leggero può essere un’alternativa.
Genitori, puntate su sicurezza, semplicità e leggerezza.
Piacerà a tutta la famiglia !
Estate: inizio di una relazione con magnesio e potassio ❤
L’estate è iniziata e il caldo inizia a farsi sentire. Vi capita di svegliarvi stanchi e di provare una sensazione di spossatezza per tutto il giorno? Faticate a concentrarvi sul lavoro o sulle vostre mansioni quotidiane? Vi sentite più irritabili, ansiosi e soffrite spesso di mal di testa? Potrebbero essere tutti segnali di una carenza di magnesio che spesso vengono tamponati con l’assunzione di integratori specifici. Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda fa luce sulla questione magnesio, sulla sua natura e sugli alimenti che naturalmente lo contengono. Il fabbisogno giornaliero di questo elemento può infatti essere soddisfatto con una varia e corretta alimentazione: vediamo come.
Verdure a foglia verde, frutta secca, legumi, cereali integrali e cacao amaro.
No, non è la caccia all’intruso ma al componente segreto che accomuna tutti questi alimenti: il magnesio.
Con l’inizio delle calde e afose giornate estive, la TV, le farmacie, i supermercati, tutto si riempie di integratori a base di magnesio e potassio.
Ma vi siete mai chiesti cosa sia esattamente e perché è così importante?
COS’E’ IL MAGNESIO
Il magnesio è un elemento chimico appartenente ai metalli. Nella tavola periodica degli elementi lo troviamo con la sigla Mg, numero atomico 12.
È l’undicesimo elemento più importante per il nostro organismo, essenziale per cellule e tessuti.
Il corpo umano ne contiene oltre 20 grammi, di cui una quota si trova nei liquidi intracellulare e nel plasma.
Combinato con calcio e fosforo, diventa un costituente essenziale del tessuto osseo, l’idrossiapatite.
FUNZIONI SULL’ORGANISMO
Il magnesio svolge svariate azioni fondamentali, contribuendo a:
- trasmissione di impulsi muscolari e nervosi
- produzione di energia del glucosio
- metabolismo di grassi e insulina
- sintesi delle proteine.
Inoltre agisce contro ansia, stress, dolori e tensioni muscolari, emicrania, stanchezza e stitichezza.
La sua carenza può contribuire all’insorgenza di una vasta gamma di disturbi, da quelli cardiaci a quelli vascolari o respiratori.
Quando il fabbisogno non viene soddisfatto con l’alimentazione, è quindi importante integrarlo con nutraceutici specifici.
ALIMENTI RICCHI DI MAGNESIO
Un’alimentazione ricca, varia ed equilibrata aiuta certamente a sopperire al fabbisogno giornaliero di magnesio.
Quali sono gli alimenti più ricchi di questo nutriente?
Ecco una lista dei principali:
- verdura a foglia verde, come spinaci, bietole e carciofi
- alcuni frutti come banana, avocado, datteri e fichi
- frutta secca come mandorle, arachidi, pistacchi, anacardi e noci
- legumi, come piselli e fagioli
- cereali integrali e farine integrali, come crusca e avena
- cacao amaro
- aneto (erba aromatiche)
- germogli di soia
- semi di zucca
Anche l’acqua minerale può essere ricca in magnesio: basta leggere attentamente l’etichetta e controllarne la composizione.
Notte prima degli esami
In un periodo di così forte stress psicologico, è fondamentale supportare i ragazzi con la giusta alimentazione. I giusti nutrienti permettono infatti non solo di migliorare le prestazioni intellettuali, ma anche di distendere ansie e paure che rendono i giovani troppo spesso irascibili. Alcuni consigli della Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda su come supportare a livello emotivo, psicologico ma soprattutto alimentare i maturandi del 2023.
Ancora poche ore e migliaia di ragazzi affronteranno una delle prime grandi prove della vita professionale: l’esame di maturità. Tra ansie e preoccupazioni, pare difficile rimanere concentrati senza disperdere energia preziosa in futili paure.
