Come affrontare il gonfiore post Natale

Sentirsi gonfi per giorni dopo la cena della Vigilia e il pranzo di Natale è assolutamente normale. Anche vedere la bilancia che segna 2kg in più. Vi starete domandando come sia possibile ingrassare così velocemente, quando è così difficile perdere peso. Ma si può veramente ingrassare in soli due giorni?
La nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda oggi sfaterà qualche mito sul gonfiore post Natalizio e su tutte le diete fast e detox riparatrici. 

Alzi la mano chi, durante questi giorni festivi, non si è lasciato andare alle gioie della tavola.

Complice anche la compagnia di parenti e amici (e di piatti che raramente ci permettiamo di mangiare), il periodo festivo è sempre molto ricco di cibo di ogni tipologia… dolce, salato, grasso, proteico e un pesante mix di tutti.

Alzi la mano ancora una volta chi non sta provando sensi di colpa nel vedere che i jeans faticano un pochino a chiudersi ora. Ammettetelo, state cercando qualsiasi formula detox che vi permetta di sgonfiarvi in poco tempo, almeno il necessario per affrontare il cenone di Capodanno.

DIETE DETOX VELOCI, FUNZIONANO?

Diete miracolose a base di limone, mele e tisane diuretiche e digestive.

Funzionano veramente? Ma soprattutto, che effetti hanno sul nostro organismo?

Ripeterlo fino allo sfinimento non basterà, lo sappiamo. Ma proviamoci: ci vogliono ben più di due giorni per ingrassare, anche se sono stati due giorni intensi di mangiate e bevute super caloriche.

È normale sentirsi gonfi, appesantiti e costipati.
È normale anche vedere quei 2 maledetti chili di troppo sulla bilancia.
Ma non siete ingrassati: state semplicemente trattenendo molti più liquidi!

I momenti conviviali delle feste andrebbero vissuti con serenità, consapevoli sia dell’eccesso di cibo ingerito che del conseguente eccesso di nutrienti assorbiti dal nostro organismo.

Non temete: se riprenderete la vostra alimentazione quotidiana, regolare e soprattutto bilanciata, in poco tempo ritornerete al vostro peso consueto.
Infatti, per mettere un kg di grasso ci vogliono circa 7000 calorie di surplus rispetto al vostro fabbisogno quotidiano. Sfido trovare qualcuno che abbia mangiato così tanto!

RITORNARE AL PESO FORMA

Quindi keep calm and back to reality!

Abbondate con verdure e proteine in questi giorni, limitando (non eliminando) carboidrati e grassi.

Cercate di assumere molti liquidi che aiuteranno la diuresi e, di conseguenza, allevieranno quella fastidiosa sensazione di gonfiore.

Ma sapete qual è la cosa che meglio aiuta a recuperare il proprio peso forma?

Un’attività fisica regolare.
Che si tratti di corse mattutine, nuotate in piscina o di lunghe passeggiate all’aria aperta, il movimento fisico è essenziale per recuperare in fretta la tonicità e per sentirci in forma.

Quindi niente scuse! Mettete le vostre scarpe da ginnastica e preparatevi per il cenone di Capodanno.

Panettone o pandoro?

Oggi la nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci mette di fronte a uno dei dilemmi natalizi più grandi. Panettone o pandoro? Questi due prodotti dolciari da forno sono squisiti e…ricchi di burro! Ma sapete quali sono le principali differenze tra i due? Leggete l’articolo e schieratevi!

Imperatori delle festività, protagonisti delle tavolate natalizie e delle colazioni seguenti.
Sono così buoni e gustosi che rappresentano uno dei quesiti principali del menu natalizio (e non solo): pandoro o panettone?
Al di là di preferenze personali, marche e diversi gusti e farciture, vi sono alcune differenze nutrizionali fondamentali fra i due tipici dolci di Natale.

La più evidente all’occhio?

Il panettone tradizionale contiene più uova e ha una pasta costellata da canditi e uvetta.

Ci sono altre differenze sostanziali.
Scopriamole insieme.

IL PANETTONE

Prodotto dolciario da forno a pasta morbida, il panettone è fatto con lievito madre e deve lievitare per circa 2-3 giorni.
La base è rotonda, mentre la superficie presenta una crosticina screpolata e tagliata in modo caratteristico.

