ALLERGIE CROCIATE

Primavera e allergia, il bello e il brutto della stagione!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega come, anche gli alimenti che mangiamo, possono dare reazioni crociate ad allergie che apparentemente non sembrano collegate al cibo, come ai pollini, erbe, graminacee ecc.
Secondo quanto dichiarato dall’istituto Humanitas di Milano, “il 70% delle persone allergiche ai pollini soffre di reazioni crociate con gli alimenti”.

ALLERGIA E SISTEMA IMMUNITARIO

È arrivata finalmente la bella stagione!
Ma non per tutti, visto che più del 30% della popolazione italiana la teme, perché soffre di allergie di vario tipo, sinonimo di naso che cola, starnuti, tosse, solletico alla gola e occhi arrossati, lacrimazione abbondante e fastidiosa, prurito. E nei casi più gravi, attacchi d’asma!
La causa di queste manifestazioni è dovuta ad una reazione alterata del sistema immunitario verso alcune sostanze che l’organismo riconosce come non compatibili, producendo di conseguenza anticorpi particolari che provocano la liberazione di istamina e altre sostanze pro-infiammatorie dalle cellule immunitarie.
Si evidenzia cioè una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti di sostanze normalmente non pericolose per l’organismo.

ALLERGIE CROCIATE

A scatenare questa risposta sono porzioni delle proteine presenti nella sostanza cui si è allergici.
In questo periodo è molto importante per i soggetti allergici porre molta attenzione alla possibilità di ALLERGIE CROCIATE con gli alimenti che si assumono.
Ciò che mangiamo è sempre di cruciale importanza per i soggetti allergici, anche se fortunatamente, per esempio, non tutte le persone allergiche ai pollini hanno necessariamente un’allergia crociata agli alimenti.
Ma nel dubbio è sempre una buona cosa procurarsi e consultare un “calendario pollinico”, cioè un elenco che vi mostra la stagionalità e di conseguenza il periodo dell’anno a rischio per le vostre allergie. E soprattutto vi elencherà gli alimenti che in quel periodo possono dare una reazione crociata, se assunti.
La raccomandazione principale rimane quella di evitare di consumare gli alimenti responsabili di sindrome orale allergica, durante il periodo di pollinazione.

ALIMENTI DA EVITARE

C’è da dire che il vostro bravo allergologo, vi avrà già fornito le informazioni necessarie, oltre che le cure mirate e giuste. E vi avrà invitato a conoscere le relazioni tra le piante e /o i pollini e gli alimenti vegetali. E di conseguenza anche una dieta opportuna, al fine di evitare anche squilibri o carenze nutrizionali.
Ora vi faccio un esempio.
Siete allergici alle betullacee? Attenzione al consumo di mela, pera, pesca, ciliegie, prugne, frutta secca, kiwi, carote, sedano, prezzemolo, finocchio, fave, soia.
Un altro esempio?
La parietaria o erba vetriola o erba muraiola, la cui fioritura dura a lungo e la quantità di polline emesso è abbondante, contiene anche molta istamina. Per questo tipo di allergia sarebbe meglio limitare: basilico, more di gelso, piselli, melone, ciliegie, ortica.
Evitare: anguria, pesche, carote, sedano, finocchio, kiwi
Vi anticipo anche che secondo l’American College of Asthma and Immunology, alcuni alimenti sono in grado di ridurre i sintomi e persino l’intensità delle allergie stagionali!
Gli studi sono in corso!

UOVA, PROPRIETÀ E CURIOSITÀ

Avete festeggiato la Santa Pasqua?
C’è un alimento che è diventato un simbolo, oltre alla classica Colomba, della Pasqua?
Le UOVA naturalmente!
Che siano di cioccolato o proprio quelle che le galline ci regalano, le uova compaiono sempre sulla tavola pasquale.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci racconta i benefici nutrizionali delle uova.