Cosa si può fare quindi per aiutare questi ragazzi e distendere il loro fascio di nervi?
Accanto al fondamentale supporto psicologico ed emotivo, anche l’alimentazione vuole la sua parte.
A causa di una full immersion nei libri, troppo spesso i ragazzi saltano i pasti facendo il pieno di caffè con la speranza di combattere la stanchezza mentale e fisica dovuta anche alla mancanza di sonno.
Sbagliatissimo!
La dieta mediterranea è infatti costituita da numerosi alimenti utili per favorire la concentrazione e allentare l’inevitabile ansia. Molto spesso utili anche per attivare la memoria…
Vediamoli insieme.
SUPER NUTRIENTI
I nutrienti più preziosi per alleviare la sensazione di ansia e stanchezza ma soprattutto per aiutare il cervello sono:
- Carboidrati, la principale fonte di energia. Mai privarsene, nella giusta quantità e lavorazione. Meglio evitare i cibi processati / industriali, come cracker, grissini, biscotti o le fantomatiche merendine.
- Omega 3: contenuti in determinati pesci e nella frutta secca oleosa, come mandorle, pistacchi, noci e così via. Gli omega 3 contribuiscono al corretto funzionamento celebrale. In particolare le noci contengono anche elevate quantità di ferro, elemento essenziale per migliorare la memoria e la lucidità mentale.
- Frutta e verdura: ricche in vitamine, sali minerali e acqua; fresche e sazianti se ben combinate.
- Cioccolato fondente: oltre a essere una cura per l’umore, è ricco di flavonoidi che migliorano la concentrazione.
- Acqua: troppo spesso ci si dimentica di bere acqua, soprattutto in situazioni stressanti dove vengono preferite bibite zuccherate o energetiche. L’idratazione è fondamentale per migliorare le prestazioni intellettuali. Un recente studio ha dimostrato che bere 1,5 litri di acqua prima di eseguire un compito mentale permette velocizzare i tempi di reazione celebrale del 14% rispetto a chi non ha bevuto!
Bisogna prestare attenzione anche a pasti troppo ricchi, di difficile e lunga digestione, che aumenterebbero la sensazione di stanchezza e affaticamento.
Ma soprattutto ricordatevi di portare acqua, una barretta proteica con cereali e cioccolata fondente i giorni dell’esame!
In bocca al lupo a tutti i maturandi!
Una granita d’estate
Nonostante il tempo incerto, le temperature si sono decisamente alzate e il corpo ci richiede più idratazione e freschezza. E cos’è meglio di una granita ghiacciata con questa prima afa di fine primavera? Una granita ovviamente! Ma attenzione a quelle che decidete di consumare: la maggior parte delle granite in commercio sono a base di sciroppi eccessivamente zuccherati che causano picchi di glicemia e insulina. Ecco i consigli dell’esperta, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda.
Frutta e verdura fresca, qualche trancio di pizza, insalate di riso e di pasta…
Ma l’estate è fatta anche di piccoli vizi, tra cui il gelato ma soprattutto la granita!
LE ORIGINI
Le radici della granita risalgono alla Sicilia tra il XIX e XII secolo. In questo periodo la regione era governata dall’impero arabo, origine di molte tradizioni siciliane tra cui la granita.
Lo Sharbat era una bevanda ghiacciata al sapore di frutta e rose, la base da cui i siciliani partirono per creare la loro tipica granita unendo succo di frutta e neve.
A Messina nacque il mestiere dei nivaroli che si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei e Nebrodi.
Una volta raccolta, la conservavano nelle niviere, delle antiche celle frigorifere che permettevano di preservarla dal calore esterno. La conservazione era possibile solamente fino ai mesi estivi quando le alte temperature iniziavano a diventare insostenibili. La neve quindi veniva trasportata fino in riva al mare dove veniva venduta per i più svariati usi.