Gli ingredienti principali sono farina di frumento, zucchero, uova di categoria A, materia grassa butirrica, uvetta e scorze di agrumi canditi.
Il produttore può aggiungere in modo facoltativo ulteriori ingredienti.
Alcuni dei più utilizzati sono: latte e derivati, miele, burro di cacao, zuccheri, lievito, aromi naturali, conservante acido sorbico e sorbato di potassio, e aromi fruttati.

Ma quante calorie possiede una porzione di questo agglomerato delizioso di ingredienti?

Il panettone possiede tra le 330 e le 360 calorie ogni 100 grammi.

CURIOSITA’

Sapete perché si chiama Panettone?

Il nome deriva dal taglio del burro sciolto nelle vecchie latterie di paese. Il burro sciolto in grande quantità veniva tagliato secondo le necessità del cliente che ne acquistava quindi, dal grande blocco, un singolo panetto: il panettone.

Questi pani di burro avevano una forma conico-cilindrica che richiama il nostro tipico dolce milanese.

IL PANDORO

La prima differenza sostanziale che possiamo notare è la durata del processo di lievitazione.
Se il panettone lievita per circa 2-3 giorni, l’impasto del pandoro ha una lievitazione massima di 36 ore.

La seconda differenza visibile riguarda la forma caratteristica del dolce: un tronco di cono con sezione ottagonale, la superfice soffice (non crostosa come quella del pandore), una struttura setosa e morbida con una alveolatura minuta e uniforme.

L’aroma del pandoro è inconfondibile: una volta aperto, burro e vaniglia riempiono subito le narici.
Il pandoro in effetti contiene grandi quantità di burro e aromi di vaniglia/vanillina.

Il burro viene inserito con la sfogliatura, mentre nel panettone è inserito direttamente null’ultimo impasto. Il pandoro inoltre ha una pasta più gialla, è più morbido e dolce, richiama quasi l’impasto della brioche.

Ma quante calorie possiede l’amico più burroso del panettone?

Il pandoro può arrivare a 410 calorie ogni 100 grammi.

CURIOSITA’

Il nome deriva dal veneto Pan de Oro.
Il brevetto del dolce natalizio venne depositato da un certo Domenico Melegatti al ministero dell’agricoltura il 14 ottobre 1894.

PANDORO O PANETTONE?

Entrambi i dolci hanno un elevato contenuto calorico che, insieme alla tipologia di ingredienti di cui sono costituiti, li escludono dai cibi considerati dietetici.

Chi vince quindi la sfida?

Se guardiamo all’attentatore alla linea, il pandoro è sicuramente il vincitore. Ma se siete dalla sua parte, non preoccupatevi: Natale viene solo una volta l’anno!

Il trucco per non rinunciare a questi peccati di gola?

Ridurre le calorie del pranzo o della cena, limitare la porzione del pandoro o panettone e aumentare l’attività fisica prima, durante e dopo le feste.
Sicuramente una fetta di pandoro o panettone non vi farà ingrassare!

Voi quale preferite?

Una zuppa, mille zuppe

Le temperature rigide mettono a dura prova il nostro corpo. Per sostenerlo e confortarlo, la nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda consiglia di cimentarsi in cucina per realizzare il comfort food autunnale-invernale per eccellenza: la zuppa. Scoprite i benefici e le numerose ricette. 

Rimedi contro le temperature rigide e l’avvicinarsi della stagione invernale?
Una zuppa calda e fumante, pronta a riscaldare corpo e mente.

COMFORT FOOD DELLA STAGIONE FREDDA

Comfort food per eccellenza della brutta stagione, le zuppe sono in grado di regalare un momento di pace sia per la mente che per l’organismo.

La loro stessa preparazione assume l’aspetto di un rituale rilassante… Pensate al rumore della zuppa che sbolle, il vapore che esce dalla pentola e il profumo che ne viene rilasciato, che riempie la cucina e le narici.

Ma sapete qual è l’aspetto più bello delle zuppe?

Sono estremamente versatili.

Il vostro palato non si stancherà mai perché potrete mettere tutta la fantasia che volete per creare nuove ricette.

Aromi, profumi e gusti sempre diversi, in grado di conservarsi per più giorni e pronti a scaldarvi il cuore all’occorrenza.

PROPRIETA’ E NUTRIENTI

Le zuppe sono ricche di nutrienti con effetti benefici sul nostro organismo.

Sali minerali, vitamine, fibre, proteine, antiossidanti sono solo alcuni dei nutrienti che apportano al nostro corpo.

