INVITO MARCA TRAINING PROGRAMME
GIOVEDÌ, 28 OTTOBRE 2021 ore 11.00
MARCA TRAINING PROGRAMME
Si svolgerà a Bologna Fiere il workshop di formazione, organizzato da Marca in collaborazione con IRI, INTL e International Private Label Consult (IPLC): “SALUTE E TRANSIZIONE: carne, prodotti “free from” e prodotti “plant based” per i consumatori flexitariani”.
Un’occasione per esaminare il trend di crescita dei consumatori “flexitariani”, cioè coloro che intendono seguire una dieta equilibrata in termini di varietà, salute e sostenibilità.
Una tendenza significativa in tutta Europa che sta aprendo la strada a un cambio del “paradigma esclusivista” dell’alimentazione, ancora oggi rappresentata da nicchie di mercato.
Varietà e flessibilità costituiscono anche due requisiti della dieta mediterranea, la più celebrata e raccomandata in tutto il mondo, anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), per una nutrizione biodiversa a favore della salute e dell’ambiente.
Amica Natura da tempo lavora alla linea Plant Based per garantire al consumatore che ne fa richiesta, prodotti alternativi ai tradizionali.
Renato Bonaglia sarà ospite, per presentare come l’azienda si sta muovendo in questo settore, in termini di innovazione, ricerca e sviluppo e commerciale.
IL PESCE AZZURRO, PERCHè FA BENE
Tutti i nutrizionisti raccomandano di introdurre nell’alimentazione il pesce.
Ma sapete il perché?
Lo abbiamo chiesto alla dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda!
IL PESCE AZZURRO
Sapete che il pesce viene distinto in due categorie?
Pesce bianco e pesce azzurro, e ciascuna categoria possiede delle caratteristiche peculiari.
Oggi vi parlo del pesce azzurro.
L’aggettivo azzurro si riferisce al colore blu del dorso del pesce ed è una dicitura generica.
Infatti i pesci possono anche avere una livrea verde scuro o leggermente bruna, oppure una colorazione ventrale argentea.
Tutti i pesci azzurri hanno un corpo affusolato, muscoloso ed evoluto per nuotare velocemente e ininterrottamente.
La maggior parte del pesce azzurro, quello destinato ad un consumo frequente, è di piccola o media taglia e si nutre di organismi di origine animale.
Ecco alcune caratteristiche che li contraddistinguono:
• Aroma e sapore molto intenso.
• Assenza di squame
• Buon rapporto qualità /prezzo
• Facile reperibilità nel mar Mediterraneo, quindi è un prodotto ittico sostenibile e che non rischia l’estinzione.
• La pesca utilizza tecniche e metodi a basso costo.
SALUTARE PERCHÉ RICCO DI OMEGA3
Il pesce azzurro è un vero toccasana per il corpo e per la mente.
Secondo alcuni recenti studi, basterebbe consumarlo almeno una volta a settimana per vedere i primi effetti positivi sulla salute.
Ciò è dovuto all’elevato contenuto di omega3, che sono grassi insaturi, cioè grassi buoni.
Gli studiosi hanno riscontrato che il consumo di pesce azzurro protegge gli anziani dalla demenza senile e previene l’ictus, proteggendo vene e arterie.
Per i diabetici è prezioso in quanto previene complicanze cardiovascolari, ma soprattutto è proprio un alleato contro l’insorgenza del diabete di tipo 2.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI
Il pesce azzurro, oltre alla ricchezza di omega 3, contiene molti sali minerali, come calcio, zinco, selenio, ferro potassio, iodio e fosforo.
Contiene anche vitamine, in particolare vitamina A, vitamina D e vitamine del gruppo B, oltre che proteine.
Una volta i piatti preparati con tali specie di pesce erano spesso considerati “cucina povera”, un termine oramai passato in disuso.
Vediamo se siete bravi… sapete i nomi dei principali pesci azzurri?
E avete delle ricette particolari da suggerire?
MENOPAUSA, IL CAMMINO DELL’ETà
Il 18 ottobre 2021 è stata la Giornata Mondiale della Menopausa, un’occasione in più per parlare della salute delle donne non più giovanissime.
La dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda ce ne parla ampliamente nell’articolo settimanale dedicato al benessere e alla salute.
MENOPAUSA, L’ETÀ CHE AVANZA
Tempo addietro la menopausa era considerata quasi una sorta di menomazione, qualcosa da tener segreto e di cui vergognarsi.