LA GRANITA OGGI
Oggi la granita viene considerata un dolce freddo liquido e semi congelato, preparato con acqua, zucchero, succo di frutta o altri ingredienti pregiati, come caffè, mandorle o pistacchi.
Una granita a base di frutta, senza l’aggiunta di zuccheri, rappresenta l’equivalente di una spremuta, utilissima per reintegrare i sali minerali persi attraverso la sudorazione nelle calde giornate estive.
La maggior parte delle granite in commercio viene però realizzata con preparazioni zuccherate o sciroppi molto dolci e artificiali. Questo trasforma la granita in una bibita ricca di zuccheri senza alcun effetto benefico. Spesso, infatti, dopo la prima sensazione rinfrescante arriva una sete ancora più forte di quella che si aveva prima della consumazione della bevanda.
Inoltre, l’elevata quantità di zuccheri assunti da soli ha una velocità di assorbimento molto elevata. Questo causa un aumento repentino di glicemia e insulina, nemiche sia della forma fisica che della salute.
COME CONSUMARE LA GRANITA
Se siete amanti della granita, provate a prepararla in casa.
Basta aggiungere del ghiaccio tritato finemente alla vostra frutta preferita frullata, senza bisogno di aggiungere zucchero.
Se siete invece amanti di quelle granite sciroppose e zuccherine, cercate di limitarne l’assunzione e di combinarla a uno spuntino in modo tale da ridurre il carico glicemico.
Uova: sì o no?
Uova sì, uova no? Un dilemma che affligge tantissimi consumatori al giorno d’oggi. Il consumo di uova è stato demonizzato per anni senza motivi scientifici fondati. Sono state e vengono tutt’oggi associate troppo spesso a un contenuto eccessivo di colesterolo. Ma sapevate che, principalmente, è l’organismo umano stesso a produrre la maggiore quantità di colesterolo ematico? Scoprite tutte le caratteristiche di questo prodigioso alimento insieme alla nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda.
Rucola, lattughino, pomodorini ciliegino, julienne di carote e zucchine… Cosa rende un’insalatona estiva perfetta?
Le uova!
Per anni sono state demonizzate, inserite in quella branca di alimenti destinati a un consumo molto limitato. Questo a causa del contenuto di grassi saturi e colesterolo, nutrienti troppo spesso associati a problemi cardiovascolari.
Numerosi studi sulla nutrizione hanno rilevato come l’assunzione di grassi saturi non sia collegata in modo significativo a questo tipo di patologie. Inoltre, si è scoperto che la quasi totalità del colesterolo ematico deriva da sintesi a livello del fegato, non dall’assunzione tramite l’alimentazione.
Oggi le uova sono viste come alimento che dona benessere e salute (sempre escludendo possibili allergie manifeste!).
Quindi via libera al loro consumo, fonte di proteine, vitamine e numerosi nutrienti.
VALORI NUTRIZIONALI
Le uova contengono acido stearico, un grasso saturo che viene convertito in monoinsaturo dal fegato con effetti positivi nella prevenzione di patologie cardiovascolari.
Il tuorlo in particolare è ricco di proteine, vitamine e micronutrienti alleati del benessere dell’organismo:
1) vitamina D, vitamina E, K, A, B6, B12
2) antiossidanti
3) colina, precursore dell’acetilcolina, (neurotrasmettitore) e modulatore del metabolismo lipidico.
L’albume è principalmente un composto di acqua e proteine; contiene pochi nutrienti in piccole quantità.
Grazie alla combinazione albume e tuorlo, il contenuto proteico di questo alimento prodigioso è il più alto a valore biologico. Forniscono tutti gli aminoacidi necessari al corpo umano in quantità estremamente simili a quelle richieste.
UOVA IN CUCINA
Le uova non dovrebbero mai mancare nella dieta di ciascuno di noi.
È importante verificarne l’origine controllata, prediligendo quelle biologiche provenienti da galline allevate a terra. Il codice riportato su ogni singolo uovo in commercio indica la tracciabilità del prodotto, riportando informazioni relative all’origine e all’allevamento.