La parte migliore sapete qual è?

Sono leggere ma sazianti, ottime alleate di un regime alimentare dimagrante soprattutto se si monitora attentamente il condimento. Per renderle ancora più leggere, è meglio evitare l’aggiunta di pasta o riso che aumenterebbero consistentemente l’apporto calorico.

MILLE ZUPPE

Per arricchire la vostra zuppa potete accompagnarla con fette di pane tostato o crostini fatti in casa. Il contrasto di consistenze stimola infatti sensazioni sorprendentemente piacevoli per il palato.

Se siete tra i più golosi, aggiungete una spruzzata di Olio Evo e Parmigiano Reggiano a piacere.

Per insaporirle ulteriormente, potete anche aggiungere uno spicchio d’aglio, toccasana per la salute. A fine cottura, aggiungete un pizzico di curcuma… sorprenderà i vostri ospiti!

Per la stagione autunnale-invernale potete provare ricette diverse, ottime ma soprattutto salutari. Le nostre zuppe preferite sono a base di:

  • Patate e porri
  • Zucca e/o zucchine
  • Cipolle e pane raffermo
  • Sedano rapa
  • Lenticchie
  • Cavolo nero
  • Cavolfiore
  • Carote e patate
  • Fagioli e castagne
  • Farro e ceci

Il segreto per la zuppa perfetta?

Tanta fantasia e un pizzico di amore!

Una dieta…”ferrea”!

Sapete quanto è importante il ferro per il nostro organismo? Dove possiamo trovarlo naturalmente negli alimenti che ingeriamo?
Il nostro organismo è in grado di assorbire il ferro da ogni alimento?

In questo contributo, la Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla di questo importante minerale, della sua composizione e delle possibili risposte del nostro corpo di fronte a una sua carenza.

COS’È IL FERRO

Il ferro è l’elemento chimico di numero atomico 26.
La sigla è FE.

Nel corpo umano è un componente fondamentale dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno ai polmoni, e della mioglobina, la proteina che rifornisce i muscoli di ossigeno.

Ma non solo.

Partecipa all’attività di molti enzimi, alla produzione di alcuni ormoni e del tessuto connettivo.

Nel corpo umano è uno dei minerali presenti in quantità più elevate ed è quindi di fondamentale importanza avere un’assunzione corretta e livelli perfetti.

Una carenza, infatti, potrebbe evolvere in determinate patologie, come l’anemia o, semplicemente, la stanchezza.

COME ASSUMERE FERRO

L’alimentazione è il nostro fornitore primario di questo prezioso e indipensabile minerale.

Possiamo distinguere due tipologie di ferro.

Il primo è quello emico, contenuto negli alimenti di origine animale – come carne, pesce, molluschi e crostacei. Ne sono molto ricchi il fegato e le sardine.

Il secondo è quello non emico, contenuto negli alimenti di origine vegetale. Questo si trova in moltissimi alimenti come legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie e lupini), semi di zucca, cioccolato fondente e cereali (riso, mais, frumento, orzo, avena, quinoa e segale).

Ne sono ricchi anche frutta e verdura – come spinaci, cicoria, biete, lattuga, pomodori, cavoli, cavolo riccio, broccoli, avocado, lamponi, fragole e banane – e frutta secca a guscio – come nocciole, mandorle, pistacchi e noci.

ASSORBIMENTO DEL FERRO

Il ferro non emico, contenuto negli alimenti di origine vegetale, è di più difficile assorbimento rispetto a quello emico, presente nei cibi di origine animale.

Per facilitarne l’assorbimento, si può abbinare la sua assunzione ad alimenti ricchi di vitamina C, aggiungendo, per esempio, limone su verdure crude o legumi – anche su carne e pesce è ottimo – o consumando un kiwi a fine pasto.

Inoltre, la presenza di fitati nei legumi e cereali integrali, può ostacolarne ulteriormente l’assorbimento. Per ridurre la presenza di fitati, è sufficiente lasciare i legumi a bagno in acqua calda con limone per qualche ora prima di cuocerli.

Anche alcuni fattori esterni possono inibire l’assimilazione del ferro.

Latte, latticini e alimenti ad alto contenuto di tannini, come caffè, tè, vino e cioccolato, possono infatti avere un’azione ostacolante nel processo digestivo di questo minerale. È quindi consigliato consumarli in un altro pasto, lontano dal momento si assunzione di ferro.