LE UOVA IERI E OGGI

Le uova sono state demonizzate per anni, adducendo motivazioni che oramai sono superate da decenni e questo per merito degli studi nutrizionali aggiornati.
Tempo addietro si vedeva solo la necessità di limitare l’assunzione di grassi saturi e di colesterolo, contenuti all’interno delle uova, il tutto per prevenire il rischio di patologie cardiovascolari.
Oggi si è studiato a fondo questa relazione e si è visto che i grassi saturi non incrementano in modo significativo questo rischio e che la quasi totalità del colesterolo ematico deriva da sintesi a livello del fegato e non da quanto se ne assume con l’alimentazione.
Anzi, ora le uova sono viste come un alimento che dona benessere, a patto naturalmente che non si soffra di allergie manifeste.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Per cui, piena riabilitazione di questo splendido cibo, fonte versatile di proteine e vitamine.
Inoltre le uova contengono acido stearico, che è un grasso saturo che viene convertito in monoinsaturo dal fegato, con effetti positivi nella protezione dalle patologie cardiovascolari.
Il tuorlo contiene tante proteine e numerose vitamine e micronutrienti molto utili al benessere dell’organismo:
1) vitamina D, vitamina E, K, A, B6, B12
2) antiossidanti
3) colina, che è un precursore dell’acetilcolina, (neurotrasmettitore) e modulatore del metabolismo lipidico.
L’albume è un’ottima fonte di proteine, ma è composto sostanzialmente solo da queste, acqua e pochi nutrienti in piccole quantità.
Il contenuto proteico delle uova è quello a più alto valore biologico, infatti fornisce tutti gli aminoacidi necessari al nostro corpo e in quantità estremamente simili a quelle richieste dal corpo umano.

LE UOVA IN CUCINA

Le uova non devono mancare nella dieta di ciascuno di noi, senza abusarne, naturalmente e verificando l’origine controllata, prediligendo uova biologiche provenienti da galline allevate a terra.
Poi, ognuno di noi le cucinerà nel modo preferito!
Meglio evitare le uova fritte o preparazioni che richiedano l’utilizzo di oli in cottura.
Se si amano strapazzate o all’occhio di bue, è meglio utilizzare una buona padella antiaderente, senza usare olio e burro.
Sode o alla coque, in camicia o al forno sono modi salutari per cucinare e gustare questo prodigioso cibo.
Il codice che viene apposto su tutte le uova in commercio indica la tracciabilità del prodotto e riporta le informazioni relative all’origine.
Chi a Pasquetta ha messo nel proprio cestino da pic-nic anche delle buonissime uova sode e insalatina fresca ?

ROSSO FRAGOLA

Le fragole piaccio a tutti!
Si possono trovare le prime fragole già a fine marzo e ci accompagnano durante tutta la primavera, fino a luglio.
Abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda di parlarci delle fragole.

LE FRAGOLE

Vi confesserò… io impazzisco per le fragole, fin da piccola ne facevo abbondanti scorpacciate!
Fortunatamente in questo periodo i negozi e i reparti dei supermercati di frutta e verdura iniziano a proporle in modo quantitativo e soddisfacente.
E non sono certamente le fragole che vengono vendute anche d’inverno, che del sapore e della consistenza della fragola hanno poco o niente.
Erano coltivate già nell’antica Roma e oggi sono fra i frutti di bosco più consumati al mondo.
Lo sapete che la fragola è un falso frutto?
I frutti veri della Fragaria Vesca (la pianta della fragola) sono i piccoli semi (acheni) sparsi sul ricettacolo fiorale, trasformato in un corpo carnoso e rosso.

I BENEFICI

Il colore della fragola deriva da pigmenti vegetali chiamati “antocianidi”, molto simili ai preziosissimi bioflavonoidi.
Questi antocianidi svolgono una potente azione antiossidante, cioè neutralizzano i dannosi “radicali liberi”.
Le fragole sono uno degli alimenti con più basso contenuto calorico, circa 27cal per 100gr di prodotto.
Proprio per questo le fragole sono davvero un regalo quando si segue una dieta.
Pare che aumentino la produzione di un ormone chiamato adiponectina, che stimola il metabolismo e riduce l’appetito.
Hanno anche un basso indice glicemico, nonostante il sapore dolce e per questo l’insulina non subisce sbalzi con il loro consumo anche giornaliero e sono consigliate anche per chi soffre di diabete.
Sono costituite principalmente da acqua e carboidrati e sono anche ricche di vitamina C, folati, potassio, ferro, manganese.

