ESTATE… PASTASCIUTTA SÌ, PASTASCIUTTA NO

Pastasciutta sì, pastasciutta no… come decidere?
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda nel nostro appuntamento settimanale della rubrica FOOD IS LIFE!

PASTASCIUTTA IN ESTATE

Chi l’ha detto che la pastasciutta in estate non si mangia?
Si mangia eccome!
Anzi, è il periodo in cui ci si può sbizzarrire con i vari sughi e condimenti (naturalmente quelli non “pesanti” per la digestione e non troppo ricchi in calorie), anche se secondo me la pasta per eccellenza rimane quella al pomodoro.

Esiste, secondo voi, un piatto nella nostra alimentazione che possa essere l’emblema della cucina italiana nel mondo, paragonabile alla pastasciutta?
Un piatto di pastasciutta ben cucinato, con il condimento giusto è decisamente un supporto funzionale al nostro organismo.
Ognuno ha le proprie idee, ma secondo me la “pasta al pomodoro”, può tranquillamente piazzarsi al primo posto delle preferenze di tanti di noi.
Appagante, allegra, profumata, nutriente, saziante, semplice e dispensatrice di buonumore!
E mai come in questa stagione in cui i pomodori sono quasi al culmine della loro produzione, rappresenta il modo giusto per rallegrare le nostre tavole.

IL POMODORO

Il pomodoro (solanum lycopersicum) è la pianta più diffusa tra le Solanacee, è infatti coltivato in tutto il mondo.
Fu introdotto in Europa dagli spagnoli che lo portarono dal Messico e dal Perù nel sedicesimo secolo, anche se ci sono voluti più di due secoli prima di essere pienamente accolto sulle nostre tavole.
Questo perché era molto somigliante col frutto della Belladonna, pianta tossica e velenosa.
Al contrario ora è considerato molto più di un ingrediente per le insalate o le salse.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Le proprietà terapeutiche del pomodoro si applicano a tutta una serie di malattie, così come la sua azione preventiva si esplica su certi tipi di cancro, come quello della prostata ad esempio. Per questo è universalmente riconosciuto quale alimento medicinale.
Il pomodoro fresco contiene molta acqua (quasi il 94% del suo peso), piccole quantità di carboidrati, di proteine, di grassi.
Questi nutrienti garantiscono un apporto calorico di 21 kcal/100grammi, uno dei più bassi tra i vegetali.
Il grande valore nutrizionale è determinato dall’alto contenuto di vitamine, sali minerali, e altre sostanze nutritive, fra cui spicca il licopene.
Per quanto riguarda le vitamine, la più abbondante è la vit. C, seguita da vit. B1 B2 B6, niacina e folati.
Ricco anche di potassio, magnesio e fosforo. E anche di ferro!!
Molto importante anche il contenuto di fibra che si trova nella polpa, più precisamente nella mucillagine che circonda i semi.
Grazie a questa sostanza il pomodoro ha effetto lassativo ed abbassa il colesterolo.

Contiene anche acidi malico e ossalico che conferiscono al pomodoro il suo sapore caratteristico.
Il colorante principale è un pigmento detto licopene, sostanza importantissima, appartenente al gruppo dei carotenoidi.
Ha spiccate proprietà antiossidanti, ed è utile per combattere l’invecchiamento e le malattie cardiovascolari.
Oltre che essere usati per il sugo per con dire la pastasciutta, esistono svariati modi per gustare questo dono della natura.
Il modo migliore di prepararli secondo voi?
A me piacciono tantissimo spadellati nell’olio caldissimo per pochissimi minuti… se piace, è buona cosa aggiungere dell’aglio e, naturalmente, basilico o prezzemolo alla fine della cottura.

CETRIOLO COME ESTATE

L’estate è la stagione in cui la frutta e la verdura appare sulle nostre tavole, donando colori, sapori e allegria!
Una delle verdure più utilizzate è il cetriolo.
Abbiamo scelto questo argomento per il nostro appuntamento settimanale con la dottoressa nutrizionista Chiara D’adda.

IL CETRIOLO

È estate! Alzi la mano chi non mette nelle insalate un rinfrescante cetriolo a fettine!
Oppure lo combina con succosi e rossi pomodori.
O ancora lo usa per preparare dissetanti centrifugati o un goloso Tzatziki.

Il cetriolo è il frutto di una pianta che ha origine nel sud est asiatico, più di 10000 anni fa.
Si chiama Cucumis Sativus e appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e i suoi tralci possono superare il metro di estensione.
I frutti sono lunghi da 15 a 25 cm, salvo eccezioni, e hanno un diametro di massimo 5 cm.
Si mangiano acerbi perché troppo maturi perdono la loro croccante fragranza e diventano spugnosi, giallognoli e amari.