Terminava il periodo fertile e la vita prendeva un’altra direzione, non sempre piacevole, l’entrata ufficiale nella vecchiaia, insomma
Per fortuna oggi questa concezione è cambiata!
La consapevolezza del proprio corpo permette di vivere questo delicato e inevitabile periodo della vita della donna in modo molto sereno e senza grossi problemi.
Sei ancora relativamente giovane, ma non vuoi arrivare impreparata alla menopausa?
Hai superato gli “anta” e senti che qualcosa è cambiato?
Temi le vampate, l’umore nero, i chili in più, i cambiamenti nella vita sessuale della coppia?
Naturalmente il primo passo è parlarne col ginecologo di fiducia per sgomberare il campo dalle paure, dai dubbi e poter vivere questa importante stagione della vita con serenità.
Lo stile di vita e l’alimentazione giocano un ruolo importantissimo!
COME CAMBIANO GLI ORMONI
Tenete presente che il periodo di premenopausa inizia nei 3-7 anni precedenti l’effettiva menopausa.
Il ciclo è ancora presente, ma gli ormoni iniziano a fluttuare cambiando proporzioni fra di loro.
Cala il progesterone, calano gli estrogeni, tendono a prevalere gli androgeni, anche se in modo relativo.
È per questo motivo che bisogna giocare d’anticipo.
Diminuisce la leptina (che dà il senso di sazietà) e cala la serotonina per cui si ha voglia di dolci la sera a scopo compensatorio.
L’ALIMENTAZIONE CORRETTA
Una buona menopausa dipende anche dalla bilancia!
Bisogna mantenere il peso costante e perciò investire in uno stile vita corretto: movimento fisico, controllo del peso e controllo dell’infiammazione.
Cosa si può fare?
• Ridurre gli zuccheri. Attenzione alle bevande dolci. Oltre a favorire i picchi glicemici, contengono sostanze che favoriscono l’osteoporosi.
• Ridurre l’uso del sale. In caso contrario si favorisce la ritenzione idrica, l’innalzamento della pressione arteriosa. Usare più spesso spezie ed erbe aromatiche!
• Attenzione alle diete iperproteiche, favoriscono l’eliminazione del calcio attraverso le urine.
• Ridurre i grassi saturi e favorire l’uso di grassi insaturi, cioè quelli buoni: olio evo, semi oleosi, omega3 e 6, avocado, pesce azzurro. I grassi non vanno eliminati, ma scelti con criterio.
• Usare cibi a base di soia, ma senza esagerare
• Via le sigarette! Fanno male a tutte le età, ma in menopausa ancor di più! Lo sapete che il fumare anticipa anche di due anni la menopausa?
• Abbiate cura del vostro intestino e fate in modo che sia un intestino felice! Con il trascorrere degli anni si riduce la produzione di bile e l’intestino è più stanco e accumula con maggior facilità le tossine che in giovinezza eliminava senza problemi. Si riduce in generale il metabolismo e l’organismo fa fatica ad assimilare gli alimenti e i loro nutrienti. Diminuire la quantità di cibi assunti è una buona regola. Scegliere la qualità e non la quantità!
• Camminare, camminare, camminare! O meglio ancora praticare un’attività fisica adeguata
• Coltivare la vostra mente! Non lasciare nell’inattività il vostro cervello e i vostri sentimenti!
ALLERGIA AL NICHEL, COSA MANGIARE E COSA EVITARE
Avrete senz’altro sentito parlare dell’allergia al NICHEL, forse ne soffrite voi stessi o qualche vostro conoscente.
Lo sapete che è anche legata al cibo?
Scopriamo come con la dottoressa Chiara D’Adda.
ALLERGIA AL NICHEL
È un’allergia estremamente comune e il sesso femminile risulta quello maggiormente colpito, probabilmente per il maggior uso di gioielli, bigiotteria, cosmetici, detergenti ecc…
Tenete presente che il nichel è un metallo pesante altamente resistente all’aria e all’acqua ed è onnipresente sulla superficie terrestre. In bassissime quantità è necessario all’organismo.
Il sintomo principale dell’allergia al nichel è la dermatite da contatto, cioè uno sfogo cutaneo con prurito (ma anche eritema, vescicole, taglietti, secchezza) che compare quando la nostra pelle entra in contatto con un oggetto o cosmetico che contiene tale metallo.
Questo avviene entro le 12- 48 ore dopo il contatto e persiste anche per settimane.
