Gli pseudocereali: il grano saraceno
Continua la mini rubrica sugli pseudocereali. Mercoledì 22.02.23, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda presenta il secondo protagonista di questi appuntamenti: il grano saraceno. Largamente utilizzato come sostituto nei regimi alimentari senza glutine, il grano saraceno è una fonte ricchissima di nutrienti, come proteine, lipidi e sali minerali.
Sapete qual è lo pseudocereale che, oltre a essere la base di due piatti tipici della tradizione italiana – i pizzoccheri e la polenta taragna – viene largamente utilizzato come sostituto di cereali con glutine?
I celiaci sapranno sicuramente la risposta.
Esatto, il grano saraceno.
LE ORIGINI
Il grano saraceno, o grano nero, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle poligonacee, polygonum fagopyrym. È una pianta annuale che compie il suo ciclo biologico in 80-120 giorni durante le stagioni calde, primavera ed estate.
Le condizioni ideali per la sua crescita rigogliosa sono infatti caratterizzate da un clima mite, non troppo freddo e senza sbalzi di temperatura o carenza di acqua, due fattori di minaccia alla sua sopravvivenza.
Le sue radici toccano origini antichissime, nelle lontane terre della della Siberia, della Manciuria e della Cina. Arriva in Italia nel XV secolo grazie al commercio marittimo dove trova terreno fertile in Valtellina, zona attuale di principale produzione sul suolo nazionale. I maggiori produttori europei sono i paesi dell’Est.
PROPRIETA’ NUTRIZIONALI
Il grano saraceno possiede tutte le caratteristiche nutritive di un cereale e di un legume pur non essendo, da un punto di vista botanico, né uno né l’altro. Oltre a essere fonte energetica, le sue componenti nutrizionali lo rendono un alimento raccomandato nell’alimentazione di sportivi, donne in gravidanza e anziani.
È facilmente digeribile perché ricco di amilosio e di amilopectina.
Contiene proteine di un buon valore biologico ricche di aminoacidi essenziali – come lisina, treonina, triptofano – e lipidi, sia acidi grassi saturi e sia polinsaturi.
È molto ricco di sali minerali come ferro, zinco, fosforo, potassio, selenio e rame.
Le vitamine presenti sono soprattutto la B1, la B2 e la niacina (PP).
Accanto a tutti questi nutrienti, il grano saraceno ha una preziosa componente: gli antiossidanti, come la rutina, i tannini e i flavonoidi. Questi hanno una funzione importante nel rafforzamento delle pareti capillari, migliorando il microcircolo.
CONTROINDICAZIONI
Nonostante il grano saraceno sia naturalmente privo di glutine, questo pseudocereale rimane un potenziale allergene. Allergie al grano saraceno sono principalmente diffuse in Asia, anche se studi recenti hanno dimostrato la comparsa di tale sensibilità anche in Italia.
Non perdere di vista i social di Amica Natura per scoprire una nuova ricetta che vede protagonista proprio il grano saraceno!
Non perderti il prossimo episodio sugli pseudocereali insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda mercoledì 01.03.2023.
Come Lilli e il Vagabondo
Festeggiato in tutto il mondo, il giorno di San Valentino è una celebrazione all’amore in tutte le sue forme.
Uno dei film più romantici di sempre, sia per grandi che per piccini, è Lilli & il Vagabondo in cui i protagonisti scoprono il loro affetto proprio davanti a un bel piatto di spaghetti con le polpette.
Quale miglior modo di incoronare l’amore con questo piatto iconico?
Ecco la nostra ricetta degli spaghetti alle polpette al sugo, di carne o vegetariane, dedicata a tutti gli innamorati!
❤ INGREDIENTI ❤
200g spaghetti
200g polpettine di carne bovina (o polpettine vegetariane a base di soia) Amica Natura
1 carota
1 sedano
1/2 cipolla
300g passata di pomodoro
Olio Extra Vergine d’Oliva
qb basilico, sale
❤ PROCEDIMENTO ❤
Togliere dal freezer le polpette Amica Natura, disporle su una teglia e inserire in forno preriscaldato a 200° e lasciar cuocere per circa 10 minuti.
Preparare il soffritto tagliando finemente la carota, il sedano e la cipolla. In una padella scaldare un goccio di olio Extra Vergine, quindi versare il trito di verdure e lasciar cuocere per qualche minuto. Quindi aggiungere la passata di pomodoro. Salare a piacere e lasciar cuocere per 20 minuti circa.
