MENOPAUSA, IL CAMMINO DELL’ETà
Il 18 ottobre 2021 è stata la Giornata Mondiale della Menopausa, un’occasione in più per parlare della salute delle donne non più giovanissime.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ce ne parla ampliamente nell’articolo settimanale dedicato al benessere e alla salute.
MENOPAUSA, L’ETÀ CHE AVANZA
Tempo addietro la menopausa era considerata quasi una sorta di menomazione, qualcosa da tener segreto e di cui vergognarsi.
Terminava il periodo fertile e la vita prendeva un’altra direzione, non sempre piacevole, l’entrata ufficiale nella vecchiaia, insomma
Per fortuna oggi questa concezione è cambiata!
La consapevolezza del proprio corpo permette di vivere questo delicato e inevitabile periodo della vita della donna in modo molto sereno e senza grossi problemi.
Sei ancora relativamente giovane, ma non vuoi arrivare impreparata alla menopausa?
Hai superato gli “anta” e senti che qualcosa è cambiato?
Temi le vampate, l’umore nero, i chili in più, i cambiamenti nella vita sessuale della coppia?
Naturalmente il primo passo è parlarne col ginecologo di fiducia per sgomberare il campo dalle paure, dai dubbi e poter vivere questa importante stagione della vita con serenità.
Lo stile di vita e l’alimentazione giocano un ruolo importantissimo!
COME CAMBIANO GLI ORMONI
Tenete presente che il periodo di premenopausa inizia nei 3-7 anni precedenti l’effettiva menopausa.
Il ciclo è ancora presente, ma gli ormoni iniziano a fluttuare cambiando proporzioni fra di loro.
Cala il progesterone, calano gli estrogeni, tendono a prevalere gli androgeni, anche se in modo relativo.
È per questo motivo che bisogna giocare d’anticipo.
Diminuisce la leptina (che dà il senso di sazietà) e cala la serotonina per cui si ha voglia di dolci la sera a scopo compensatorio.
L’ALIMENTAZIONE CORRETTA
Una buona menopausa dipende anche dalla bilancia!
Bisogna mantenere il peso costante e perciò investire in uno stile vita corretto: movimento fisico, controllo del peso e controllo dell’infiammazione.
Cosa si può fare?
• Ridurre gli zuccheri. Attenzione alle bevande dolci. Oltre a favorire i picchi glicemici, contengono sostanze che favoriscono l’osteoporosi.
• Ridurre l’uso del sale. In caso contrario si favorisce la ritenzione idrica, l’innalzamento della pressione arteriosa. Usare più spesso spezie ed erbe aromatiche!
• Attenzione alle diete iperproteiche, favoriscono l’eliminazione del calcio attraverso le urine.
• Ridurre i grassi saturi e favorire l’uso di grassi insaturi, cioè quelli buoni: olio evo, semi oleosi, omega3 e 6, avocado, pesce azzurro. I grassi non vanno eliminati, ma scelti con criterio.
• Usare cibi a base di soia, ma senza esagerare
• Via le sigarette! Fanno male a tutte le età, ma in menopausa ancor di più! Lo sapete che il fumare anticipa anche di due anni la menopausa?
• Abbiate cura del vostro intestino e fate in modo che sia un intestino felice! Con il trascorrere degli anni si riduce la produzione di bile e l’intestino è più stanco e accumula con maggior facilità le tossine che in giovinezza eliminava senza problemi. Si riduce in generale il metabolismo e l’organismo fa fatica ad assimilare gli alimenti e i loro nutrienti. Diminuire la quantità di cibi assunti è una buona regola. Scegliere la qualità e non la quantità!
• Camminare, camminare, camminare! O meglio ancora praticare un’attività fisica adeguata
• Coltivare la vostra mente! Non lasciare nell’inattività il vostro cervello e i vostri sentimenti!
ALLERGIA AL NICHEL, COSA MANGIARE E COSA EVITARE
Avrete senz’altro sentito parlare dell’allergia al NICHEL, forse ne soffrite voi stessi o qualche vostro conoscente.