BENEFICI

Mangiare un cetriolo è come bere un bicchiere d’acqua! Infatti è composto al 96 % da acqua. Questo non significa però che abbia uno scarso valore nutrizionale…anzi, quei restanti 10 g di materiale solido hanno un grande valore biologico e notevoli proprietà curative.
Il suo alto valore dietetico e terapeutico è dato soprattutto dal fatto che contiene minerali che hanno una azione altamente alcalina, atta a combattere l’acidosi generalizzata del nostro organismo.

Contiene: potassio, ferro, calcio, fosforo, magnesio e anche zolfo.
È quindi:
depurante, facilita cioè l’eliminazione delle sostanze di scarto dal circolo sanguigno attraverso urine e la pelle
diuretico, cioè incrementa il volume dell’urina.
alcalinizzante, cioè neutralizza le sostanze residue in eccesso prodotte dall’organismo per il troppo consumo di cibi di origine animale.
lassativo, perché ha un alto contenuto di acqua e di fibra solubile.

COME MANGIARLO

Il cetriolo si mangia solitamente crudo.
Dato che lo si coglie quando non è ancora maturo, occorre masticarlo bene per prevenire indigestioni.
È sempre meglio sbucciarlo per evitare i residui dei pesticidi usati nel caso non sia di origine bio.
Se invece avete la fortuna di avere un orto dove coltivarlo, la buccia si può benissimo tenere… anzi! La buccia si può impiegare in tante ricette e sappiate che la buccia appena appena scottata, si può aggiungere a gustose insalate.
È pure utile nel campo di rimedi medici naturali per alleviare le scottature e le irri

PIZZA FARCITA AL MACINATO

La pizza fatta in casa?
Sempre una prelibatezza!
La nostra food blogger Francesca, dalla sua pagina Instagram fra.INCUCINA, ci propone la sua versione preferita con 48 ore di lievitazione!
“Non sopporto l’attesa, ma per lei ne vale davvero la pena” dice.

INGREDIENTI

700gr farina w330
300gr farina w400
2gr lievito fresco
sale qb
mozzarella
carne macinata di bovino Amica Natura

PROCEDIMENTO

Sciogliere il lievito di birra in un bicchiere con un po’ di acqua tiepida.
Mettere in una ciotola tutta la farina e aggiungere l’acqua con il lievito e 3/4 dell’acqua totale.
Iniziare a miscelare fino a quando il composto non ha assorbito tutta l’acqua.
Inserire la restante acqua e il sale, lavorare l’impasto fino a far assorbire il tutto creando un panetto che risulterà molto appiccicoso.
Lasciarlo riposare coperto dalla pellicola per un’ora.

Procedere con le pieghe all’impasto: 4 giri di pieghe ogni 15 minuti, coprendo con la pellicola tra di esse.
Dopodiché prendere una ciotola, grande almeno il doppio dell’impasto, cospargere l’interno di olio, inserire il panetto e coprire con la pellicola.

Lasciare riposare in frigo a 4 gradi per 48 ore.
A questo punto dividere i panetti che formeranno le pizze (circa 260/290gr l’uno).
Per ogni panetto fare un giro di pieghe e formare una pallina.
Inserire i panetti in un recipiente oliato, coprire con la pellicola e attendere 3/5 ore per la lievitazione.

Preriscaldare il forno a 250º.
Adagiare l’impasto nella teglia e farcire a piacimento.
Io ho portato per mozzarella e carne macinata surgelata Amica Natura.
Adesso potete infornare per 15 minuti, sfornate, giro di olio e… BUON APPETITO!

Quale è il vostro gusto di pizza preferito? Avete mai provato la carne trita per condire la pizza?
Per me era la prima volta, ma devo dire #VOTODIECI 😍

FAVOLOSE FAVE

Lo sapete che le fave sono probabilmente il più antico legume mai coltivato?
Ebbene sì, l’umanità mangia fave da millenni!
Tutte le informazioni sulle fave ce le elenca la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda.

LE FAVE

Le fave sono il seme del frutto che nasce dalla pianta Vicia faba, un’erbacea appartenente alla famiglia delle leguminose, il cui stelo può arrivare fino ad un metro d’altezza.
Da un punto di vista botanico, il frutto consiste in un legume formato da un baccello carnoso di colore verde, lungo da 15 a 25 cm e all’interno del quale possono esserci 6- 7 semi, le fave stesse.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Hanno una notevole quantità di proteine di alta qualità biologica, carboidrati soprattutto in forma di amido e praticamente non contengono grassi. Tra le vitamine troviamo la B1, i folati (così preziosi) e la vitamina C.
Contiene anche molti minerali, ma quello più abbondante è il ferro, con una percentuale vicina a quella della carne. Si tratta di ferro non eme, la cui assimilazione è però favorita dalla contemporanea presenza della vit. C.
Sono ricche di fibre e questo contribuisce ad abbassare e stabilizzare il livello nel sangue del colesterolo. Soprattutto sono efficaci per abbassare il colesterolo LDL (quello cosiddetto cattivo).