Come ogni alimento, sano o meno che sia, non bisogna eccedere nel consumo per trarne correttamente tutti i benefici.
Sono un alimento estremamente versatile, protagonista e co protagonista di numerose ricette in tutto il mondo. Non resta che cucinarle secondo i gusti personali!
Meglio evitare frittura o preparazioni che richiedono l’utilizzo di olio o burro in cottura. Meglio utilizzare una buona padella antiaderente per cucinare le famose uova strapazzate o all’occhio di bue. Attenzione a non esagerare anche con i condimenti, specialmente per la preparazione di uova sode, alla coque, in camicia o al forno.
Abbinate ad altri alimenti, rendono il pasto sano e completo a tutti gli effetti.
E voi quante uova mangiate?
Dieci, cento, mille caffè
Dopo aver visto insieme i valori nutrizionali e gli effetti sull’organismo umano del caffè, in questo nuovo incontro scoprirete alcune delle numerose varianti più consumate in Italia di questa bevanda tanto preziosa.
Espresso, lungo, macchiato, bollente o freddo.
Ma ancora, Arabica, Robusta, Ginseng, Orzo, Cicoria e così via.
Esistono moltissime varietà di caffè in Italia e nel mondo che comprendono sia il chicco o la radice da cui viene recuperato l’estratto che il formato con cui viene consumato.
Ecco alcuni dei caffè alternativi più consumati non solo nei bar o ristoranti, ma anche nell’ambiente domestico.
CAFFE’ D’ORZO
La sua origine risale alla seconda guerra mondiale. Il costo dei chicchi di caffè tradizionali erano talmente elevati da rendere il prodotto elitario e di difficile reperibilità. Viene quindi creato un surrogato più economico e facile da produrre.
Nonostante nel corso degli anni il consumo di caffè d’orzo si è sempre più ridotto in Europa, in Italia è ancora molto diffuso.
Si tratta di una bevanda totalmente priva di caffeina, ottenuta da un’infusione di orzo tostato e macinato. Può essere preparato con la moka o con le classiche macchinette da espresso.
L’assenza di caffeina viene bilanciata dalle proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antiossidanti. Favorisce il controllo di glucosio nel sangue e ha un effetto benefico sulle funzioni intestinali.
Contiene inoltre ferro.
CAFFE DI CICORIA
Una bevanda ottenuta dalla radice di cicoria che le dona un gusto molto amaro. Questa viene raccolta in autunno, quindi ripulita dalla terra, fatta essiccare, tostare e alla fine polverizzare.
Anche il caffè di cicoria è naturalmente privo di caffeina, ma è ricco di polifenoli, inulina, vitamine C, P, K, calcio, ferro, magnesio e fosforo.
Viene spesso consumato come digestivo e depurativo grazie al suo elevato contenuto di inulina che permette di nutrire e migliorare la flora batterica.
Infine, ha effetti antiossidanti, antidiabetici e lassativi.
Tuttavia il suo consumo è sconsigliato in gravidanza perché può stimolare le contrazioni uterine.
CAFFE’ AL GINSENG
Bevanda di origine asiatica che si è diffusa in Italia nei primi anni duemila, primo paese occidentale a farne uso in modo significativo.
Dalle radici del Ginseng viene ricavata una droga tradizionalmente utilizzata nella medicina cinese come tonico energizzante, utile per contrastare stress e affaticamento.
Proprio per queste sue caratteristiche ricostituenti, il suo consumo è da evitare in casi di ipertensione, ipertiroidismo, insonnia, stati di ansia, irritabilità e agitazione psicomotoria. E attenzione se si assumono antidepressivi, ansiolitici o anticoagulanti orali.
E voi, quale caffè bevete?
Caffè Mon Amour
Come faremmo a combattere quella fastidiosa sensazione di stanchezza senza il caffè mattutino? I prossimi due appuntamenti insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda sono dedicati alla scoperta del caffè, partendo dalle sue origini fino alle tipologie più diffuse e bizzarre. La giornata odierna è dedicata alle origini e alle proprietà dei chicchi di caffè e delle loro sostanze nutritive.