LE PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Lo sapete che il quantitativo di otto fragole fornisce più vitamina C di un’arancia?
Favoriscono anche le funzioni cerebrali
Sono diuretiche e facilitano l’eliminazione dell’acido urico, sono ricche di fibra solubile vegetale e contrastano perciò la stipsi.
Prima del consumo si consiglia di lavarle sotto l’acqua corrente, ma non lasciarle in ammollo, perché sono idrovore, tendono cioè ad assorbire acqua, quindi perderebbero la loro consistenza, diventando molli.
Per eliminare eventuali tracce di fitofarmaci, un rimedio utile è quello di passarle in una tazzina di vino rosso e poi passarle sotto l’acqua corrente.
Preferisci un prodotto italiano e di stagione.
Scegli fragole turgide con un colore rosso uniforme e col picciolo ben attaccato al frutto.
Se acquisti le fragole in vaschetta controlla che non vi siano frutti ammaccati o ammuffiti, perché nel giro di poco la muffa si può estendere a tutta la confezione.
Il modo migliore per consumarle è condirle con il succo di limone o spolverate con della granella, ma diciamo che anche la panna montata non guasta… una coccola è sempre concessa!
C’è un aspetto negativo della fragola? Purtroppo sì, ed è la facilità a scatenare fenomeni allergici. Ma questo, di solito, è già a conoscenza del potenziale consumatore

12-13 APRILE, APPUNTAMENTO A MARCA

Ripartire da Marca, in presenza è meglio, e noi non vediamo l’ora!
Il 12 e 13 aprile, a BolognaFiere, sarà l’occasione per presentare le novità di prodotto, sentirne il profumo e il gusto.

LA LINEA PLANT BASED VEGEINTABLE

L’ultimo appuntamento dal vivo a Bologna Fiere sembra una vita fa, era gennaio 2020 e lo staff Amica Natura presentava il burger a base di proteine vegetali, una novità di prodotto innovativa, ai primi albori, destinata ad aprire la strada ad uno sviluppo articolato, che ha preso forma nei mesi successivi.
Numerose revisioni ed innovazioni sono state apportate alla gamma creando referenze sempre più in linea con le aspettative del consumatore in termini nutrizionali, di clean-label, e di sostenibilità.
Oltre al burger plant based, con ricetta 100% a base di proteine vegetali, la gamma si è ampliata con nuove referenze: polpettine, cotolette e nuggets.

Nel tempo, in base ai trend di mercato, ai diversi target di consumatori e al progredire della ricerca, la gamma vegetale ha visto una naturale evoluzione, sia sulle materie prime utilizzate, sia sul contenuto di servizio.
La nuova linea “Vegeintable” è composta da 8 referenze in confezioni da 2 pezzi, pensati per una cottura veloce, senza rinunciare al gusto.
Il consumatore può scegliere tra i diversi formati, con panatura o senza, e tra le diverse linee, con soia o senza.
Si tratta di prodotti ad alto contenuto di servizio, pronti in pochi minuti e per questo molto apprezzati.

LA LINEA MEAT POLPETTINE SPEEDY

Non solo vegetale, però, l’innovazione è anche nella linea di carne.
La carne è un alimento importante per una dieta ben equilibrata e varia, nonché molto utilizzato nelle cucine italiane, come da tradizione. Il nostro stile alimentare e la cultura enogastronomica italiana, hanno sempre valorizzato questo ingrediente, rendendolo un alimento di grande valore culturale esociale.
Le polpettine surgelate Amica Natura, storica ma sempre attuale referenza, sono un esempio di come il mercato nazionale richieda prodotti della tradizione, con il plus di essere pronti all’uso.

I clienti ricercano nei piatti pronti una soluzione pratica e veloce, ma non vogliono rinunciare al gusto, e questo è il nostro obiettivo.
La fiera Marca, a Bologna, sarà l’occasione per proporre una nuova gamma di polpettine di carne pronte all’uso.
Un piatto pronto monoporzione, unico nel suo genere, tanto innovativo quanto tradizionale.
Provare per credere!

12-13 APRILE
PADIGLIONE 26, STAND C83

BURGER ALLA GRECA CON SALSA TZATZIKI

Oggi vi presentiamo Sabrina, food blogger, amante della cucina italiana e internazionale.
La trovate sulla sua pagina Instagram lericettedellasabry e nel suo blog di Giallo Zafferano Le ricette della Sabry.
Di lei dice che le piace cucinare, ma soprattutto mangiare… e noi sappiamo che è in buona compagnia!