Lo sapete che è anche legata al cibo?
Scopriamo come con la dottoressa Chiara D’Adda.
ALLERGIA AL NICHEL
È un’allergia estremamente comune e il sesso femminile risulta quello maggiormente colpito, probabilmente per il maggior uso di gioielli, bigiotteria, cosmetici, detergenti ecc…
Tenete presente che il nichel è un metallo pesante altamente resistente all’aria e all’acqua ed è onnipresente sulla superficie terrestre. In bassissime quantità è necessario all’organismo.
Il sintomo principale dell’allergia al nichel è la dermatite da contatto, cioè uno sfogo cutaneo con prurito (ma anche eritema, vescicole, taglietti, secchezza) che compare quando la nostra pelle entra in contatto con un oggetto o cosmetico che contiene tale metallo.
Questo avviene entro le 12- 48 ore dopo il contatto e persiste anche per settimane.
NICHEL E CIBO
Non tutti sanno che il nichel è contenuto anche in svariati alimenti, la cui assunzione può dare sintomi sfumati e lievi come dolore addominale, meteorismo, acidità, oppure più evidenti come nausea, mal di testa, vertigini, difficoltà respiratorie, tosse, dolori vari, rush cutanei, stanchezza, dolori alle articolazioni, mialgie, senso di fatica cronica, rinite, asma.
Un’assunzione eccessiva di nichel è stata messa in correlazione anche con alcune forme tumorali (polmone e prostata), infarto e ictus.
È una allergia da accumulo, cioè i sintomi si manifestano dopo aver accumulato nell’organismo elevate quantità di nichel.
Il cibo è la principale fonte di esposizione al nichel, che è presente in molti costituenti di una normale dieta.
IN QUALI ALIMENTI È CONTENUTO
In linea generale i prodotti vegetali hanno un contenuto superiore rispetto ai prodotti animali.
Contenuto elevato:
• Frutta secca (arachidi, mandorle, noci, nocciole, anacardi), cereali (avena, miglio, segale, grano integrale), cacao e derivati, legumi (soia, lenticchie, fagioli, piselli), tè , lievito in polvere, bibite in lattina
Contenuto medio:
• Asparagi, cipolle, spinaci, pomodori, ortaggi, crostacei, molluschi, uova, patate
Contenuto basso:
• Riso, farro, carne, latticini, ceci, peperoni, barbabietola, cetrioli, melanzane, zucchine, melone, pesca, banana, birra artigianale, tisane, infusi, agrumi.
Questo è solo un minimo riassunto, esistono tabelle più complete da consultare.
Una dieta senza nichel è impossibile da mettere in pratica: perché è impossibile eliminare completamente i cibi contenenti nichel e perché il nichel contenuto nel cibo è difficile da determinare.
Ogni persona poi possiede un limite di tollerabilità personale, superato il quale manifesta dei sintomi.
Ogni caso va valutato singolarmente, perché uno stesso alimento responsabile di sintomi in un individuo spesso non comporta alcun sintomo per un altro.
È importante rivolgersi ad uno specialista e consultare diverse tabelle che possono essere d’aiuto nella gestione della terapia dietetica.
la patata: la storia, le proprietà nutrizionali
Parliamo oggi della patata!
La mangiamo in tutti i modi: fritta, lessa, arrostita, schiacciata, nei dolci, nel pane….
Ma è sempre stato così?
Ne conosciamo le proprietà nutrizionali?
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, nell’appuntamento settimanale della nostra rubrica Food is Life.
LA STORIA DELLA PATATA
Fu il conquistatore spagnolo Francisco Pizarro, sbarcando a Siviglia nel lontanissimo 1534, a portare dal Perù (dalla zona attorno al lago Titicaca) il primo sacco di patate.
Di facilissima coltivazione, si estesero rapidamente in tutto il vecchio continente.
In realtà all’inizio non furono ben accolte.