“Per prima cosa Dio creò il caffè, altrimenti non ce l’avrebbe fatta a fare tutto il resto…”
Frase ironica che forse si avvicina un po’ troppo alla reale sensazione provata ogni mattina della settimana lavorativa. Appena suona la sveglia, chi non desidera una bollente tazza di caffè energizzante?
Scopriamo qualcosa di più su questa droga così diffusa – se, per droga, intendiamo una pianta o parte di essa utilizzata direttamente, allo stato fresco o essiccato, per estrarne i principi attivi a scopo terapeutico.
ORIGINI
Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcuni piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, famiglia delle Rubiacee.
Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo d’origine della pianta del caffè; si ipotizzavano Etiopia, Persia, Turchia e Yemen.
Ma fu Pellegrino Artusi a sostenere che il miglior caffè conosciuto fosse quello di Mokha, città dello Yemen. Da allora è stato proprio lo Yemen a essere identificato come paese d’origine di questa bevanda ormai bevuta e apprezzata in tutto il mondo.
Secondo la leggenda più conosciuta e simpatica riguardo le origini del caffè, un pastore etiope, Kaldi, vide le sue capre cibarsi di strane bacche durante il pascolo. La stessa notte, anziché dormire, le caprette vagabondarono tutta la notte con un’energia e una vivacità mai vista fino ad allora.
A seguito di questa reazione, Kaldi decise di provare a raccogliere quelle bacche, abbrustolirle, macinarle e ricavarne una infusione. Ed ecco una delle presunte origini della prima tazza di caffè!
I POTERI DEL CAFFE’
La caffeina è un alcaloide che esercita una funzione nervina sul sistema nervoso; si tratta di una psicotropa, cioè una sostanza con effetti sulle funzioni psichiche.
Nello specifico, la caffeina ha il potere di migliorare il livello di attenzione, stimolare la veglia e migliorare la reattività muscolare.
Agisce anche sul sistema cardio-circolatorio come vasodilatatore e acceleratore del battito cardiaco. A livello cerebrale ha una funzione vasocostrittrice, utile per combattere alcuni tipo di emicrania.
Il caffè contiene inoltre metilxantina, una sostanza che sembra influire sul metabolismo dei lipidi, incrementando il rilascio di acidi grassi da parte delle cellule adipose.
Per questo motivo molti prodotti dimagranti, come integratori o creme per corpo, contengono elevate dosi di caffeina che non agiscono solamente a livello locale, ma anche sistemico. Bisogna prestare attenzione a non esagerare con tali prodotti poiché potrebbero causare nervosismo e tachicardie.
Il caffè ha pure una spiccata funzione diuretica!
LE TIPOLOGIE
Esistono numerose tipologie di caffè, dalle più comuni alle più pregiate e meno diffuse, alle note aromatiche e dolci a quelle acide.
Si contano oltre 60 specie di piante di caffè diffuse nel mondo, dall’arabico all’excelsa, alla robusta, alla liberica e via dicendo, con aromi e sapori distintivi.
Anche se non siete amanti del caffè, è quasi impossibile non condividerne una tazzina in compagnia. È diventato, infatti, un appuntamento quotidiano per milioni di persone al mondo!
Sapete quante varianti di caffè esistono oltre a quelle tradizionalmente consumate dai più?
Non perdetevi il prossimo appuntamento per scoprirle tutte!
Ditelo con un fiore
Nuovo appuntamento con la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda, oggi alla scoperta dei fiori edibili. I fiori non sono solo simbolo di primavera, ma anche di amore, serenità, rinascita e allegria. Scoprite tutte le caratteristiche dell’utilizzo in cucina e sperimentate con le vostre ricette!
Se pensiamo alla primavera, non possiamo non immaginarci ciliegi in fiore, campi di papaveri e tulipani, boccioli di roselline che timidamente si aprono.