Ci propone un’idea fresca e gustosa per la cena o per un pranzo veloce: burger alla greca con tzatziki.
Gli hamburger sono inevitabilmente quelli surgelati a base di carne bovina Amica Natura.
Potete preparare questo burger come alternativa alla classica pita gyros: i vostri ospiti saranno più che soddisfatti del risultato!

RICETTA COMPLETA QUI –> https://blog.giallozafferano.it/lericettedellasabry/burger-alla-greca-con-tzatziki/

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:

– 4 panini per hamburger
– 4 hamburger di bovino Amica Natura
– 100 gr di feta DOP
– 1 pomodoro grande
– 1 cipolla rossa

Per la salsa tzatziki:

– 500 gr di yogurt greco
– 7 gr di aceto bianco (o succo di limone)
– 350 gr di cetrioli
– 2 spicchi d’aglio grandi
– 30 gr di olio extravergine d’oliva
– sale q.b.

PREPARAZIONE

La prima cosa da fare è preparare i cetrioli. Lavateli per bene sotto acqua corrente senza togliere la buccia, asciugateli e tagliate via le estremità. A questo punto, grattugiateli, salateli e poneteli a sgocciolare per un’ora o più in un colino a maglie strette, meglio se con un peso sopra per cacciar via tutta l’acqua in eccesso.
Una volta terminata questa operazione, passate alla preparazione vera e propria della salsa tzatziki. Ponete in una ciotola capiente lo yogurt greco, gli spicchi d’aglio puliti e schiacciati con uno spremiaglio (o, in alternativa, tritati finemente con un coltello), l’aceto bianco, l’olio extravergine di oliva e il sale. Amalgamate il tutto con una spatola.
Alla fine, aggiungete anche i cetrioli sgocciolati (prima di aggiungerli, spremeteli ulteriormente con il dorso di un cucchiaio) e mescolate: il vostro tzatziki è pronto!

Ora passate alla preparazione e composizione dei burger: mettete a scaldare una piastra e affettate i panini. Sul fondo dei panini adagiate una bella cucchiaiata di salsa tzatziki.
Prendere gli hamburger di bovino Amica Natura direttamente dal freezer. Metterli a cuocere su piastra direttamente da surgelati, pochi minuti, avendo cura di girarli sui due lati, saranno pronti.
Inserite gli hamburger caldi nei panini.
Affettate la cipolla, il pomodoro e la feta a fette sottili e poneteli in quest’ordine sopra gli hamburger. Completate il tutto con un’altra generosa cucchiaiata di tzatziki.
I vostri burger alla greca con tzatziki e bovino sono pronti per essere gustati!

I SUPERPOTERI DELLA RUCOLA

La rucola, con il suo sapore caratteristico, è molto usata in cucina.
Quello che forse non sapete, è che è la rucola ha molti benefici e proprietà nutrizionali.
Ce ne parla la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, nell’articolo settimanale della rubrica FOOD IS LIFE.

STORIA DELLA RUCOLA

La Rucola è conosciuta sin da tempi remotissimi, persino gli antichi Romani ne consumavano abbondantemente, anche perché era considerata una pianta con elevati poteri afrodisiaci!
Nel Medioevo invece era più apprezzata per le virtù medicamentose, in quanto considerata protettiva dello stomaco e ottimo diuretico.

LA RUCOLA OGGI

La rucola è al giorno d’oggi considerata un super food, cioè un cibo con grandi poteri nutrizionali, il cui sapore è pungente, amarognolo e croccante.
Esiste la rucola coltivata e la rucola selvatica, detta ruchetta, che si può trovare nei prati ed è una pianta erbacea perenne, con foglie piccole e sapore intenso.
La rucola che si trova nei negozi di verdure ha le foglie più larghe e chiare e si coltiva in terreni fertili e sabbiosi, appartiene alla famiglia delle Brassicacee.
Il periodo migliore per seminarla è tra la primavera e l’estate. Ma è possibile coltivarla tutto l’anno. Più il terreno è arido e la raccolta tardiva, maggiore saranno l’intensità di sapore e il grado di piccantezza
In cucina si usa come aggiunta alle varie insalate o da sola, insaporisce panini, pizze, piadine, minestre, carni e pesce.
È ottimo anche il pesto di rucola, in alternativa al pesto classico.