Spagna: furono chiamate in senso dispregiativo “sassi commestibili”.
Francia: furono rifiutate, perché si diceva che portavano la peste
Germania: si davano da mangiare solo ai cavalli
Inghilterra: furono addirittura censurate perché non erano citate nella Bibbia.
Dovettero passare circa 200 anni prima che ci si accorgesse della bontà e delle qualità di questo cibo, fino alla Rivoluzione Francese.
La patata è il tubero della pianta Solanum Tuberosum.
Non sono radici, ma ingrossamenti sotterranei dei bulbi.
Il peso e la misura possono variare da pochi grammi a più di un chilo.
Oggi la patata è il vegetale più coltivato al mondo.
Umile, disprezzata ed economica, la patata è fondamentale per i bisogni alimentari del mondo moderno.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI
È un alimento abbastanza completo, che fornisce carboidrati e proteine, poche, di buona qualità.
Composta da acqua per il 75 %, da carboidrati per circa il 23%, e da proteine per il 2%.
Contiene molti minerali come potassio e sodio, ferro, fosforo, magnesio, zinco, rame, manganese.
Ricca di vit. C, infatti anticamente le patate salvarono dallo scorbuto i navigatori che per lunghi mesi non potevano mangiare verdure e frutta.
L’amido delle patate è il punto di partenza per moltissime sostanze chimiche usate nell’industria alimentare.
VARIETÀ E PREPARAZIONE
Nei mercati si trovano patate con buccia rossa, gialla, viola, marrone e la polpa può essere persino blu oltre che bianca, gialla o rossa.
Vanno conservate fuori dal frigorifero, in un luogo asciutto, a temperatura ambiente, al buio.
Le patate vengono assunte bollite, cotte al forno, arrostite, stufate, schiacciate, saltate, fritte.
Insieme ad altri ingredienti formano zuppe, insalate, tortini e persino dolci.
Sono indicatissime per i disturbi dello stomaco: azione antiacida, consistenza fisica, presenza di sostanze calmanti.
LA BARBABIETOLA ROSSA, PROTAGONISTA IN TAVOLA
La dottoressa Chiara D’Adda ci parla oggi di un ortaggio molto particolare: la barbabietola rossa.
Poche persone ne conoscono veramente i benefici nutrizionali, anche perché non è un alimento che rientra nella tradizionale alimentazione italiana, viene infatti cucinato poco.
Ma qualcosa sta cambiando…
LA BARBABIETOLA ROSSA
Lo sapete che la barbabietola rossa è il nuovo “chic” in cucina?
Per tanto tempo le barbabietole rosse hanno subito anni di oblio e di confezioni sottovuoto, discretamente relegate nelle corsie frigo dei supermercati…
Confezioni di una tristezza notevole, in grado di far scemare qualunque desiderio di mangiarle.
Fortunatamente sono tornate protagoniste sulle nostre tavole!
Sono belle, colorate quel tanto che serve per dare un tocco ricercato alle nostre ricette e super buone.
Uno scrigno nascosto di acqua, fibre, vitamine, minerali, oligoelementi.
Fra i minerali trionfa il ferro assorbibile, fondamentale per fare “buon sangue”, soprattutto quando veicolato con la vitamina C di un po’ di succo di limone.
I BENEFICI NUTRIZIONALI
La barbabietola rossa è un ortaggio a radice e non va confusa con la barbabietola bianca che è utilizzata per la produzione dello zucchero.
Ha un sapore leggero e dolciastro.
È un ortaggio ricco di:
• fibre (aiuta a regolare i livelli di glicemia e colesterolemia)
• folati (vitamina B9, molto utile in gravidanza)
• potassio (molto usata dagli sportivi)
• magnesio
• manganese
• ferro
• zero colesterolo
Possiede un’azione antianemica (succo fresco), un effetto alcalinizzante, un’azione ipolipidemica, un effetto lassativo, potenzia il sistema immunitario.