Voi come integrate il ferro nella vostra alimentazione?

FOOD – Speciale Carni Surgelate

Un inserto dedicato al crescente mercato della carne surgelata. Anche per questa edizione la rivista FOOD, una delle testate più importanti del settore alimentare, ha raccolto le testimonianze delle aziende più importanti di questa realtà. Amica Natura è stata selezionata come una delle aziende leader di un settore che sta acquisendo sempre più rilevanza grazie alle caratteristiche qualitative e di riduzione del food waste. Scopri l’anteprima dell’intervista con il CEO&Presidente di Amica Natura.

Negli ultimi anni, il valore del surgelato ha avuto una crescita costante. Sofisticate tecniche di surgelazione permettono oggigiorno di preservare non solo la qualità degli ingredienti, ma anche i valori nutrizionali. Questo garantisce da una parte di esaltare il gusto di un prodotto, in modo tale da poter soddisfare le preferenze di un consumatore sempre più esigente.  Dall’altra, di proporre un prodotto di alta qualità a un consumatore sempre più attento.

La crescita del consumo dei surgelati è inoltre legata a una scelta salva spreco. Il prodotto surgelato ha infatti una shelf life maggiore e si adatta a un consumo dilazionato: si preleva dalla confezione la parte che si desidera consumare e il resto lo si ripone nel freezer.

Renato Bonaglia, CEO&Presidente di Amica Natura, ci parla dell’importanza della crescita del surgelato che ha caratterizzato gli ultimi anni. In questo speciale per la rivista FOOD, si concentra sulla carne surgelata e sul suo valore, specialmente nei servizi di ristorazione e nel settore Horeca.

Qui sotto un’anteprima dell’intervista:

Qual è il target di consumatore a cui punta l’azienda?  

Puntiamo da sempre a un consumatore attento, consapevole dei valori del prodotto surgelato ma molto attento anche al rapporto qualità/prezzo. La situazione attuale ha visto un aumento straordinario dei prezzi delle materie prime, degli imballi, dei trasporti, dell’energia elettrica, tutti fattori che concorrono nel processo di produzione e vendita.

Avete in programma di lanciare novità di prodotto nei prossimi mesi?

Il reparto R&D di Amica Natura è da sempre attivo nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti in grado di soddisfare un consumatore sempre più attento e bisognoso di servizio. Vi sono diversi progetti che riguardano le nostre gamme tradizionali di polpette e che vedranno la luce nel 2023.

Quali sono gli elementi distintivi della vostra filiera?

Amica Natura utilizza materie prime provenienti unicamente da fornitori selezionati e fidelizzati a garanzia di una sicura origine. I reparti Qualità e R&D garantiscono il mantenimento di questi standard a tutela di un consumatore sempre più attento.

 

Non perderti l’intervista completa.

 


CEO&Presidente di Amica Natura

 

Risponde alle domande Renato Bonaglia
CEO & Presidente di Amica Natura

 

 

 


 

Amica Natura vola a Chicago

Anche quest’anno Amica Natura, insieme al gruppo IFFH, ha deciso di prendere parte al PLMA 2022, la fiera dedicata al mondo delle PL (Private Label). Oltre ai prodotti preferiti dalla clientela nazionale e internazionale, Amica Natura presenterà novità rilegate al settore diete sostitutive, concentrandosi in particolar modo su alternative vegetariane e plant based alla carne. 

PLMA 2020 – AMSTERDAM 

Sono passati due anni dall’ultimo PLMA – World of Private Label, fiera annuale dedicata a tutte le Private Label.

L’ultima edizione fu ad Amsterdam nel 2020. Amica Natura, Appetais, Farma&co e Cucina Pianta si presentarono per la prima volta come una grande famiglia sotto il nome di IFFH, Italian Frozen Food Holding.

Un passo che ha voluto lanciare un messaggio importante: siamo un gruppo strutturato con 5 siti produttivi, 4 in Italia e 1 negli Stati Uniti. Siamo appassionati, curiosi e uniti nel raggiungimento di un obiettivo comune: portare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.

I VALORI CHE FANNO VOLARE AL PLMA 2022 – CHICAGO

Ed è proprio questo lo spirito che ci unisce ancora nella nuova edizione 2022 del PLMA. Questa volta voleremo a Chicago, lontani da casa ma allo stesso tempo vicini. Con il supporto della nostra sede a Elk Grove Village, lo stand presenterà le innovazioni vegetariane e plant based di Amica Natura.