NICHEL E CIBO
Non tutti sanno che il nichel è contenuto anche in svariati alimenti, la cui assunzione può dare sintomi sfumati e lievi come dolore addominale, meteorismo, acidità, oppure più evidenti come nausea, mal di testa, vertigini, difficoltà respiratorie, tosse, dolori vari, rush cutanei, stanchezza, dolori alle articolazioni, mialgie, senso di fatica cronica, rinite, asma.
Un’assunzione eccessiva di nichel è stata messa in correlazione anche con alcune forme tumorali (polmone e prostata), infarto e ictus.
È una allergia da accumulo, cioè i sintomi si manifestano dopo aver accumulato nell’organismo elevate quantità di nichel.
Il cibo è la principale fonte di esposizione al nichel, che è presente in molti costituenti di una normale dieta.
IN QUALI ALIMENTI È CONTENUTO
In linea generale i prodotti vegetali hanno un contenuto superiore rispetto ai prodotti animali.
Contenuto elevato:
• Frutta secca (arachidi, mandorle, noci, nocciole, anacardi), cereali (avena, miglio, segale, grano integrale), cacao e derivati, legumi (soia, lenticchie, fagioli, piselli), tè , lievito in polvere, bibite in lattina
Contenuto medio:
• Asparagi, cipolle, spinaci, pomodori, ortaggi, crostacei, molluschi, uova, patate
Contenuto basso:
• Riso, farro, carne, latticini, ceci, peperoni, barbabietola, cetrioli, melanzane, zucchine, melone, pesca, banana, birra artigianale, tisane, infusi, agrumi.
Questo è solo un minimo riassunto, esistono tabelle più complete da consultare.
Una dieta senza nichel è impossibile da mettere in pratica: perché è impossibile eliminare completamente i cibi contenenti nichel e perché il nichel contenuto nel cibo è difficile da determinare.
Ogni persona poi possiede un limite di tollerabilità personale, superato il quale manifesta dei sintomi.
Ogni caso va valutato singolarmente, perché uno stesso alimento responsabile di sintomi in un individuo spesso non comporta alcun sintomo per un altro.
È importante rivolgersi ad uno specialista e consultare diverse tabelle che possono essere d’aiuto nella gestione della terapia dietetica.
la patata: la storia, le proprietà nutrizionali
Parliamo oggi della patata!
La mangiamo in tutti i modi: fritta, lessa, arrostita, schiacciata, nei dolci, nel pane….
Ma è sempre stato così?
Ne conosciamo le proprietà nutrizionali?
Ce lo spiega la dottoressa nutrizionista Chiara D’Adda, nell’appuntamento settimanale della nostra rubrica Food is Life.
LA STORIA DELLA PATATA
Fu il conquistatore spagnolo Francisco Pizarro, sbarcando a Siviglia nel lontanissimo 1534, a portare dal Perù (dalla zona attorno al lago Titicaca) il primo sacco di patate.
Di facilissima coltivazione, si estesero rapidamente in tutto il vecchio continente.
In realtà all’inizio non furono ben accolte.
Spagna: furono chiamate in senso dispregiativo “sassi commestibili”.
Francia: furono rifiutate, perché si diceva che portavano la peste
Germania: si davano da mangiare solo ai cavalli
Inghilterra: furono addirittura censurate perché non erano citate nella Bibbia.
Dovettero passare circa 200 anni prima che ci si accorgesse della bontà e delle qualità di questo cibo, fino alla Rivoluzione Francese.
La patata è il tubero della pianta Solanum Tuberosum.
Non sono radici, ma ingrossamenti sotterranei dei bulbi.
Il peso e la misura possono variare da pochi grammi a più di un chilo.
Oggi la patata è il vegetale più coltivato al mondo.
Umile, disprezzata ed economica, la patata è fondamentale per i bisogni alimentari del mondo moderno.
PROPRIETÀ NUTRIZIONALI
È un alimento abbastanza completo, che fornisce carboidrati e proteine, poche, di buona qualità.
Composta da acqua per il 75 %, da carboidrati per circa il 23%, e da proteine per il 2%.
Contiene molti minerali come potassio e sodio, ferro, fosforo, magnesio, zinco, rame, manganese.
Ricca di vit. C, infatti anticamente le patate salvarono dallo scorbuto i navigatori che per lunghi mesi non potevano mangiare verdure e frutta.