PROPRIETÀ E BENEFICI

Protegge il sistema cardiovascolare, abbassa la pressione arteriosa, preserva le pareti dei vasi sanguigni dai fenomeni di invecchiamento, riduce la iperglicemia e riduce il livello dei lipidi ematici.
Stimola l’appetito (indicata per chi soffre di inappetenza), favorisce la digestione, l’espulsione dei gas intestinali, possiede azione diuretica.
Contiene provitamina A, fondamentale per i nostri occhi e la nostra vista.
È pure ricca di calcio, per cui è amica della salute delle ossa.
Può essere consumata sia cruda che cotta, anche se cotta perde un po’ dei suoi superpoteri!

POLPETTE FILANTI AL SUGO COTTE IN FORNO

Inauguriamo una bella collaborazione con Stefy, appassionata di cucina, è convinta che, con un po’ di voglia e un pizzico di amore tutti noi siamo in grado di portare in tavola qualcosa di appetitoso e sfizioso!
La caratteristica principale dei suoi piatti è la semplicità, proprio come i nostri prodotti, che sono creati con cura e senza conservanti!
Potete visitare le sue pagine facebook e instagram, Idee & delizie di Stefy, oppure il suo blog di Giallo Zafferano!

La prima ricetta che ci propone è un classico della cucina italiana: POLPETTINE AL SUGO FILANTI COTTE AL FORNO!
Ottime da preparare in ogni occasione, sono un secondo piatto facile da realizzare e perfetto per chi ama fare la scarpetta. 😋😜
Ingrediente base, le polpette surgelate di Amica Natura!

INGREDIENTI

Polpette di Bovino Amica Natura
Passata di Pomodoro
Cipolla, Olio extravergine di Oliva
Sale, Basilico
1 Mozzarella
Formaggio Grattugiato

PROCEDIMENTO

Iniziate con il preparare il sugo: tagliate la cipolla a rondelle sottili e fatela soffriggere leggermente in un tegame con abbondante olio extravergine di oliva.
Cuocete per una decina di minuti.
Appena sarà dorata aggiungete la passata di pomodoro, il basilico, sale e zucchero per smorzare l’acidità del pomodoro (un cucchiaio raso).
Lasciate cuocere per circa 30 minuti.
Una volta pronta immergete le polpette ancora surgelate nel sugo e lasciatele cuocere per 8/10 minuti.
Disponete le polpette in una teglia, aggiungete sopra la mozzarella tagliata a pezzettini e il formaggio grattugiato.
Infornate in forno statico preriscaldato a 200° per circa 10 minuti o fino a che il formaggio si sarà sciolto.

LE IRRESISTIBILI ERBE AROMATICHE

La primavera è nell’aria e… stanno arrivando! Parliamo delle erbe aromatiche, naturalmente!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’adda ci parlerà di queste profumate e saporite erbe!

LE ERBE AROMATICHE

E non è necessario possedere un vasto orto per coltivarle, ma basta anche solo un balcone ben esposto ai raggi del sole e qualche piccola attenzione
In più molte di queste erbe attirano gli insetti impollinatori (che sono molto utili) e tengono lontano quelli nocivi (tipo zanzare e afidi).
E soprattutto non c’è storia… volete mettere il sapore di un’erba appena colta rispetto ad un’erba aromatica congelata o seccata?

Il sale, un tempo, era assai difficile da trovare e veniva sostituito da spezie ed erbe aromatiche, per dare sapore alle varie preparazioni.
Oggi, con la disponibilità del sale decisamente aumentata (e purtroppo per la nostra salute, abusata) da anni, le erbe sono state decisamente confinate ad un utilizzo sporadico e saltuario, provocando di fatto una notevole perdita, poiché contengono numerosi principi nutritivi, vitamine e minerali utili nella digestione.