I fiori riempiono l’aria primaverile di profumi, colori e serenità, simbolo di rinascita.
Ma oltre a dare inizio alla primavera e a profumare l’aria, i fiori sono anche ottimi elementi da aggiungere ai vostri piatti.
I FIORI EDIBILI
I fiori fanno il loro ingresso in cucina migliaia di anni fa. Diverse culture li utilizzano da secoli per arricchire le ricette tradizionali, da occidente a oriente. Pensate ai fiori di zucca, così presenti nella cucina italiana, o ai petali di rosa, utilizzati in moltissime preparazioni indiane.
I fiori permettono infatti di dare colore, sapore e romanticismo ai vostri piatti.
Alcuni sono fragranti, altri hanno sapore speziato o erbaceo. Altri, invece, non hanno gusto o profumo e vengono semplicemente utilizzati per donare allegria ed eleganza con i loro colori sgargianti.
USO IN CUCINA
Non vi sono limiti con i fiori in cucina! Vengono generalmente utilizzati in insalate, dessert o cocktails, spesso surgelati in cubetti di ghiaccio le miscele più raffinate. Ma sono ottimi anche in frittate, zuppe e minestroni.
Vi sono circa quaranta tipologie di fiori edibili, ma bisogna prestare attenzione: consumarli in modo spropositato potrebbe essere molto dannoso per la salute, in alcuni casi addirittura mortale! È opportuno adottare tutte le precauzioni del caso e di documentarsi bene per consumarli in totale sicurezza.
Esistono appositi elenchi dei cosiddetti fiori edibili, quindi commestibili.
Alcuni accorgimenti per un consumo ottimale:
- Mangiare fiori coltivati personalmente: quelli in commercio dai fioristi sono trattati chimicamente e quindi non adatti né all’ingestione né alla decorazione del piatto.
- Non consumare fiori di giardini pubblici: smog, trattamenti chimici, pesticidi e concimanti sono presenti in grandi quantità.
- È possibile acquistare varie selezioni fiori edibili direttamente in supermercati fisici o e-commerce, già pronti per il consumo.
- Adottare un approccio cauto: iniziate a utilizzare i fiori in cucina gradualmente, accertandosi di non avere allergie preesistenti a qualche fiore in particolare.
- La parte edibile dei fiori sono i petali, meglio rimuovere i pistilli e i gambi.
Potete trovare un elenco di fiori edibili direttamente su internet o consultare libri di specialisti. Ci sono tantissimi fiori edibili!
Eccone alcuni: achillea, arancio, aglio selvatico, basilico, camomilla, caprifoglio, crisantemo, dente di leone, dalia, erba cipollina, fiordaliso, garofano, geranio, girasole, iris, lavanda, lillà, malva, magnolia, mirto, margherita…
Ma ricordatevi soprattutto che, con i fiori in cucina, la parola d’ordine è sperimentare!
ASPARAGI: che passione!
Dopo una breve pausa, riprendono gli appuntamenti insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. Oggi andremo alla scoperta di un vegetale dall’aspetto curioso e simpatico, inserito in tantissime ricette locali grazie alla versatilità dell’utilizzo in cucina. Oltre a essere buono e versatile, è anche ricco di minerali e vitamine preziose per l’organismo umano. Avete capito di cosa parleremo? Degli asparagi ovviamente!
Buoni, salutari e molto versatili in cucina, gli asparagi fanno parte di quegli alimenti tipicamente consumati nella stagione primaverile. Scoprite origini, proprietà, caratteristiche e valori nutrizionali di questo vegetale così prezioso.
LE ORIGINI
Gli asparagi sono entrati a far parte dell’alimentazione umana circa 2000 anni fa, soprattutto nella macchia mediterranea.
Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Liliacee, parente di porri, cipolle e tulipani! Questa pianta abbraccia 150 specie diverse, anche se non tutte vengono utilizzate in cucina.