COME CONSUMARLA
Grazie al suo contenuto in fibre può essere consumata, con moderazione, anche in caso di diabete.
Ne è sconsigliato l’uso eccessivo per chi soffre di calcolosi renale, visto l’elevata quantità di sali minerali e di ossalati in esse contenuti.
Non spaventatevi se notate le urine o le feci rossastre poche ore dopo aver consumato delle barbabietole perché non è sangue, bensì un pigmento tipico di questo tubero, la betacianina!
È consigliabile consumarle stufate o gratinate ed è meglio evitare le cotture prolungate.
E voi come le cucinate?
PIRAMIDE ALIMENTARE E COMPORTAMENTALE
Quante volte ci siamo dati l’obiettivo di “mangiare bene”?
Uno strumento da seguire è la Piramide Alimentare, che ci spiega in modo efficace quali e quanti cibi vanno preferibilmente assunti.
Ce ne parla la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.
PIRAMIDE ALIMENTARE
La “Piramide Alimentare” è un grande edificio virtuale in cui trovano posto gli alimenti in base alla loro rilevanza nell’alimentazione quotidiana e alla frequenza con cui dovremmo consumarli, per preservare salute e benessere.
Il termine Piramide Alimentare è stato ideato nel 1992 dal dipartimento statunitense dell’agricoltura ed è un semplice espediente grafico per comunicare in modo sintetico ed efficace i principi della corretta alimentazione.
Il valore della Piramide Alimentare è duplice: da un lato rappresenta una eccellente sintesi delle principali conoscenze acquisite dalla medicina e dagli studi sull’alimentazione, dall’altro è un potente strumento di educazione al consumo che, grazie alla sua efficacia forma grafica e alla sua indubbia semplicità, svolge un importante ruolo promozionale a vantaggio di tutti quegli alimenti (in primis frutta e verdura), che essendo “unbrandend” non vengono pubblicizzati dalle aziende produttrici.
PIRAMIDE COMPORTAMENTALE
Attualmente il termine ha lasciato il posto al più nuovo “Piramide Comportamentale” che è simbolo di un sano ed equilibrato stile di vita e ci deve guidare nella scelta degli alimenti e dei comportamenti quotidiani.
È formata da più sezioni contenenti i vari gruppi alimentari, con l’aggiunta di una sezione dedicata all’attività fisica e in alcuni casi anche alla socialità e alla convivialità (giustamente!).
Ciascun gruppo alimentare deve essere presente nella nostra dieta in modo proporzionale alla grandezza della sua sezione.
Alla base troviamo gli alimenti che possiamo utilizzare più spesso mentre al vertice quelli che è meglio limitare.
Lo sapete che esiste anche una Piramide esclusivamente dell’attività fisica?
IL CHICCO PREZIOSO DELL’UVA
Bianca, rossa, nera, l’uva è la protagonista di settembre.
Ce ne parla la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, sempre attenta alla stagionalità degli alimenti, per una dieta sana, che rispetti il ciclo naturale.
STORIA DELL’UVA
L’uva è uno dei frutti più antichi e più diffusi al mondo.
L’analisi di molti reperti fossili indica che i vitigni selvatici esistevano già più di 65 milioni di anni fa ed erano presenti su tutta la superficie del globo, anche in luoghi incredibili come l’Alaska e la Groenlandia.
Naturalmente questa distribuzione si è molto ristretta durante le glaciazioni.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI
L’uva è la frutta più coltivata al mondo dopo l’arancia, ma solo una minima parte del raccolto è consumato come frutta, la maggior parte è destinata alla produzione di bevande alcoliche.
Due tipi di nutrienti emergono nella composizione dell’uva: gli zuccheri e le vitamine del complesso b.
Gli zuccheri sono presenti in percentuali che variano dal 15 al 30 % e sono predominanti il glucosio e il fruttosio, cioè zuccheri che passano direttamente in circolo, senza bisogno di essere digeriti.
Le vitamine sono la b6, la b1, b2 e b3, ma anche vit c, vit a e vit e.