CEO&Presidente di Amica Natura

Dalle ricette classiche, come panzerotti, alle più innovative, a base di cavolfiore e proteine vegetali, Amica Natura vuole dimostrare l’attenzione alla qualità e alla ricerca che caratterizza il lavoro aziendale da più di 30 anni. Un lavoro che si basa su solide fondamenta rafforzate dall’esperienza di un team di persone fantastico, che ha saputo rendere onore  a una delle tecniche di conservazione alimentare più antica che ci sia.

La surgelazione permette di preservare non solo la qualità gustativa degli alimenti, ma anche di nutrienti e valori nutrizionali. Per legge, inoltre, i prodotti surgelati non contengono conservanti o additivi artificiali.

Si tratta della tecnica che permette di ridurre al meglio lo spreco alimentare. Una volta aperto e selezionata la parte che si desidera consumare, il prodotto restante può essere rimesso tranquillamente nel freezer.

Sono questi i valori che accompagneranno Amica Natura anche a Chicago.

I PRODOTTI PRESENTATI

Panzerottini Amica Natura

Tra i prodotti presentati troverete:

  • Panzerottini pomodoro e mozzarella
  • Cauliflower Sliders
  • Cauliflower e Cheddar Tots
  • Arancini Gluten Free (Lemon Zest e Zafferano, Funghi, Piselli e Feta)
  • Mac&Cheese Nuggets

Accanto ai prodotti firmati Amica Natura, troverete quelli più identificativi dei brand del gruppo.

Cucina Pianta porterà i piatti icona della tradizione italiana 100% plant based, come lasagne, parmigiana e spaghetti con polpettine di bovino.
Appetais presenterà i ready meals a base di pesce più venduti, come il sugo allo scoglio e la zuppa di pesce.
Farma&co, accanto a pane (ciabatte, filoncini e rustiche) e pizze tradizionali (margherita e base), proporrà una gamma a base cavolfiore che include pizze, flatbread e mini flatbread, tutto rigorosamente Gluten Free.


                                                                                                                 


Non perdetevi l’occasione di scoprire le nuove proposte firmate IFFH. Se passate a Chicago, ci trovate agli stand 1738-1739.

Vi aspettiamo numerosi!

 

 

RUBINO D’AUTUNNO

Anche oggi la nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci svelerà le proprietà nascoste dietro le meraviglie della natura. Scopri proprietà, benefici e curiosità della melagrana, frutto ottobrino e novembrino che ci stupisce sin dalla sua conformazione anatomica.


Un frutto dalla particolare configurazione anatomica che spesso ne scoraggia il consumo. Grani rosso rubino che arricchiscono insalate e centrifughe mattutine.

Avete capito di cosa stiamo parlando?

Della melagrana ovviamente!

La melagrana è un scrigno di piccoli diamanti super potenti che coronano la nutrigenomica, la disciplina scientifica che studia i rapporti tra nutrizione e genoma.
Un frutto ricco di sapore e quasi portentoso per il benessere del nostro organismo al massimo delle sue potenzialità nei mesi di ottobre e novembre.

ORIGINE

Il melograno, punica granatum, è una pianta che appartiene alla famiglia delle Punicaceae o Lythraceae. Originario dell’Iran e del Medio Oriente, il melograno è da sempre presente nella macchia mediterranea.

Gli antichi romani importarono il melograno dalla Tunisia scoprendone sin dall’inizio i benefici e l’uso terapeutico. Si diffuse quindi in tutta Italia come simbolo di prosperità.

Il suo nome deriva dal latino malum granatum, letteralmente mela con semi, e in diverse religioni e culture ha assunto diversi significati simbolici, come simbolo di vita e fertilità, ma anche di potere, sangue e morte.

I GRANI E IL LORO SUCCO

I grani o chicchi, in termine scientifico arilli, sono molto succosi e hanno un sapore asprigno e dolce allo stesso tempo.

Una volta spremuti si trasformano in una gradevole bevanda ricca di antiossidanti e sali diuretici.

Il consumo di succo di melagrana aumenta inoltre la digeribilità di molti alimenti, come insalata, carne e pesce.
L’abbinamento della melagrana, frutto alcalinizzante, con le proteine animali contrasta la formazione di scorie acide che favoriscono l’infiammazione dei tessuti.