Cuocere gli spaghetti in acqua salata*, scolarli e saltarli nella passata di pomodoro.
Aggiungere le polpette e qualche foglia di basilico a piacere.
Impattare e servire caldo.
*per degli spaghetti sempre al dente provate la cottura passiva: buttare la pasta in acqua bollente e salata, mescolare per evitare che si attacchi sul fondo e lasciar cuocere per due minuti circa. Quindi spegnere il fornello e lasciar cuocere a fuoco spento. Aggiungere 2 minuti al tempo di cottura usuale.
Oltre ad avere una pasta sempre al dente, questa tecnica di cottura vi permetterà di risparmiare un pochino sulla bolletta!
❤ Buon San Valentino a tutti ❤
Gli pseudocereali: la quinoa
Una mini rubrica insieme alla Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda. Tre appuntamenti alla scoperta di tre pseudocereali che, negli ultimi tempi, sono diventati protagonisti delle tavole italiane: quinoa, grano saraceno e amaranto.
Scopriamoli insieme.
Sapete qual è la differenza tra riso e quinoa? Tra orzo e grano saraceno?
O tra farro e amaranto?
Avete mai sentito parlare di pseudocereali?
CEREALE O PSEUDOCEREALE?
La parola cereale non fa direttamente riferimento alla classificazione botanica, quanto all’uso che si fa di un determinato alimento.
Il termine deriva dal latino e significa appartenente a Cerere, dea della fertilità e dei campi.
I cereali appartengono per lo più alla famiglia delle graminacee. Queste piante erbacee producono frutti dai quali si ricavano farine o altri cibi.
I più conosciuti sono grano, riso, mais, avena, farro e orzo, ma vi sono anche sorgo, bulgur, miglio e tanti altri ancora. Possono essere con o senza glutine.
Gli pseudocereali possiedono numerose caratteristiche simili ai cereali, sia per il loro utilizzo e consumo che per i valori nutrizionali.
Tuttavia, gli pseudocereali provengono da famiglie botaniche diverse e hanno delle caratteristiche particolari.
I più conosciuti sono la quinoa, il grano saraceno e l’amaranto.
Questi sono naturalmente privi di glutine, quindi ottimali per le persone affette da celiachia o da gluten-sensitivity.
Oggi vediamo insieme la quinoa.
LA QUINOA
La quinoa deriva dai semi di una pianta erbaceaa appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae (come le spinaci e la barbabietola), originaria dell’America del Sud.
Questi semi contengono però saponine, glicosidi terpenici dal sapore molto amaro.
I semi vengono lavorati per rimuovere il rivestimento fibroso contenente le saponine che, altrimenti, comprometterebbero la commestibilità del prodotto stesso.
Le foglie di quinoa vengono consumate come verdura, esattamente come quelle di barbabietola e spinaci.
Purtroppo, la loro disponibilità commerciale è molto limitata.
LE CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI
Coltivata soprattutto in Boliva, Perù, Cile ed Equador, la quinoa viene raggruppata in tre categorie a seconda del colore: bianca, nera e rossa.
Ha un apporto energetico significativo fornito principalmente da carboidrati, proteine e da un piccolo apporto di lipidi. La ricca presenza di fibre rende questo pseudocereale idoneo a una dieta per diabetici, evitando la formazione di picchi glicemici.
Inoltre, contiene sali minerali con buone concentrazioni di fosforo, ferro, magnesio, calcio e zinco. Contiene anche omega3 e omega6.
La quinoa è naturalmente priva di colesterolo, glutine e istamina. Per questo motivo la quinoa è un alimento ben tollerato da tutti.
IN CUCINA
La quinoa è un alimento molto versatile in cucina, perfetta per la preparazione di piatti sani e nutrienti, sia dolci che salati.
Oltre alle classiche insalate a base quinoa, condite con verdure e proteine vegetali/animali a piacere, si possono creare polpette, hamburger, biscotti o torte!
CONTROINDICAZIONI
Le situazioni di intolleranza alla quinoa sono molto rare ma presenti.
In caso di ripetuti episodi di formazione di calcoli renali, è meglio evitare un consumo eccessivo di quinoa.
Non perdetevi una fantastica ricetta a base di quinoa che uscirà martedì 21.02 sui nostri social!
Ci vediamo mercoledì 22.02 per scoprire insieme il prossimo pseudocereale.