DIFFERENZA TRA ERBE AROMATICHE E SPEZIE

È forse il caso di rivalutare ampiamente il loro uso come insaporitore prezioso, atto a valorizzare ricette e preparazioni, in modo che si possa sostituire quasi completamente l’uso del sale. È solo una questione di abitudine!
Le erbe aromatiche prendono il loro nome proprio dal delizioso e gradevole profumo (AROMA) che emanano e quando sono fresche e appena raccolte, stimolano piacevolmente il nostro olfatto. Sono ricche di effetti benefici sulla nostra salute, a breve o lungo termine, basta sapere di ognuna le proprietà vincenti (oltre che palatalmente gradevoli).
Le erbe aromatiche, a differenza delle spezie che principalmente provengono dall’Africa e dal lontano Oriente, giungono proprio dalle aree mediterranee italiane, da cui venivano esportate e rendono sia l’Italia che la vicina Francia i luoghi di maggior diffusione, rispetto per esempio all’est Europa che sceglie di prediligere le spezie.
Le erbe aromatiche sono da alcuni considerate spezie ma in realtà si distinguono da queste perché vengono principalmente utilizzate fresche, mentre le spezie sono essiccate.

ALCUNE ERBE AROMATICHE E I BENEFICI

L’elenco delle erbe aromatiche è lunghissimo! Talmente lungo che, leggerlo tutto, può spaventare.
Mi limiterò a parlarvi di quelle più comunemente usate in cucina
Dai decotti delle nonne, alla moderna fitoterapia, fino alle stesse medicine (che nel 50 % dei casi sono ancor oggi di derivazione vegetale), erbe e piante sono da sempre presidi della salute e del gusto.

ROSMARINO: il suo nome significa “rugiada di mare”. Questo perché le piante più floride si trovano lungo le coste marittime. Era amatissimo fin dai tempi antichi e veniva considerato da Egizi e Romani una panacea (per le sue virtù antisettiche) per conservare la carne che veniva cosparsa di foglioline tritate.
Contiene molte vitamine (incluse quelle preziose del gruppo B), che sono preziose per il sistema nervoso e per la mente. Racchiude quantità di calcio, ha poteri calmanti e distensivi.
Dalle sue caratteristiche foglie si estraggono olii essenziali dal potere balsamico e antinfiammatorio. È stimolante e diuretico, benefico per gli anemici e aiuta a tenere a bada colesterolo e trigliceridi. In cucina si usa su arrosti, pesce al forno, sulle focacce e sulle mitiche patate al forno.
E se vi sentite appesantiti dopo un lauto pasto, fate bollire per tre minuti un rametto di questa magica pianta in acqua già bollente. Lasciate riposare per cinque minuti e poi bevete. La digestione riprenderà alla grande!

ORIGANO: la leggenda narra che era così profumato che la dea Afrodite lo coltivava personalmente nel suo giardino, ai piedi dell’Olimpo. Ma le sue virtù vanno ben oltre all’odore.
È ricco di oli essenziali e sostanze aromatiche, fenoli, calcio, sali minerali. Ha proprietà antivirali e digestive, favorisce il ciclo femminile senza dolori.
In cucina non c’è piatto mediterraneo senza origano: pizza, focacce, panzanelle, pomidori ecc…
Si può usare ovunque, ma anche per qualche ricetta fuori dalle nostre tradizioni. Che ne dite di tofu a tocchetti, più pomodorini affettati, più cipollotto, più olive spezzettate, olio, peperoncino, sale? Fate marinare per 20 minuti. Poi spadellate solo il tofu finché non è croccante, riunitelo alle verdure e spolverate il tutto con abbondante origano e semi di papavero.

SALVIA: questa meravigliosa pianta, nel XIII secolo, era nei mercati olandesi, valutata tre volte più del già preziosissimo tè. È un’autentica regina non solo dei sapori, ma anche della salute.
I flavonoidi contenuti nelle foglie hanno effetto antiossidante, quindi aiutano a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. È diuretica, balsamica, ipoglicemizzante e tonificante. Perfetta per l’igiene orale, tanto che gli antichi romani la usavano come spazzolino e come dentifricio. Può essere utile ancora oggi in caso di infiammazioni della mucosa orofaringea (sotto forma di infusi ben caldi, ogni 3 ore). Contiene inoltre sostanze simili agli ormoni estrogenici. In cucina il suo aroma speziato e leggermente amaro si accosta a qualunque piatto, dalle carni ai ripieni, ai formaggi a pasta morbida, alle minestre, ai legumi. Si può utilizzare fritta in pastella, col burro fuso, nelle salse, e anche nei sorbetti.