BENEFICI

Aiutano a favorire il buon funzionamento dell’intestino e possono aiutare a contrastare malattie cardiovascolari e il diabete.
Anche il cervello ne trae beneficio, perché le fave contengono L-dopa, un precursore di alcune sostanze presenti a livello cerebrale.
Contengono manganese e, si sa, che una dieta ricca di manganese può aiutare a prevenire artrite, artrosi e osteoporosi.

CONTROINDICAZIONI

Esiste però una seria controindicazione al consumo delle fave: non devono essere assolutamente mangiate da chi soffre di favismo, patologia in cui è presente un difetto congenito di un enzima normalmente contenuto nei globuli rossi del sangue.
Questo difetto enzimatico si trasmette per via ereditaria tramite il cromosoma X.
La malattia compare dopo12-48 ore dall’assunzione di fave fresche. Nei casi più gravi circa la metà dei globuli rossi viene distrutta.
È una malattia diffusa soprattutto in Sardegna.

COTTE O CRUDE?

Si possono mangiare crude, ma attenzione, solo se fresche e tenere.
Cotte è il modo più sicuro, perché il calore neutralizza una proteina tossica detta lectina (contenuta anche in altri legumi).
Sono molto curiosa… Voi come le preparate?

LIMONE, RE DELL’ESTATE DALLE GRANDI PROPRIETÀ

Si utilizza durante tutto l’anno, ma è col caldo che il limone sale prepotentemente sul podio del vincitore!
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ci spiega le proprietà e gli usi del limone.

LE ORIGINI DEL LIMONE

Il limone è il frutto della pianta detta Citrus Limon, un alberello spinoso e sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutacee, che ha un’altezza da 3 a 6 metri.
Secondo alcuni studi è un ibrido e deriva dall’arancio amaro incrociato con il cedro.

LE PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Il componente predominante del limone è la vitamina C.
Non ha proteine né grassi e contiene circa l’8,23% di carboidrati.
Sono importantissimi i contenuti di acidi organici: acido citrico, acido malico, acetico e formico.
È ricco di flavonoidi contenuti sia nella polpa che nella buccia: esperidina e diosmina.
Contiene anche terpeni, cioè quelle sostanze che conferiscono agli agrumi il loro caratteristico aroma.
Si trovano prevalentemente nella buccia e il più abbondante è il d-limonene.

L’USO IN CUCINA

Si può dire che il limone si trova 365 giorni all’anno nei frigoriferi delle famiglie italiane.
In quanti modi si può utilizzare?
Io penso che siano infiniti!
Si va dalla più che famosa spremuta, alla limonata, ai sughi per la pasta, agli arrosti, al pesce, come condimento nelle insalate e nelle verdure lessate… persino nel sugo di pomodoro si può mettere la buccia grattugiata!
Vogliamo parlare dei dolci? Torte, crostate ecc ecc… E i gelati, i sorbetti, le granite?

Per quanto riguarda la nostra salute si sa che il limone ha un’azione antiossidante, protegge i capillari, ha azione anticancerogena.
È antianemico, migliora la fluidità del sangue, è depurante, elimina gli acidi urici.
Un vero re delle nostre cucine!

7 giugno, World Food Safety Day

World Food Safety Day
7 giugno 2022

Secondo le stime globali dell’OMS, ogni anno una persona su dieci si ammala per aver ingerito del cibo contaminato da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.
L’OMS stima che gli alimenti contaminati siano responsabili di oltre 200 malattie, dalla diarrea al cancro.
Ogni anno, 600 milioni di persone si ammalano a causa di circa 200 diversi tipi di malattie di origine alimentare. Il peso di tali malattie ricade più pesantemente sui poveri
È importante tenere alta l’attenzione sulla sicurezza alimentare a tutti i livelli, dall’agricoltura e l’allevamento, alla produzione industriale, al consumo casalingo.

L’OMG (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la FAO (Food and Agriculture Organization), richiamano l’attenzione sulla sicurezza alimentare, per sensibilizzare e promuovere azioni mirate a migliorare la sicurezza degli alimenti in tutti i settori.
Nel nostro Paese le attività di controllo per la tutela dei consumatori sull’intera filiera alimentare, dal campo alla tavola, rientrano nei compiti del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l’articolazione dei dipartimenti di prevenzione delle ASL, coordinati dagli assessorati regionali alla sanità e supportati, per le attività analitiche, dagli Istituti zooprofilattici sperimentali.
L’efficacia del sistema dei controlli ufficiali in sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare è assicurato da un’attività di audit a cascata del Ministero della salute sulle Regioni e di quest’ultime sulle ASL.

Ma non basta, dobbiamo partecipare tutti al cambiamento e essere in prima persona attivi in questa missione.
Non solo oggi, nella giornata mondiale della sicurezza alimentare, ma ogni giorno!