Amico della pelle, sorgente di vita
Oggi la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla di un frutto molto particolare che arriva da terre lontane. Conosciuto come simbolo di vita, i datteri sono ricchissimi di nutrienti che permettono di avere un effetto benefico su tutto il nostro organismo, dall’apparato digestivo a quello tegumentario. Scoprite tutti i segreti di questo frutto speciale.
Gli sportivi li consumano durante le partite per mantenere un apporto costante di zuccheri.
Le star li usano per ringiovanire e depurare la pelle.
Si trovano in Marocco, dove vengono considerati fonte di vita.
Avete capito di cosa stiamo parlando?
Dei datteri, ovviamente!
VALORI NUTRIZIONALI
I datteri sono il frutto della Phoenix Dactylifera, la palma da datteri, appartenente alla famiglia delle Palmacee. Questa pianta può raggiungere i 20 metri di altezza e i 300 anni di vita! Il nome dattero deriva dal greco Daktylos, letteralmente dito, per via della forma tipicamente lunga, ovale e stretta.
Il dattero è un frutto molto energetico.
100g (circa 10 frutti) forniscono 275 calorie, pari all’11% del fabbisogno giornaliero di un uomo adulto.
I nutrienti più significativi del dattero sono:
- Zuccheri (66%), composti principalmente da glucosio e fruttosio.
- Vitamine del complesso B, in particolare B1, B2, la B3 (niacina), B6. Queste vitamine, oltre a facilitare l’utilizzo degli zuccheri da parte delle cellule del nostro organismo, contribuiscono all’azione rinvigorente del frutto.
- Minerali: è uno dei frutti più ricchi di potassio, ferro, magnesio, fosforo, calcio. Contiene anche rame, zinco, manganese.
- Fibre vegetali, sia solubili (pectina) che insolubili, entrambe con un effetto positivo e benefico sull’intestino.
- Proteine: nonostante contenga solamente il 2% di proteine, queste sono complete e facilmente assimilabili.
PROPRIETA’ E BENEFICI
I datteri sono conosciuti per le numerose proprietà che possiedono e che sono in grado di donare effetti benefici al nostro organismo. Vediamone alcuni insieme:
- Anemia: grazie all’alto contenuto di ferro, sono utili per chi soffre di carenze del minerale o di anemia.
- Stipsi: un consumo adeguato può aiutare a combattere la stipsi. Lasciare in ammollo dei datteri per una notte intera e la mattina seguente, a stomaco vuoto, mangiare i frutti e bere l’acqua.
- Antinfiammatorio: i datteri sono utili per combattere infiammazioni alle vie respiratorie e raffreddore. Si possono bollire in acqua calda per qualche minuto, ottenendo così un decotto pronto per essere bevuto. Questo intruglio permette di combattere il raffreddore e alleviare l’infiammazione, contribuendo anche all’eliminazione del catarro grazie alle proprietà emollienti.
- Colesterolo e Digestione: adatti per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue; grazie alla presenze di fibre, migliorano la digestione.
- Energia: la presenza di zucchero naturale permette di dare energia all’organismo, soprattutto dopo periodi debilitanti a causa di influenze, cambi di stagione o forti stress fisici.
- Equilibrio: potassio e magnesio sono utili per l’equilibrio dei liquidi corporei e per la protezione del sistema cardiovascolare. Il fosforo aiuta invece le funzioni celebrali.
- Cosmesi: utile per combattere l’acne giovanile e donare tono alla pelle.
COME CONSUMARLI
I datteri vengono tradizionalmente consumati essiccati.
Anche se essiccati, è consigliabile lavarli sotto acqua corrente e asciugarli con cura prima di mangiarli. I datteri infatti hanno una superficie che attrae polvere e sporcizia.
La dose consigliata è di 2/3 datteri al giorno, preferibilmente a colazione o come spuntino.
CURIOSITA’
Gli arabi del deserto considerano l’albero di datteri come la sorgente di vita. Regala un frutto nutriente, una bevanda zuccherina che sgorga percuotendo il tronco, dona un’ombra rinfrescante. In India i datteri sono considerati un potente afrodisiaco, mentre la tradizione cristiana vede invece le foglie della palma da dattero come simbolo di pace.
Per gli Egizi la palma da dattero è considerata simbolo di fertilità e i frutti venivano fatti fermentare per fare il vino. Ancora oggi i datteri vengono utilizzati per la produzione di numerose bevande alcoliche.