Nonostante il tempo incerto, le temperature si sono decisamente alzate e il corpo ci richiede più idratazione e freschezza. E cos’è meglio di una granita ghiacciata con questa prima afa di fine primavera? Una granita ovviamente! Ma attenzione a quelle che decidete di consumare: la maggior parte delle granite in commercio sono a base di sciroppi eccessivamente zuccherati che causano picchi di glicemia e insulina. Ecco i consigli dell’esperta, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda.
Frutta e verdura fresca, qualche trancio di pizza, insalate di riso e di pasta…
Ma l’estate è fatta anche di piccoli vizi, tra cui il gelato ma soprattutto la granita!
LE ORIGINI
Le radici della granita risalgono alla Sicilia tra il XIX e XII secolo. In questo periodo la regione era governata dall’impero arabo, origine di molte tradizioni siciliane tra cui la granita.
Lo Sharbat era una bevanda ghiacciata al sapore di frutta e rose, la base da cui i siciliani partirono per creare la loro tipica granita unendo succo di frutta e neve.
A Messina nacque il mestiere dei nivaroli che si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei e Nebrodi.
Una volta raccolta, la conservavano nelle niviere, delle antiche celle frigorifere che permettevano di preservarla dal calore esterno. La conservazione era possibile solamente fino ai mesi estivi quando le alte temperature iniziavano a diventare insostenibili. La neve quindi veniva trasportata fino in riva al mare dove veniva venduta per i più svariati usi.
LA GRANITA OGGI
Oggi la granita viene considerata un dolce freddo liquido e semi congelato, preparato con acqua, zucchero, succo di frutta o altri ingredienti pregiati, come caffè, mandorle o pistacchi.
Una granita a base di frutta, senza l’aggiunta di zuccheri, rappresenta l’equivalente di una spremuta, utilissima per reintegrare i sali minerali persi attraverso la sudorazione nelle calde giornate estive.
La maggior parte delle granite in commercio viene però realizzata con preparazioni zuccherate o sciroppi molto dolci e artificiali. Questo trasforma la granita in una bibita ricca di zuccheri senza alcun effetto benefico. Spesso, infatti, dopo la prima sensazione rinfrescante arriva una sete ancora più forte di quella che si aveva prima della consumazione della bevanda.
Inoltre, l’elevata quantità di zuccheri assunti da soli ha una velocità di assorbimento molto elevata. Questo causa un aumento repentino di glicemia e insulina, nemiche sia della forma fisica che della salute.
COME CONSUMARE LA GRANITA
Se siete amanti della granita, provate a prepararla in casa.
Basta aggiungere del ghiaccio tritato finemente alla vostra frutta preferita frullata, senza bisogno di aggiungere zucchero.
Se siete invece amanti di quelle granite sciroppose e zuccherine, cercate di limitarne l’assunzione e di combinarla a uno spuntino in modo tale da ridurre il carico glicemico.