TARASSACO: detto anche cicorietta selvatica, si trova nei campi da marzo a novembre. È un vero regalo di madre natura, perché é ricco di fibre che aiutano la regolarità intestinale, di acido folico e di composti amari, particolarmente amici del fegato. È dunque depurativo e utilissimo per contrastare l’accumulo di tossine da stress, da inquinamento, da cattiva alimentazione, da patologie epatiche. In cucina: all’agro, ripassate in padella con olio e aglio, insieme alla carne per rendere più leggere le polpette, in frittata, in omelette.

MALVA: pare che Cicerone ne facesse scorpacciate e Ippocrate e Plinio la consigliassero per ritrovare salute e serenità. Anche i greci la consideravano magica e amica degli dei, tanto che i seguaci di Pitagora la raccomandavano per calmare vizi e passioni umane.
Storie antiche, ma naturalmente come sempre, con un fondo di verità. Perché la malva è ricca di mucillagini dalle proprietà emollienti e antiinfiammatorie per tutti i tessuti del corpo, preziosa in decotto contro il mal di gola e infiammazioni intime e infiammazioni del cavo orale. Diuretica, depurativa, grazie all’azione protettiva delle mucillagini che creano un film protettivo sulle mucose è utilissima per prevenire e contrastare problemi gastroesofagei e per favorire la regolarità intestinale. In cucina: foglie e fiori sono da sempre presenti in ogni cucina mediterranea, perfetti nelle minestre, nelle creme di verdura, nei soffritti, crudi in insalata. Con la malva si può anche aromatizzare il formaggio.

Mancano all’appello due delle erbe aromatiche più usate da noi italiani…quali sono?

TUTTI MATTI PER I PISTACCHI

Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il consumo di pistacchi. Ce ne accorgiamo quando andiamo al supermercato e nelle pasticcerie, in cui possiamo trovare numerosi prodotti al pistacchio: dolci, salati, freschi, creme, granella, gelati ecc…
Si sono diffusi anche i dolci tradizionali natalizi e pasquali al gusto pistacchio.
La dottoressa Chiara D’Adda ci parla oggi del pistacchio!

I PISTACCHI

Circa 1700 anni prima di Cristo i pistacchi erano già considerati tra i migliori prodotti della terra, unitamente a miele e mandorle. Da allora la coltivazione si è praticamente diffusa in tutto il mondo.
La pianta che li produce si chiama Pistacia vera, è un arbusto sempre verde che può raggiungere l’altezza di 12 metri e appartiene alla famiglia delle Anacardiacee.
I pistacchi sono i semi di queste piante.
In Italia i più famosi sono i celeberrimi pistacchi di Bronte, vanto dell’agricoltura siciliana.
Questi semi posseggono molte virtù nutrizionali, oltre che avere un’ottima palatabilità e una molteplicità di modi di impiego.

PROPRIETÀ BENEFICHE

Il pistacchio è un concentrato di energia e di costituenti che hanno uno straordinario effetto nutraceutico.
Contengono tantissimi elementi antiossidanti, superati solo dalle noci e dalle noci pecan. In particolare sono ricchi di caroteni come luteina e xeaxantina, molto importanti per la salute degli occhi.
È stato poi confermato che questi antiossidanti vengono pure assorbiti in modo ottimale a livello intestinale.
I pistacchi sono ricchissimi di vitamina B6, fondamentale per svariate funzioni del nostro corpo.
Hanno pure i livelli maggiori di fibre sia solubili che insolubili.
Sono ricchi di grassi insaturi che contribuiscono a mantenere un normale livello di colesterolo nel sangue.
Il fiore all’occhiello del pistacchio è il ferro, contenuto in una alta percentuale. Così come rame, potassio e magnesio. Perfetto per avere un risultato antianemico.
L’OMS consiglia di mangiare non oltre 30 gr di pistacchi al giorno (circa una quarantina di semi), ma quelli non salati e tostati, solo al naturale, semplicemente essiccati.