VALORI NUTRIZIONALI E BENEFICI

100g di melagrana (considerando solamente la parte edibile, quindi i grani) apportano 63 calorie.

I grani sono ricchi di vitamina A, C e B, di potassio e fosforo, nutrienti che concorrono a potenziare il sistema immunitario. Grazie ai loro principi attivi, ci preparano inoltre ad affrontare l’inverno e a prevenire i classici malanni stagionali con un’azione simile a quella di un vaccino.

Da poco tempo si è scoperto che la massiccia presenza di antiossidanti e fitoestrogeni presenti nella melagrana hanno un’azione riequilibrante sul sistema ormonale e immunostimolante.

Studi recenti hanno confermato la funzione regolatrice della melagrana sugli sbalzi di umore tipici della menopausa e sul rafforzamento delle ossa.

Una ricerca dell’Università del Wisconsin ha inoltre rilevato come il consumo di melagrana è potenzialmente in grado di agire come scudo contro le cellule cancerogene in caso di tumore alla prostata.

IL SUPERPOTERE

La principale attività della melagrana sul nostro organismo riguarda gli effetti su cuore e arterie.
Grazie al consistente contenuto di flavonoidi, il frutto è un ottimo protettore di vasi sanguigni, preservandone l’elasticità e prevenendo malattie cardiovascolari.

Per usufruire al massimo di questi benefici, è consigliabile consumarla sotto forma di succo fresco, ottenuto dalla spremitura del frutto stesso.


La melagrana non porterà solamente nutrienti super potenti nella vostra dieta, ma anche colore e allegria sulla vostra tavola!

Cosa aspettate? Non lasciatevi sfuggire questa meraviglia della natura.

 

Il frutto degli dei

I mesi autunnali sono ricchi di alberi che ci donano frutti particolari ma estremamente ricchi da un punto di vista nutrizionale. La Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci parla oggi dei cachi, frutti dalle dimensioni di una mela che si distinguono per un colore molto acceso che spicca tra gli alberi spogli. Scoprine valori nutrizionali e benefici. 

Arancioni o rosso brillante che siano, i cachi evocano l’immagine di un fuoco ardente proprio per i loro colori accesi.
Il loro nome scientifico deriva dal greco, diospyros kaki, ma noi siamo abituati a chiamarli con il nome giapponese kaki o semplicemente cachi.

LE ORIGINI

Il nome scientifico della pianta deriva dal greco diospyros, frutto degli dei. È una pianta esotica della famiglia delle Ebenacee, importata dall’Asia verso la metà dell’Ottocento ed originaria delle regioni calde della Cina.

Nei primi del Novecento la coltivazione di cachi si diffonde principalmente in Romagna e Campania, dove ancora oggi si hanno coltivazioni significative.

Si narra che il primo albero in Italia fu coltivato nel giardino di Boboli a Firenze nel 1871.

PROPRIETA’ E BENEFICI

Lo sapete che il caco è un valido aiutante del sistema immunitario?

Ricchissimi di betacarotene, vitamina C e sostanze ad azione antiossidante, i cachi sono dei validi aiutanti del sistema immunitario.
Possiedono inoltre proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti.

Contengono pectina e mucillagine, carboidrati complessi che danno alla polpa la caratteristica consistenza gelatinosa.

Proprio grazie a queste sostanze, alla sua componente in fibre, acqua e zuccheri, sono un ottimo alleato della regolarità intestinale.

VALORI NUTRIZIONALI

100g di cachi apportano circa 65kcal e 16g di zuccheri.

La componente zuccherina relativamente bassa (non tanto distante da quella dei mandarini, per esempio), rende questi frutti degli ottimi alleati in un regime dimagrante ipocalorico. Inoltre la loro componente di fibre ha un ruolo di regolazione nell’assorbimento degli zuccheri.

E’ ammesso quindi il consumo anche da parte dei diabetici che lo possono mangiare tranquillamente e, anzi, possono beneficiare della loro azione positiva sull’apparato digerente, usufruendo anche dei carotenoidi e del ferro presente in questi frutti.

CONTROINDICAZIONI

Non vi sono particolari controindicazioni legate al consumo di questo frutto.

In caso di colite o sindrome del colon irritabile è consigliabile limitarne il consumo.
I cachi possono infatti accentuare la sensazione di gonfiore o di fastidio legate a queste patologie.

 

Voi come li consumate? Tali e quali o vi cimentate in nuove ricette?