L’uva contiene anche minerali come il potassio, il ferro e la fibra vegetale (pectina).
Possiede anche numerose sostanze che non rientrano in alcun gruppo classico di nutrienti, ma che svolgono all’interno del nostro organismo numerose funzioni. sono i composti fitochimici: acidi organici, flavonoidi, antocianidi e soprattutto il famosissimo resveratrolo.
L’UVA IN TAVOLA
Si può giustamente affermare che questo delizioso frutto apporta energia alle nostre cellule e che favorisce il buono stato di salute delle nostre arterie, specialmente di quelle coronariche.
Inoltre ha un’azione benefica sulle malattie epatiche, sulle malattie del tratto intestinale (ha un leggero effetto lassativo), sulle malattie dei reni, sulla gotta, sui processi favorenti il cancro.
È anche un ingrediente molto versatile, si può infatti utilizzare in piatti salati come il risotto o la schiacciata con l’uva.
Voi come la preferite?
Con i formaggi, nelle torte, negli arrosti, al naturale…oppure sotto forma di vino?
DIMAGRIRE DOPO LE FERIE, SENZA STRESS
In vacanza, solitamente, diminuisce lo stress ma aumenta il peso!
Quando le ferie finiscono ci allarmiamo perché vogliamo tornare subito in forma.
La nutrizionista Chiara D’Adda che ci spiega come dimagrire, con una regola fondamentale: ripartire sì, ma senza frenesia!
I CHILI PRESI IN FERIE
Riposo, divertimento, sole, mare e montagna, hanno fatto un piccolo miracolo: corpo e mente si sono allineati, ma…
Durante le vacanze si stacca dalla routine, ci si rilassa e si assaporano più cibi gratificanti.
Si sa che i cibi gratificanti sono certamente buonissimi, ma se assunti in dosi non consone portano anche ad un leggero aumento del peso corporeo.
Si parte carichi di valige e di buoni propositi, e si torna (spesso) più pesanti di prima.
Per quanto riguarda il peso che eventualmente si prende in vacanza, ho proprio scritto “leggero”, perché sappiate che si può benissimo rimediare.
Saranno solo un paio di chili guadagnati, si fa per dire, al ristorante, in pizzeria, con gli aperitivi, con i gelati, con troppa frutta (eh si…la frutta fa benissimo, ma senza esagerare).
Per rimettersi in forma dopo l’estate non servono terribili sacrifici o salti mortali, niente panico!
È come essere al primo giorno di un nuovo anno, ma più in forma psicologicamente e con tanta voglia di mantenere il benessere generale e l’energia. E ne abbiamo tutti così bisogno!
LA DIETA
Per prima cosa occorre ripristinare i propri ritmi, primo fra tutti quello sonno- veglia.
Un sonno adeguato non può che far bene e udite udite…aiuta a dimagrire!
Evitare di fare digiuni o saltare i pasti: questo comportamento non porta mai nulla di buono.
Adottare un regime alimentare equilibrato, privilegiando alimenti che aiutano a drenare i liquidi, come gli alimenti ricchi di potassio (da limitare invece se si hanno problemi renali): kiwi (che hanno anche un buon effetto lassativo), limoni, pompelmo, cipolle, rucola, ravanelli, asparagi, mele ecc ecc.
Ovviamente questi alimenti non devono sostituire i pasti, ma essere integrati in una dieta equilibrata, dove saranno presenti verdure, legumi, carni bianche, pesce, carni rosse magre, frutta secca, semi oleosi e anche pasta!
La dieta equilibrata è quella in qui sono presenti tutti i macro e i micronutrienti, con dosi giuste per quella determinata persona.
Le diete severe e punitive fanno perdere liquidi, non massa grassa! Anzi, si rischia di veder diminuire la massa magra, i nostri muscoli e di perdere forza e serenità.
Combinata ad una sana alimentazione, è consigliabile riprendere l’attività sportiva praticata solitamente o iniziarne una nuova e stimolante.