IL PISTACCHIO IN CUCINA

Si possono trasformare in prodotti da utilizzare in cucina:
• pasta pura, che si ottiene macinando ed emulsionando con determinati macchinari i pistacchi. È molto costosa, pregiata e raffinata.
• Crema spalmabile a base di pistacchio, accompagnato però anche da altri ingredienti (latte, zucchero, grassi vegetali, aromi, anche con aggiunta di frutta a guscio). Di solito si gusta spalmata su fette di pane o nei dolci più disparati
• Pesto, è un prodotto salato con aggiunta di formaggio, aglio, olio, erbe aromatiche. Si può usare per condire la pasta
• Olio di pistacchio, molto ricercato e raro.
• Farine di pistacchio
• Pistacchi tostati e salati, usati come snack negli aperitivi.

CONTROINDICAZIONI E COSTO

Sapete perché i pistacchi hanno un costo così elevato?
Uno dei motivi è che la pianta cresce ogni due anni quindi per un raccolto continuo i produttori devono piantarne in grandi quantità in zone diverse e in momenti diversi!

Attenzione! I pistacchi andrebbero consumati con moderazione da chi soffre di obesità e (se salati) da chi ha la pressione alta. Naturalmente l’eccesso di consumo è sconsigliato anche in presenza di particolari disordini epatici o renali

VERDURA, COTTA O CRUDA?

Abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda di parlarci delle verdure.
Sicuramente sono necessarie nella nostra dieta, ma non sempre le apprezziamo e valorizziamo a dovere.
E poi c’è l’eterno dilemma: meglio cotte o crude?

VERDURA

Magari non a tutti piacciono, ma sono indispensabili nella nostra alimentazione!
Sto parlando delle verdure, naturalmente!
Non devono mai mancare sulle nostre tavole ed è un’ottima scelta abituare i bambini al consumo, fin dai primi anni di vita, questo compito è affidato naturalmente all’intelligenza dei genitori!
Esistono verdure più adatte ad essere consumate crude, altre cotte.
Anche le regole della cottura hanno un valore fondamentale, per far sì che tutti i nutrienti contenuti siano disponibili al massimo.

COTTA O CRUDA?

Le verdure contengono diverse vitamine e varie classi di antiossidanti, che reagiscono in maniera differente con la cottura, aumentando o diminuendo la propria bioaccessibilità.
Per bioaccessibilità di un nutriente si intende la sua quantità disponibile per l’assorbimento intestinale dopo essere stato rilasciato dall’alimento e dipende da se, da quanto e da come l’alimento è cucinato.
Per esempio licopene e betacarotene sono due composti che si trovano nei pomodori, nelle carote e nella zucca, che aumentano la loro disponibilità con la cottura, mentre alcune vitamine come l’acido folico e la vit C si degradano facilmente con il calore.

Fra le verdure che andrebbero mangiate crude (ma questo non significa che se vengono cotte fanno male, semplicemente si perde una buona parte dei nutrienti presenti), troviamo:
• Lattuga e varie insalate (la bollitura in acqua può determinare una perdita del 50% di vitamina C), allo stesso modo anche i sali minerali vengono dispersi se si cuoce in abbondante acqua.
• Cetriolo: presenti folati, vit C e del gruppo B, tutti elementi termolabili.
• Rucola: ricca di folati, vit C, vit K, potassio, fosforo, zinco, ferro, calcio

Verdura che può essere mangiata cotta: zucca, cavoli, zucchine, melanzane, carote, peperoni, spinaci, finocchi, asparagi.
Ma devo dire che attualmente i gusti alimentari si sono orientati anche verso il consumo di queste verdure crude, basta affettarle sottilmente, per renderle più gradevoli e più digeribili.

PROVARE PER CREDERE

Avete mai provato una bella insalata con cavolfiore, peperoni, zucchine, spinaci tutte aggiunte a crudo? Se poi aggiungete una manciatina di semi oleosi, avrete un super cibo!
Inoltre le verdure crude dovrebbero essere consumate all’inizio dei due pasti principali, perché inducono sazietà, migliorano la digestione, migliorano l’assorbimento delle sostanze nutritive, controllano l’assorbimento di zuccheri nel sangue, favoriscono un maggior consumo di verdure.