Budino di cachi e cacao? Porridge cachi, avena e cannella?

Insalata di cachi grigliati, rucola, finocchi e mandorle?

Pane integrale tostato con ricotta e crema di cachi?

Siete più creativi?
Fateci sapere le vostre ricette!

Via libera alla zucca!

La zucca è uno degli ortaggi maggiormente legato a miti e leggende storiche. Un ortaggio che si presenta in varie forme e colori, ma che rimane ricco di proprietà e benefici per il nostro organismo. La nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda ci svela alcuni misteri legati alla zucca. 

 

Morbida o soda, arancione intenso o color pastello, liscia o rugosa che sia, la zucca è la regina dell’autunno.

Nonostante sia possibile trovarla sugli scaffali dei supermercati tutto l’anno, è sempre meglio rispettare la stagionalità degli alimenti che la natura ci offre, anche a seconda dell’area geografica in cui si vive. Meglio fare quindi il pieno di zucca ora!

LE ORIGINI

La zucca è stata importata in Europa dai coloni spagnoli americani. Le sue origini sono incerte, ma alcune testimonianze dimostrano come la storia della zucca inizia più di 8000 anni fa.

Sin da subito trovò in Italia un ambiente di crescita ideale, tanto che già i romani ne esaltavano le qualità.

Ma i romani antichi mangiavano zucche ?

Sì, ma non delle specie e del genere che consumiamo oggi. La storia della zucca in Italia, infatti, si discosta dall’immaginario comune di un ortaggio più o meno sferico dal colore arancione intenso.

La storia della zucca in Italia inizia grazie alla lagenaria (Lagenaria siceraria), una specie di zucca caratterizzata da un frutto cilindrico e allungato.

ZUCCA IN TUTTE LE FORME

La zucca appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. Esistono specie diverse, come maxima, pepo, moschata, ficifolia, argyrosperma, e svariate forme. Possiamo trovarla sferica, ovale, schiacciata, a bottiglia. La buccia può essere arancione, verde, gialla o violacea, liscia o molto rugosa e bozzoluta.

In commercio è possibile trovare anche le zucche decorative, non commestibili, perfette per creare centrotavola, composizioni naturali o per decorare la casa a tema Halloween.

PROPRIETA’, BENEFICI E VALORI NUTRIZIONALI

Da un punto di vista fitoterapico, la zucca ha proprietà ipotensive, diuretiche, lassative e anche antitumorali.

Può essere un alleato in caso di disturbi allo stomaco, disturbi renali, malattie delle coronarie e arteriosclerosi.

La zucca è una miniera di caroteni, provitamina A, vitamina C, vitamine del gruppo B. Ricca di fosforo, ferro, magnesio e potassio, calcio. Contiene fibra solubile che permette di avere un effetto saziante sull’appetito.

Attenzione a non eccedere nel consumo di zucca. Nonostante abbia un apporto calorico basso, circa 26 kcal per 100g, ha un indice glicemico abbastanza elevato.

ZUCCA IN CUCINA

La zucca è comunemente usata nella cucina di svariate culture, inclusa quella italiana.

Gli usi in cucina della polpa sono innumerevoli: al forno, al vapore, nel risotto, nel minestrone, nel ripieno dei tortelli, come hummus, flan, vellutate e anche in altri mille modi, tutti lasciati alla fantasia di chi si cimenta in cucina.

Anche la buccia, accuratamente lavata, può essere tranquillamente mangiata, perché ricca di nutrienti portentosi.

Oltre alla polpa si possono consumare i semi, uno degli alimenti con maggior contenuto di arginina. Questi vengono utilizzati come rimedio fitoterapico, ad esempio, nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna.

Dai semi di zucca si ricava, per spremitura a freddo, un olio ricco di acidi grassi polinsaturi. Quest’olio possiede un aroma che ricorda quello di noce o nocciola e un colore verde intenso. Da usare solo a crudo, mi raccomando!

È un olio molto apprezzato anche in cosmetica.

CURIOSITA’

La zucca più grande mai coltivata ha raggiunto il peso record di 1147 kg…più di una tonnellata.

Negli Stati Uniti sono diffusissime le lattine di zucca cotta al vapore e ridotta in purè, utilizzata principalmente come base per preparare la tipica Pumpkin Pie, la classica torta del Thanksgiving americano, la festa del  Ringraziamento, che cade ogni ultimo giovedì del mese di novembre.

