I mesi autunnali sono ricchi di alberi che ci donano frutti particolari ma estremamente ricchi da un punto di vista nutrizionale. La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi dei cachi, frutti dalle dimensioni di una mela che si distinguono per un colore molto acceso che spicca tra gli alberi spogli. Scoprine valori nutrizionali e benefici.
Arancioni o rosso brillante che siano, i cachi evocano l’immagine di un fuoco ardente proprio per i loro colori accesi.
Il loro nome scientifico deriva dal greco, diospyros kaki, ma noi siamo abituati a chiamarli con il nome giapponese kaki o semplicemente cachi.
LE ORIGINI
Il nome scientifico della pianta deriva dal greco diospyros, frutto degli dei. È una pianta esotica della famiglia delle Ebenacee, importata dall’Asia verso la metà dell’Ottocento ed originaria delle regioni calde della Cina.
Nei primi del Novecento la coltivazione di cachi si diffonde principalmente in Romagna e Campania, dove ancora oggi si hanno coltivazioni significative.
Si narra che il primo albero in Italia fu coltivato nel giardino di Boboli a Firenze nel 1871.
PROPRIETA’ E BENEFICI
Lo sapete che il caco è un valido aiutante del sistema immunitario?
Ricchissimi di betacarotene, vitamina C e sostanze ad azione antiossidante, i cachi sono dei validi aiutanti del sistema immunitario.
Possiedono inoltre proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti.
Contengono pectina e mucillagine, carboidrati complessi che danno alla polpa la caratteristica consistenza gelatinosa.
Proprio grazie a queste sostanze, alla sua componente in fibre, acqua e zuccheri, sono un ottimo alleato della regolarità intestinale.
VALORI NUTRIZIONALI
100g di cachi apportano circa 65kcal e 16g di zuccheri.
La componente zuccherina relativamente bassa (non tanto distante da quella dei mandarini, per esempio), rende questi frutti degli ottimi alleati in un regime dimagrante ipocalorico. Inoltre la loro componente di fibre ha un ruolo di regolazione nell’assorbimento degli zuccheri.
E’ ammesso quindi il consumo anche da parte dei diabetici che lo possono mangiare tranquillamente e, anzi, possono beneficiare della loro azione positiva sull’apparato digerente, usufruendo anche dei carotenoidi e del ferro presente in questi frutti.
CONTROINDICAZIONI
Non vi sono particolari controindicazioni legate al consumo di questo frutto.
In caso di colite o sindrome del colon irritabile è consigliabile limitarne il consumo.
I cachi possono infatti accentuare la sensazione di gonfiore o di fastidio legate a queste patologie.
Voi come li consumate? Tali e quali o vi cimentate in nuove ricette?
Budino di cachi e cacao? Porridge cachi, avena e cannella?
Insalata di cachi grigliati, rucola, finocchi e mandorle?
Pane integrale tostato con ricotta e crema di cachi?
Siete più creativi?
Fateci sapere le vostre ricette!