Se potete rivolgetevi ad un esperto in alimentazione che vi aiuterà a incrementare il metabolismo, aumentare la massa magra, recuperare funzionalità motoria, la flessibilità.
Tornati a casa dopo le vacanze, dobbiamo fare scorta di energia e dare la possibilità al nostro corpo e alla nostra mente di fronteggiare gli ostacoli autunnali e invernali che inevitabilmente si presenteranno. Di qualsiasi tipo essi siano!
AGLIO SUPERFOOD, PROPRIETÀ E BENEFICI
O lo si odia o lo si ama… stiamo parlando dell’aglio!
Alcuni odiano la sua indigeribilità e il suo odore pestilenziale, altri (la maggioranza) lo ritengono un ingrediente fondamentale della cucina e dell’alimentazione.
Qualcuno è allergico in maniera vistosa, altri non ne possono fare a meno.
La dottoressa Chiara D’Adda ci spiega pro e contro dell’aglio.
L’AGLIO
L’aglio è una pianta bulbosa della famiglia delle ALIACEAE e del genere Allium, come la cipolla, il porro, l’erba cipollina.
Viene consumato da millenni, ma le sue origini sono incerte.
Si sa per certo che già i Sumeri, gli Egizi, gli Indiani lo consumassero più di 4000 anni fa.
L’ODORE
L’aglio si usa fresco oppure essiccato, in scaglie o in polvere.
L’aroma e il sapore caratteristici sono dovuti ad una serie di molecole contenenti zolfo.
Questi composti danno luogo a quello che l’effetto collaterale più vistoso del consumo di aglio: l’alito rivelatore!
I composti solforati una volta che sono nel nostro stomaco, ci rimangono e non possiamo farci nulla.
Inoltre l’allicina entra nel nostro flusso sanguigno e quindi si diffonde per tutto il corpo.
Ecco perché anche l’odore della pelle e del sudore subisce un’alterazione, quindi a nulla valgono i più svariati rimedi come masticare chicchi di caffè, passare foglie di prezzemolo su denti e gengive, bere latte o yogurt, insomma, bisogna rassegnarsi!
I BENEFICI
Ora guardiamo gli aspetti positivi del consumo di aglio.
Contiene una buona quantità di potassio, di vitamina C, di vitamina B6, di aminoacidi liberi.
Il consumo regolare di aglio ha effetti benefici e dimostrabili sull’apparato cardiovascolare e riduce il rischio di aterosclerosi e infarti.
Inibisce l’aggregazione piastrinica, riduce la viscosità del sangue, dilatando i capillari.
Diminuisce il colesterolo e la pressione sanguigna.
Studi recenti parlano anche di una riduzione della possibilità di contrarre tumori dello stomaco.
Nel 1858 Louis Pasteur scoprì che l’aglio aveva potenti proprietà antibatteriche e antisettiche, che purtroppo svaniscono se l’aglio viene cotto.
L’aroma e il sapore dell’aglio cotto sono diversi da quelli dell’aglio crudo, perché la temperatura innesca reazioni chimiche che modificano il nostro spicchio d’aglio.
Ogni giorno bisognerebbe consumare 2 spicchi d’aglio di media grandezza per assicurare benefici per la salute.
Ce la fate?
NUTRIRE LA PELLE
Quanto ci piacciono le ferie?
E quanto ci piace stare al sole?
Dobbiamo imparare a proteggere nel modo adeguato la nostra pelle, iniziando da una corretta alimentazione.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega cosa fare.
I CONSIGLI DELLA NUTRIZIONISTA
Mi auguro che siate riusciti a fare un periodo di vacanza, e che abbiate preso abbastanza sole in modo d’avere una buona provvista di vitamina D, così preziosa, e una bella abbronzatura.
Questo è valido sia per chi è stato al mare, al lago o in montagna!
Bisogna anche dire che la nostra pelle un po’ (tanto) risente della troppa esposizione ai raggi solari e allora è buona norma cercare di proteggerla con cure quotidiane e anche con l’alimentazione.