Tuttavia è sempre meglio consumare il prodotto fresco…tanto sapore e salute in più!

 

 

 

Forti come Braccio di Ferro

Son Braccio di Ferro, yes!
Gironzolo, navigo con i marinai,
mi chiamano anche Popeye.
E se sono debole mando giù…?

Avete capito di cosa parleremo oggi?

…spinaci a quintali, glup glup!

Esatto, gli spinaci!

Oggi cercheremo di analizzare meglio questo ortaggio, di capirne benefici, proprietà ed effetti sull’organismo. Ma soprattutto cercheremo di rispondere a una delle questioni più dibattute su queste foglie verdi: sono davvero capaci di donarci forza ed energia?

Leggi l’approfondimento della nostra Dott.ssa nutrizionista Chiara D’Adda e scopri i falsi miti sugli spinaci.

LE ORIGINI

Lo spinacio è una pianta erbacea della famiglia delle Chenopodiacee. Il suo nome deriva dal persiano aspanahk, letteralmente “incrociato con la spina”.

Noti fin dall’antichità, sono originari della Persia. Giunsero in Cina grazie al Re del Nepal e arrivarono in Spagna, intorno all’anno 1000, grazie agli Arabi.
Si sono poi progressivamente diffusi negli altri Paesi europei e sono entrati a far parte della cucina principalmente come contorno.

Oggi, in Italia, la coltivazione degli spinaci è diffusa soprattutto in Toscana, Lazio, Campania, Marche, Veneto, Piemonte e Puglia.
Si può distinguere lo spinacio adulto e il baby-spinacio, ottenuto in serra e ottimo per le insalate.

COME CUCINARE GLI SPINACI

Gli spinaci sono un alleato prezioso per chi, in questo periodo, vuole mangiare verdura di stagione.

La loro coltivazione avviene in diversi periodi dell’anno ed è quindi possibile trovarli freschi da ottobre fino all’inizio della primavera.

Possono essere consumati:

  • Crudi. Quando le foglie sono tenere e fresche, si possono mescolare nelle insalate o mangiarle abbinate con parmigiano e noci. Provate anche ad aggiungerle a un’insalata di arance: la vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro.
  • Cotti. Per evitare una perdita eccessiva di vitamine e minerali, è meglio optare per una cottura a vapore.
  • Succo fresco. La dose raccomandata è mezzo bicchiere al giorno prima di pranzo. Per creare un centrifugato più ricco, si possono aggiungere anche altre verdure.
  • Surgelati. Hanno solamente una piccola perdita di vitamina C e hanno il vantaggio che sono disponibili tutto l’anno con una shelf life nettamente superiore.

LE PROPRIETA’ NUTRIZIONALI

Gli spinaci sono ortaggi poco calorici: hanno un valore di 22 calorie ogni 100 gr.

Sono ricchi di vitamina A e di acido folico; presenti anche vitamina K, vitamina E, clorofilla e riboflavina (vitamina B2).

Hanno un alto contenuto di nitrato, una sostanza che pare aiuti ad aumentare la forza dei muscoli, e contengono luteina, utilissima per la salute degli occhi.

Sono ricchi in rame, fosforo, zinco, calcio, potassio, ferro.

Grazie all’elevato apporto di fibre, stimolano il senso di sazietà e combattono la stipsi (stitichezza).
Contengono inoltre tilacoidi, sostanze che riducono l’assorbimento di grassi e carboidrati.

Infine, pare che consumare una porzione giornaliera di spinaci possa aiutare a rallentare il processo del declino cognitivo.

Quindi, mangiare una porzione di spinaci al giorno ci rende davvero forti come Braccio di Ferro?

FORTI COME BRACCIO DI FERRO?

Delusione delle delusioni, gli spinaci contengono solo 3mg di ferro per 100grammi di prodotto crudo.

Il ferro contenuto negli spinaci si trova in una forma difficile da assorbire per il nostro organismo.

Gli spinaci sono in grado di diminuire la sensazione di stanchezza, hanno numerose proprietà benefiche sul nostro organismo, ma non di certo per il loro apporto di ferro.

CONTROINDICAZIONI?

Gli spinaci sono ricchi di acido ossalico, controindicato nei casi di:

  • litiasi renale (calcoli)
  • osteoporosi
  • fratture ossee (l’acido ossalico limita fortemente l’assorbimento del calcio).

 

A voi piacciono gli spinaci ? Come preferite cucinarli ?