L’amido delle patate è il punto di partenza per moltissime sostanze chimiche usate nell’industria alimentare.
VARIETÀ E PREPARAZIONE
Nei mercati si trovano patate con buccia rossa, gialla, viola, marrone e la polpa può essere persino blu oltre che bianca, gialla o rossa.
Vanno conservate fuori dal frigorifero, in un luogo asciutto, a temperatura ambiente, al buio.
Le patate vengono assunte bollite, cotte al forno, arrostite, stufate, schiacciate, saltate, fritte.
Insieme ad altri ingredienti formano zuppe, insalate, tortini e persino dolci.
Sono indicatissime per i disturbi dello stomaco: azione antiacida, consistenza fisica, presenza di sostanze calmanti.
Farma&Co, benvenuta in IFFH
Farma&Co, azienda della famiglia Betti di Castenedolo (BS), specializzata nella produzione di alimenti bakery “gluten free” di qualità, entra a far parte di IFFH.
Dopo Alcass, entrata nella holding a dicembre 2019, un’altra azienda bresciana si aggiunge al gruppo.
“Abbiamo lavorato diversi mesi sull’operazione Farma&co, un target per noi strategico- spiega Renato Bonaglia, Presidente di Alcass e amministratore delegato di IFFH –. L’ampliamento del nostro gruppo con l’ingresso di Farma&Co ci permetterà di rafforzare la divisione “gluten free” e “free from” che, insieme alla divisione Plant based, rappresentano i segmenti più interessanti e ad alta crescita del mercato”
“Che sia un’altra azienda bresciana ad entrare in questo ambizioso progetto, ci rende ulteriormente orgogliosi. Stiamo tutti insieme lavorando intensamente per incrementare il nostro export, ma sentiamo anche la responsabilità e la passione che ci lega alla nostra terra”.
Grazie all’ingresso nella holding IFFH, si amplierà la produzione di alimenti gluten free surgelati, come la pizza, creata grazie all’esclusiva ricetta, ideata e perfezionata nel tempo, divenuta il bestseller.
Farma & Co verrà ad integrarsi con il nuovo stabilimento di produzione di alimenti gluten free di Appetais a Genova e Silvio Betti, oltre che aggiungersi alla compagine societaria di IFFH, rivestirà il ruolo di Responsabile di Gruppo di tutti i prodotti “free from”.
Buon lavoro alla nostra “compaesana”!
Leggi la rassegna stampa:
Giornale di Brescia – Il fondo IFFH rileva anche la Farma&Co di Castenedolo
Bresciaoggi – Farma&Co, il futuro è con Italian Frozen Food
Il Sole 24 Ore – Alimenti senza glutine, il fondo Mandarin conquista la bresciana Farma&Co
Eco di Bergamo – Dalla farmacia al forno, fondo investe su di lui
Nella fotografia Renato Bonaglia, Presidente di Alcass e amministratore delegato di IFFH, Angela Busi e Silvio Betti di Farma&Co.
club sandwich veg
Alberto e Matteo hanno deciso che la loro serata doveva essere divertente e gustosa!
Hanno realizzato quindi questi deliziosi club sandwich veg, con le cotolette di soia Amica natura, combinando colori e sapori… che solo a vederli mettono felicità!
Perché cucinare insieme è bello, ma sedersi e gustare il cibo in allegria, lo è ancora di più!
INGREDIENTI
Cotolette di soia Amica Natura
Pancarrè senza crosta
Maionese
Insalata iceberg
Pomodoro
Provolone
Zucchine
2 Uova
PREPARZIONE
Per prima cosa preparare una sottile frittatina, sbattendo le uova con pizzico di sale e pepe.
Quando sarà pronta tagliarla a triangolo, della stessa dimensione del sandwich.
Cuocere le zucchine facendole a rondelle in pentola.
Preparare anche il pomodoro tagliato a fette e l’insalata iceberg.
Tagliare e tostare il pane, in una griglia o in forno.
Nel frattempo cuocere la cotoletta di soia Amica Natura, mettendola ancora surgelata in una pentola con un filo d’olio.
Bastano pochi minuti per una cottura perfetta.
Per comporre il club sandwich, prendere 3 triangoli di pane e farcire con maionese, frittatina, zucchine, cotolette di soia, pomodoro, insalata.
Fondere velocemente il provolone, metterlo nel sandwich e coprire con l’ultima fetta di pane.
Una cena leggera, colorata e buona!
Da gustare chiacchierando in allegria!