Arance della Salute, il primo appuntamento dell’anno con la Ricerca.
Quest’anno si festeggia la 30ma edizione di questa splendida iniziativa promossa dall’AIRC.
Ce ne parla oggi la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, che coglie l’occasione per parlare di prevenzione, sana alimentazione e corretto stile di vita.
Trent’anni di impegno per la prevenzione, la ricerca e la lotta al cancro!
Tre decenni durante i quali le ricerche sulla relazione tra cibo e cancro hanno fatto grandi passi in avanti.
Naturalmente c’è ancora molto da studiare e da chiarire, perché bisogna sempre progredire.
In 3000 piazze di tutta Italia sono state distribuite da splendidi volontari, reticelle contenenti 2.5 kg di arance rosse.
Le ho comprate anch’io, perché la ricerca va sempre aiutata, promossa, supportata!
Con l’acquisto delle arance si sostengono i progetti di 5000 scienziati, al lavoro per combattere questa tremenda malattia.
La relazione tra cibo, nutrizione e salute è studiata da secoli, ma la moderna ricerca sull’alimentazione è relativamente giovane.
In particolare gli scienziati utilizzano due strumenti principali:
1) ricerche epidemiologiche
2) ricerche di laboratorio
L’edizione di quest’anno è denominata “Cancro, io ti boccio” perché sono stati coinvolti oltre 800 istituti scolastici.
Un’occasione per diffondere a scuola le conoscenze sugli stili di vita salutari e il significato della ricerca scientifica.
Protagonista della campagna delle Arance della Salute è Leonardo, colpito a 13 anni da leucemia linfoblastica acuta, che è riuscito a sconfiggere grazie ai nuovi protocolli sperimentali ottenuti grazie ai progressi della ricerca.
Le arance rosse sono il simbolo della sana alimentazione, ricche di antocianine (pigmenti), che hanno dimostrato di poter rallentare la proliferazione cellulare e aumentare la morte cellulare programmata in numerosi tipi di tumore, come quelli del colon-retto o della prostata.
Le arance sono anche un simbolo della dieta mediterranea, i cui effetti positivi sulla nostra salute sono dimostrati da numerosi studi epidemiologici.
L’augurio per il futuro è quello di poter rispettare il pianeta e allo stesso tempo garantire una dieta sana ed equilibrata ai 10 miliardi di persone che popoleranno il mondo nel 2050, secondo la previsione dei demografi.
Sarà possibile? La sfida è aperta!