Sapete già che nell’essere umano la pelle (o cute) è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario e protegge i tessuti sottostanti, con funzione di barriera e protezione dagli insulti esterni.
Ed è importantissimo, per svariati motivi, averne la massima cura.
È essenziale proteggere la pelle anche dall’interno prima, durante e dopo l’estate, questo vuol dire che i buoni comportamenti a tavola sono essenziali per mantenere una pelle sana e protetta.
PROTEGGERE LA PELLE CON LA GIUSTA ALIMENTAZIONE
Ecco alcuni consigli, da mettere subito in pratica:
• Abbondante apporto di acqua, anche sotto forma di tisane, tè, minestroni e minestre.
• Assunzione di frutta e verdura, soprattutto di colore verde e arancione. Sono ricche di betacarotene, antiossidante per eccellenza delle cellule della nostra cute. Si trasforma in vitamina A. Via libera perciò a spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, zucca, carote, agrumi, albicocche, frutti di bosco…
• Acidi grassi omega 3 che rendono la pelle più elastica e forniscono una protezione naturale contro le scottature.
• È importante assumere, sebbene in quantità limitata, latte, latticini, un ricciolo di burro (troppo a lungo demonizzato), lievito di birra, avocado, frutta secca, semi oleosi, olio EVO, kefir, yogurt
Non dimenticate di fare almeno una volta all’anno una visita dermatologica con la mappatura dei nei.
Molto importante è anche applicare buone creme protettive, nutrienti, emollienti.
Proteggi la pelle nel giusto modo, è molto importante!
SORRIDERE CON IL CIBO
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ha deciso di parlare di sorriso.
Ma cosa c’entra con l’alimentazione?
Scopriamolo insieme, nell’articolo settimanale della rubrica Food is Life!
BENESSERE ALIMENTARE, BENESSERE MENTALE
Vi siete rilassati in vacanza?
Avete riso e scherzato?
Benissimo, perché dicono che il sorriso allunghi la vita!
Non esiste un reale benessere se non si cura anche la dimensione mentale e interiore del nostro essere.
Bisogna però aver cura anche di quello che portiamo sulla nostra tavola e assicurare il rifornimento completo dei cibi chiave per il nostro benessere mentale.
Ossia bisogna portare in tavola cibi che contengono sostanze che assicurano e partecipano alla sintesi dei cosiddetti neurotrasmettitori della felicità e della carica energetica.
I nomi di questi neurotrasmettitori sono un po’ difficili: acido gamma-aminobutirrico, L-glutamato, dopamina, acetilcolina, serotonina, noradrenalina, L-triptofano e altri.
I CIBI CHE FANNO SORRIDERE
Per fortuna sono contenuti in cibi e alimenti di uso comune: pesce, carne (soprattutto quella bianca), uova, latticini, legumi, tantissimi vegetali, frutta e verdura. E non dimentichiamo i tanto bistrattati carboidrati, perché modificano il rapporto tra alcuni aminoacidi nel sangue a favore del triptofano, che può così facilmente raggiungere le cellule nervose e aumentare la propensione alla serenità e all’allegria.
LA FLORA BATTERICA
Le ultime ricerche scientifiche hanno dimostrato che il nostro intestino produce in autonomia molti di questi neurotrasmettitori, soprattutto la serotonina.
L’80% di questa molecola è sintetizzato a livello intestinale, partendo dal triptofano contenuto in determinati alimenti.
Anche per questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, è importantissimo prendersi cura della nostra flora batterica, con una alimentazione sana e bilanciata.
Il modello ideale è quello mediterraneo, nella sua forma più pura:
cereali integrali e non, pseudocereali, legumi, olio di oliva extra vergine, frutta fresca, verdure fresche, ortaggi, pesce, semi oleosi, frutta secca grassi buoni… e concedersi ogni tanto qualche gratificazione, anche se calorica!