Scopriamo alcune particolarità di questo vegetale:
- Rapidità di crescita: in una giornata calda, un asparago può crescere anche più di un centimetro.
- Lunga vita: la pianta di asparagi è in grado di produrre germogli (turioni) anche per più di 15 anni.
- Diversità nel colore (in base alla modalità di coltivazione e crescita): gli asparagi crescono bianchi a causa di una mancata esposizione solare in fase di crescita (per esempio ricoprendo il vegetale con la terra).
PROPRIETA’ E CARATTERISTICHE
Gli asparagi sono ricchi di vitamina A, C e B9 (folati). La vitamina B9, insieme alla B12, svolge un ruolo importante nella sintesi del DNA e nella riproduzione delle cellule del nostro corpo.
Una carenza di folati può dare anemia, debolezza, confusione mentale, emicrania e altri disturbi.
Contengono potassio, asparagina (dalle proprietà diuretiche molto importanti) e rutina che protegge i capillari.
Il consumo di asparagi aiuterà a sbarazzarsi delle tossine accumulate nei mesi invernali.
GLI ASPARAGI IN CUCINA
Che siano raccolti nei boschi o coltivati, questi germogli sono una prelibatezza in grado di ravvivare col loro sapore tanti piatti vegetariani e non, senza modificarne l’apporto calorico. 100gr di asparagi crudi apportano solamente 27kcal circa!
Le punte di asparagi sono le più gustose. Possono essere consumate quasi crude, condite con un goccio di olio e una spruzzata di limone.
La parte inferiore viene generalmente scartata a causa della sua consistenza dura e legnosa. Tuttavia, il gambo può essere pelato con un pelapatate per renderlo più tenero.
Ma gli asparagi sono meravigliosi anche per la grande versatilità in cucina. Marinati a crudo, a striscioline sottili con un goccio di olio, succo di limone, sale, pepe e basilico. Alla milanese: bolliti, conditi con olio, pepe e sale e serviti con uova all’occhio di bue.
Ecco una ricetta semplice che saprà stupire.
FLAN DI ASPARAGI
Ingredienti per 5 flan:
- 1kg asparagi
- 150g albume d’uovo
- 3 cipollotto fresco
- 200ml panna fresca liquida
- 40g Pecorino da grattugiare
- qb pepe nero
- qb sale finp
Procedimento:
- Pulire gli asparagi pelando lo stelo con un pelapatate, procedendo verticalmente dall’alto verso il basso finché lo stelo non sarà bianco eliminando la parte verde filamentosa.
- Tagliare a rondelle il gambo. Conservare le punte.
- Tagliare le punte a metà dal lato lungo e saltarle in padella con un filo d’olio per qualche minuto. Togliere dal fuoco e conservarle per la decorazione del flan.
- Pulire i cipollotti freschi e affettarli, quindi soffriggerlo leggermente in una padella antiaderente con un filo d’olio. Unire gli asparagi a rondelle e cuocere, aggiungendo di tanto in tanto un po’ di acqua (o brodo) per evitare che si attacchino al fondo. Aggiustare di sale e pepe e cuocere a fuoco medio fino a quando non saranno più presenti i liquidi.
- Frullare le rondelle di asparagi cotte in un frullatore, fino a ottenere un composto cremoso.
- Trasferire la crema di asparagi in una ciotola e unire la panna fresca liquida, il Pecorino grattugiato e gli albumi leggermente montati. Amalgamare il tutto e mettere da parte.
- Prendere 5 stampini da 175ml, imburrarli e versare il composto di asparagi, panna e albumi. Porre gli stampini in una teglia di alluminio e infornare in forno statico preriscaldato a 180° per 45min (forno ventilato: 160° per 35min).
- Sfornare, lasciar intiepidire e sformare il flan aiutandosi con un coltellino.
- Decorare il flan con le punte di asparagi tagliate a metà.
- Il flan di asparagi è pronto per essere servito e gustato!
Ma le varianti sono moltissime! E voi come li cucinate?